Nuova aggressione agli agenti che avevano fermato un giovane in auto. Una ventina di nordafricani li ha accerchiati, poi il blitz di autoradio e volanti. Giovedì via Ostuni di nuovo presidiata da pusher e vedette in monopattino
Una delle roccaforti è in via Ostuni. Anche ieri mattina, sotto la pioggia battente, pusher e vedette erano all’opera, nascosti dietro un pezzo di new jersey chiaro usato come barricata. Dietro un bidone con il fuoco acceso, attorno alcuni giovani in attesa di clienti. Agli angoli con viale Palmiro Togliatti soggetti immobili sotto gli ombrelli a presidiare il rione
L’inseguimento e l’aggressione
Lo spaccio al Quarticciolo è sempre in moto, nonostante anche nella serata di mercoledì una ventina di giovani fiancheggiatori dei clan dello spaccio, almeno tre, che si spartiscono il territorio, abbia circondato le volanti della polizia intervenute in via Ostuni per fermare un’auto sospetta. Solo qualche ora prima era accaduta la stessa cosa ai carabinieri. Domenica scorsa ancora con gli agenti, costretti a estrarre le pistole. L’altra sera l’ennesima aggressione alle forze dell’ordine si è conclusa con qualche poliziotto contuso, ma anche 19 fermati, tre dei quali poi arrestati: due tunisini e un egiziano fra i 19 e i 21 anni. Per loro e un altro ragazzo, accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e possesso di oggetti per offendere, è scattata l’espulsione e il trasferimento nei Cpr di Bari e Caltanissetta per il rimpatrio. Era già successo giorni fa per altri 11 immigrati non in regola con il permesso di soggiorno. Gli altri 15 sono stati denunciati, fra loro molti sono richiedenti asilo.
La fila dei clienti per acquistare cocaina e crack
Poche ore più tardi, tuttavia, gli spacciatori sono tornati al Quarticciolo. Vedette fra viale Palmiro Togliatti e via Manfredonia, ma anche pusher sui monopattini impegnati a pattugliare la zona, pronti a seguire ogni auto che giudicano sospetta. In un attimo stradine deserte come via Ostuni si popolano di personaggi incappucciati che bloccano la circolazione in pochi istanti. Inaccessibili i cortili dove di sera i clienti degli spacciatori fanno la fila per acquistare cocaina e soprattutto crack. Cumuli di rifiuti per strada, locali con le saracinesche abbassate e vedette anche sui terrazzi condominiali fanno da contorno a uno scenario inquietante. Di giorno. Di notte è anche peggio.
Il prefetto Giannini: «Saremo inflessibili»
«L’azione dello Stato proseguirà con determinazione e inflessibilità, la nostra presenza sul territorio continuerà a essere assidua e instancabile», conferma il prefetto Lamberto Giannini, che proprio al Corriere nei giorni scorsi ha annunciato l’imminente adozione nel quartiere del «modello Caivano». Da tempo i residenti chiedono maggiore sicurezza, anche se di recente in un’assemblea del centro sociale di zona una parte degli abitanti si è schierati contro l’intervento del governo per la riqualificazione del quartiere giudicato «uno spot». La tensione resta comunque alta. «La lotta all’illegalità non può tollerare compromessi o tentativi di ostruzionismo», sottolinea Domenico Pianese, segretario del sindacato di polizia Coisp, mentre per l’assessore regionale alla Sicurezza Luisa Regimenti «non possono esistere zone franche: le periferie sono la trincea della legalità, senza il rispetto della legge non ci sono diritti e tutele per nessuno».
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