Università, nell’anno 2024/2025 aumentano le immatricolazioni

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Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’anno accademico 2024/12025 le immatricolazioni sono aumentate del 5,7% rispetto al 2023

All’università aumentano le immatricolazioni, in particolare quelle femminili: è quanto emerge dagli ultimi dati forniti dall’ufficio di statistica del Ministero dell’Università e della Ricerca, che monitora costantemente le iscrizioni negli atenei.

Crescono gli immatricolati all’università

Rispetto all’anno accademico precedente, nel 2024/2025 le immatricolazioni sono state, in totale, 338.893, rispetto alle 320.434 dell’anno precedente, segnando un aumento del 5,7%. Una crescita che fa ben sperare, considerando che l’Italia è il paese dell’Unione Europea con il minor numero di laureati e, soprattutto, se si considera il fattore del calo demografico e della fuga di cervelli all’estero.

Le iscrizioni all’università delle studentesse

Nell’esaminare i dati del Ministero colpisce in particolare il numero delle immatricolazioni delle studentesse, che da 180.284 del 2023/2024 salgono a 189.706. Aumentano anche le iscrizioni maschili, che passano da 140mila a 149mila circa.

I corsi di laurea scelti

Andando ad esaminare le iscrizioni all’università in base al corso di laurea prescelto, si nota subito un aumento del numero degli iscritti alla facoltà di economia, da 47mila a 51mila. Aumentano anche le iscrizioni nel settore medico, sanitario e farmaceutico, nonché nel settore giuridico. Rimangono invece stabili le iscrizioni nelle discipline STEM (scienza, matematica, ingegneria e tecnologia). Infine è interessante notare che le donne sono molto presenti nel settore medico, sanitario e farmaceutico, mentre nelle discipline STEM, in particolare l’ingegneria industriale e dell’informazione, vedono ancora una prevalenza maschile degli studenti.

Un possibile aumento degli iscritti alla facoltà di medicina?

Una delle ultime novità del mondo universitario, di cui però si discute da molto, è la proposta di abolire il test di ingresso per poter accedere al corso di laurea in medicina e chirurgia. Il governo vuole far sì che la misura sia operativa già dell’anno accademico 2025/2026 e, con questa novità i posti per Medicina saliranno da 20 a 25mila, ci sarà un primo semestre libero, al termine del quale verrà stilata una graduatoria nazionale, sulla base degli esami sostenuti dagli studenti. Qualora gli studenti non superino la selezione per il secondo semestre, potranno utilizzare i crediti accumulati per iscriversi a un’altra facoltà dell’università ed evitare dunque di perdere l’anno accademico. Dovremo dunque aspettarci ancora più immatricolazioni?

Le immatricolazioni in base all’ateneo prescelto

I numeri analizzano anche il numero di iscrizione in base all’ateneo. La classifica è così composta: il maggior numero di iscritti (17.360) si registra all’Università La Sapienza di Roma, seguita dall’ateneo di Bologna, la Statale di Torino e l’Università di Padova. SI tratta di tutte Università statali, andando invece ad esaminare i dati delle non statali, l’ateneo con più iscritti nel 2024/2025 è la Cattolica di Milano con oltre 7mila iscritti. Infine numero simile di scritti anche per la Napoli Pegaso che è telematica.

Gli immatricolati internazionali

Nell’anno accademico 2024/2025 gli immatricolati internazionali negli atenei italiani sono stati, in totale, 16.850, ossia il 5% del totale degli iscritti, di cui circa 9mila le femmine e oltre 7mila i maschi. Rispetto all’anno accademico precedente si registra un aumento (4,6%).

L’opportunità dell’Erasmus

Oltre all’elevata presenza di studenti internazionali negli atenei italiani, bisogna anche ricordare che riscontra sempre più successo il programma Erasmus+, ossia la possibilità di realizzare scambi culturali all’estero e la mobilità negli atenei di altri paesi. Secondo una recente indagine dell’agenzia INDIRE, per quasi il 93% del campione di esperti intervistati, Erasmus rappresenta una grande opportunità per realizzare e sostenere attività che altrimenti non potrebbero essere finanziate. Infatti gli stessi studenti universitari confermano, nei questionari che hanno compilato, che il contributo fornito da Erasmus è fondamentale.

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