L’urgenza è stata incassata. Ora si apre il confronto sulla legge elettorale, non solo sul terzo mandato. E la Lega apre alle richieste di Fratelli d’Italia: «Alcune istanze sono condivisibili», dice il capogruppo leghista Mirko Bisesti, primo firmatario del disegno di legge che introduce la possibilità di una terza elezione consecutiva per il presidente della Provincia. In queste ore il suo nome è finito al centro dei tavoli romani come candidato sindaco di Trento, ma lui continua a rigettare l’ipotesi. «Parla il mio segretario», liquida così la questione.
Ora quali saranno i tempi del disegno di legge sul terzo mandato?
«Dalla prossima settimana l’ufficio di presidenza di Soini comincerà a lavorare sul disegno di legge per la programmazione dei lavori di Commissione e, auspicabilmente, dei lavori d’Aula».
Approderà in Aula ad aprile comunque?
«L’obiettivo è questo. Il dato politico è che da ieri sera (giovedì, ndr) le varie forze sono al lavoro per portare i propri contributi alla legge elettorale. Il nostro disegno di legge può accogliere le diverse sensibilità».
Su quali modifiche si ragionerà?
«C’è qualcosa da migliorare su alcuni aspetti, ad esempio Fratelli d’Italia ha posto il tema delle dimissioni del presidente oltre i 12 mesi dalla fine della legislatura, che porterebbe i cittadini alle urne per due volte in un anno. Poi ci sono altri partiti che hanno altre sensibilità».
Degasperi (Onda) ha posto il tema del premio di maggioranza, ritenuto sproporzionato qualora ci fosse anche il terzo mandato. Può essere rivisto?
«Nei prossimi mesi ci siederemo al tavolo e ne parleremo».
Ma con il terzo mandato serve un contrappeso al potere della maggioranza?
«Si può ragionare, io non metto dei paletti. Non lo escludo».
Il Patt, invece, chiede il ritorno al proporzionale puro. È fattibile?
«Personalmente la vedo difficile».
Perché sostenete il terzo mandato?
«È una battaglia della Lega. Sia chiaro: noi crediamo che debba esserci un limite all’esercizio dei mandati esecutivi. Non siamo a favore dei mandati illimitati, al contrario di altri componenti della maggioranza che hanno votato a favore dell’azzeramento dei limiti per i sindaci dei Comuni con una popolazione inferiore ai 5mila abitanti. Oggi più del 94% dei sindaci trentini può essere eletto all’infinito, invece nei Comuni sopra i 15mila abitanti il sindaco può fare solo due mandati, è inconcepibile. Tre mandati è il limite giusto. Lasciamo la possibilità ai cittadini di votare e decidere. Utilizziamo la nostra Autonomia per riconoscere questa possibilità. Ricordiamoci che ci sono persone che siedono in Parlamento da più di trent’anni, e il primo ministro non ha alcun limite di mandato».
Per le minoranze è chiaramente una legge «salva Fugatti». Cosa risponde?
«Le minoranze, forse, hanno paura del giudizio popolare. Oggi non è una decisione per Fugatti. Certo è che, se passasse il terzo mandato, Fugatti avrà la possibilità di ricandidarsi, ma si vedrà a suo tempo. Questo non possiamo nasconderlo».
L’urgenza è stata motivata con la necessità di garantire i tempi previsti per un eventuale referendum o un eventuale esame costituzionale richiesto dal governo. Molte altre leggi, però, possono essere esposte a un allungamento dei tempi simile…
«Visto l’atteggiamento avuto, prima, con la Sardegna e, poi, con la Campania, c’è il rischio che la legge venga impugnata. È vero, siamo una Regione autonoma, ma sulle questioni istituzionali le impugnative sono più frequenti».
Le vere emergenze, dicono i sindacati e le minoranze, sono altre: dalla casa ai salari. Il terzo mandato è davvero un’urgenza?
«L’urgenza si pone a livello normativo. Ad oggi ogni singolo consigliere può presentare tanti atti quanto l’intera durata della legislatura. È chiaramente un problema a livello di regolamento consiliare. Le opposizioni si sono avvalse di questa possibilità per fare ostruzionismo contro la Valdastico, adesso la maggioranza usa lo stesso regolamento e si parla di “torsione autoritaria”: è assurdo. Bisogna modificare il regolamento consiliare perché oggi le minoranze, se vogliono, possono impedire alla maggioranza di portare avanti il proprio piano di legislatura».
Per approvare il disegno di legge serviranno 18 voti, ma senza Fratelli d’Italia, contrario al terzo mandato, la maggioranza si ferma a 17. Come farete?
«L’astensione di FdI sulla procedura d’urgenza è un segnale positivo. Il confronto sulla legge elettorale è aperto, e anche loro hanno posto dei temi».
Prima di Pasqua la Lega nazionale tornerà a congresso, serve una svolta?
«La Lega è il partito più longevo in Parlamento e al suo interno ha i migliori amministratori e i migliori ministri del Paese. È una forza importante, con un passato importante e con un futuro che potrà essere altrettanto importante: ci sono sia le donne e gli uomini sia la volontà di costruire questo futuro. Salvini? Dal mio punto di vista serve un lavoro di radicamento e confronto su vari livelli. Io sono orgoglioso di far parte di questo movimento, anche per battaglie di minoranza sulla difesa strenua dell’autonomismo e del federalismo. Al suo interno la Lega ha tutto per fare bene».
Per le elezioni comunali di Trento a livello nazionale è stato fatto il suo nome come candidato sindaco: è disponibile?
«Parla il mio segretario».
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