COSENZA La Calabria risale la china sui Livelli essenziali di assistenza e rende soddisfatto anche il Dg dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Vitaliano De Salazar. «Dicevo da mesi che nel 2023 i dati Lea sarebbero stati incoraggianti, poi c’è chi strilla e nega l’evidenza. Nino Cartabellotta è sicuramente un riferimento nazionale, la sua fondazione Gimbe non fa sconti a nessuno, ed ha detto che in Calabria si sta iniziando a fare sanità sul serio». Anche sul futuro, De Salazar si mostra ottimista. «Nel 2024, i dati saranno migliori. Siamo ancora a metà dell’opera, però dobbiamo crederci. Stiamo valorizzando le eccellenze calabresi, abbiamo portato altri professionisti da altre parti d’Italia però bisogna saperli trattenere». Per il manager dell’Ao bruzia i camici bianchi «sono come i pazienti. Bisogna fargli trovare un’organizzazione, accoglierli, e avere la capacità di riconoscerne il talento. Noi abbiamo avuto la fortuna in Calabria di avere un rettore, Nicola Leone, al quale credo che questa terra debba molto, soprattutto questa provincia».
I prossimi step
L’azienda ospedaliera bruzia guarda avanti. «Abbiamo posto le basi affinché questo ospedale si trasformi in un’eccellenza che travalichi anche i confini della Calabria. Sulla cardiochirurgia stiamo ragionando così come su tanti altri aspetti», confessa il Dg. Che si sofferma sull’Open day delle Cardiopatie congenite che colpiscono i bambini, ospitato questa mattina nel reparto di Neonatologia dell’ospedale Annunziata guidato dal dottore Gianfranco Scarpelli. «E’ una giornata commovente perché incontriamo i ragazzi che sono tornati in reparto per festeggiare e ricordare anche il loro evento chirurgico. I genitori dei bambini sono voluti tornare per manifestare l’attaccamento e il ringraziamento ai professionisti e all’Annunziata», sottolinea De Salazar. «Questo è il nostro secondo Open Day. Ne abbiamo fatto uno, sei mesi fa, per i ragazzi di una certa età e oggi lo facciamo per i più piccoli, cerchiamo di soddisfare la fame di sanità».
Il direttore generale non ha dubbi. «L’organizzazione in sanità, oltre alla professione dell’eccellenza medica, è fondamentale. Noi l’abbiamo introdotta con la presa in carico di questi piccoli pazienti. Abbiamo anche un collegamento con l’ospedale “Bambino Gesù”, è un percorso che non si ferma mai».
-
La Dott.ssa Mariella Lucente -
Il Dott. Gianfranco Scarpelli -
Le cardiopatie congenite, la presa in carico
Mariella Lucente, dirigente medico responsabile di struttura semplice, cardiologa pediatra e neonatologa racconta – ai nostri microfoni – tutte le fasi dell’attività svolta con i piccoli pazienti. «Abbiamo un servizio di diagnostica prenatale, viene fatta una diagnosi precoce, quindi la cosiddetta prevenzione secondaria, che consente la possibilità di programmare la sede e il momento opportuno del parto ed eventualmente la terapia cardiochirurgica che viene poi effettuata in altre regioni. Abbiamo neonati già operati più volte per le cardiopatie più gravi e questi bambini tornano, anche in accordo con i centri di cardiochirurgia pediatrica dove sono stati operati, per farsi seguire da noi. Abbiamo però anche i bambini più grandi e insieme ai genitori valutiamo l’opportunità di svolgere o meno attività sportive. Insieme a noi, oggi, c’è anche una donna affetta da una grave cardiopatia congenita che ha partorito un mese fa in questo ospedale una bellissima bambina ed è riuscita ad intraprendere una gravidanza e portarla a termine».
Sulle cardiopatie congenite sono notevoli i passi in avanti compiuti, negli ultimi anni. «Oggi si può sopravvivere, si vive bene e la qualità della vita dipende non soltanto dai progressi della cardiochirurgia pediatrica ma anche dalla possibilità di avere un controllo adeguato, riferimenti giusti». E l’Azienda ospedaliera di Cosenza – spiega la dottoressa – ha «investito in attrezzature, negli ecografi, negli elettrocardiografi e in diversa strumentazione che consente di effettuare una adeguata diagnosi e adeguati controlli». Un po’ di numeri. «L’incidenza delle cardiopatie congenite è di «1 su 100, tra 8 e 10 per 1000 nati». (f.b.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link