Energia: bollette care per scelte del passato. I vantaggi del nucleare

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Per le imprese energivore aiuti per oltre due miliardi di euro all’anno. Alcune misure, come l’Interconnector e l’Interrompibilità, sono in vigore da almeno 15 anni, ben prima che la crisi del gas diventasse un tema dominante

di Carlo Longo

Nel recente dibattito riguardante le politiche energetiche italiane, le dichiarazioni del deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo hanno suscitato una notevole attenzione anche perché vanno a fare chiarezza su temi centrali riguardanti soprattutto il mondo delle imprese. Alessandro Cattaneo, infatti, intervenendo su La7 a “L’Aria che Tira”, ha esaminato la situazione delle aziende energivore, quelle cioè che consumano grandi quantità di energia elettrica, e ha sostenuto che il Governo ha attuato misure mirate per aiutarle, come l’utilizzo del credito d’imposta e altre iniziative specifiche. Ma come si riflette questa affermazione nella realtà, e quali sono le reali soluzioni proposte per abbassare il prezzo dell’energia in Italia? Vediamo più da vicino i problemi e le soluzioni in campo.

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Le misure adottate dal Governo italiano: Una panoramica degli aiuti

Il politico ha dichiarato che il Governo ha avviato azioni specifiche per supportare le imprese energivore, tra cui l’uso del credito di imposta e altre forme di aiuto mirato. In effetti, ci sono stati significativi sforzi per alleggerire la pressione sulle imprese e sulle famiglie. Tuttavia, è importante approfondire quali siano questi aiuti e come effettivamente vengano distribuiti tra le imprese che soffrono maggiormente degli aumenti dei costi energetici.

I principali aiuti economici agli energivori

Gli aiuti economici di cui gli energivori godono già da diversi anni sono articolati in quattro principali modalità che vale la pena ricordare. 1) Interconnector: Permette la connessione a sistemi energetici di altri Paesi con prezzi inferiori. 2) Interrompibilità: Le aziende possono interrompere temporaneamente il loro consumo di energia in caso di sovraccarico delle reti (circostanza che non si verifica quasi mai), guadagnando in cambio degli incentivi. 3) Rimborso dei costi indiretti di CO2: Le aziende energivore possono beneficiare di rimborsi relativi ai costi generati dalle emissioni di anidride carbonica. 4) Esenzione parziale o totale degli oneri di sistema: Questi oneri sono una componente del costo finale della bolletta energetica, e le aziende energivore possono essere esentate da parte di questi costi.

Queste misure, complessivamente, ammontano a oltre due miliardi di euro all’anno. Tuttavia, alcune di esse, come l’Interconnector e l’Interrompibilità, sono in vigore da almeno 15 anni, ben prima che la crisi del gas diventasse un tema dominante.

Il mercato energetico italiano più alto per scelte sbagliate fatte in passato

Nonostante gli aiuti, il costo dell’energia in Italia rimane più alto rispetto alla media europea. Questo è il risultato di una serie di decisioni politiche e ideologiche prese in passato, che hanno portato il Paese a dipendere dalle importazioni di gas, senza una produzione sufficiente a soddisfare la domanda interna. Il valore di questa fondamentale materia prima viene quindi deciso su piattaforme finanziarie ad Amsterdam, spesso in balia degli appetiti degli speculatori e il risultato è che l’Italia si trova a pagare un prezzo più elevato per il gas rispetto agli altri Paesi europei. Ciò è dovuto a vari fattori, tra cui le politiche passate che hanno ostacolato l’espansione delle risorse energetiche interne o, come nel caso del nucleare, le hanno addirittura abbandonate.

Il ruolo della Francia e la questione nucleare

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E’ cruciale sottolineare un punto importante: la Francia, che è il Paese con la maggiore capacità nucleare del mondo, paga l’energia il 40% in meno rispetto all’Italia. La differenza tra i due Paesi non è solo nella produzione di energia nucleare, ma anche nelle politiche energetiche adottate. L’Italia, purtroppo, è l’unico Paese tra i 20 più industrializzati a non avere il nucleare come fonte primaria di energia.

Il futuro dell’energia in Italia: soluzioni a lungo termine

Le soluzioni per abbassare il prezzo dell’energia in Italia non sono facili né immediate. Non è solo una tendenza politica di livello trasversale, ma una platea molto nutrita di esperti, imprenditori e scienziati si resa conto che il futuro energetico del Paese dovrebbe passare attraverso un mix equilibrato che includa il nucleare di nuova generazione, oltre alle fonti rinnovabili come il solare, l’eolico e l’idroelettrico.

Il nucleare di nuova generazione

La soluzione potrebbe essere rappresentata dal nucleare di nuova generazione. Questo tipo di tecnologia è progettato per essere più sicuro, più economico e meno impattante sull’ambiente. Gli impianti di piccole dimensioni, che si prevede possano entrare in funzione nei prossimi anni, potrebbero avere costi competitivi rispetto alle fonti rinnovabili, con una vita utile di almeno 60 anni.

I progetti per lo sviluppo delle rinnovabili

In parallelo sarà però essenziale continuare a puntare anche sulla crescita delle energie rinnovabili. Per il solare e l’eolico, infatti, la principale difficoltà oggi risiede nella burocrazia e nella lentezza con cui vengono approvati i progetti. Una maggiore efficienza e velocità nell’autorizzare gli impianti e ad incoraggiare nuove iniziative potrebbe portare benefici immediati.

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L’integrazione del mercato energetico europeo

L’Italia è parte di un mercato energetico europeo che sta cercando di integrare sempre più fonti di energia rinnovabile e di diventare più indipendente. Una scelta obbligata perché la dipendenza dalle importazioni di gas, soprattutto in Italia, continua a rappresentare una vulnerabilità.

Le prospettive a lungo termine

Nel lungo periodo, l’obiettivo del Paese dovrebbe essere quindi quello di ridurre la propria dipendenza dal gas e puntare su un mix energetico più equilibrato e sostenibile. Il nucleare di nuova generazione e il potenziamento delle fonti rinnovabili potrebbero rappresentare la chiave per ridurre la dipendenza dalle importazioni e abbassare i costi energetici.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati

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