Festival di Sanremo: il canto “segnato” dei performer Lis sul palco dell’Ariston. Il racconto di Marta

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Anche quest’anno il Festival della canzone italiana è accessibile ai disabili sensoriali, grazie all’impegno di Rai Pubblica Utilità: i brani degli artisti in gara vengono interpretati da performer Lis (Lingua dei segni italiana) grazie alle loro mani e alla loro espressività, in contemporanea con il Teatro Ariston (diretta su Rai 1 e in streaming su RaiPlay). Protagonisti di questa edizione sono 17 performer, 10 persone sorde e 7 udenti. Tra loro anche Marta Eusepi che al Sir racconta la sua esperienza sanremese

Festival Sanremo 2025, Marta Eusepi performer Lis

Non solo musica ed emozioni ma anche inclusione e talento, grazie alle mani e all’espressività dei performer Lis, la Lingua dei segni italiana, che trasformano i brani degli artisti in gara a Sanremo in un’esperienza visiva che offre alla comunità non udente la possibilità vivere la magia della musica. Anche quest’anno il Festival della canzone italiana è accessibile ai disabili sensoriali, grazie all’impegno di Rai Pubblica Utilità: le esibizioni Lis sono trasmesse in diretta dall’11 al 15 febbraio, su Rai 1 e in streaming su RaiPlay, in contemporanea con il Teatro Ariston. Ogni anno, spiegano dalla Rai, “i video delle canzoni di Sanremo, accompagnate dalle interpretazioni dei performer Lis, sono tra i più condivisi in Rete”. Protagonisti di questa edizione sono 17 performer, 10 persone sorde e 7 udenti. Tra loro anche Marta Eusepi che al Sir racconta la sua esperienza sanremese.

Una passione per la musica. “Ho voluto partecipare a Sanremo accessibile per una sfida personale, dato che la mia unica ansia è quella del centro di attenzione, di essere osservata da un pubblico così vasto, e per la passione di tradurre le canzoni in Lis, che spesso facevo come hobby in casa o in privato”. Una passione, quella di Marta, per la musica, coltivata fin da bambina quando “mio padre Mario metteva i suoi lp sul giradischi con due casse enormi e allora, non avendo protesi acustiche migliori come ora, poggiavo le mie piccole orecchie direttamente sulle casse, percependo le vibrazioni fino a toccare l’anima. Poi ballavo cercando di seguire il ritmo e provando emozioni di quella canzone, spesso senza capire il significato”. Superata l’ansia Marta ha contattato Rai Accessibilità (https://www.rai.it/dl/easyweb/), “senza dire niente a nessuno” rivela, ritrovandosi nel vortice della kermesse musicale guardando a questa sfida da un’altra prospettiva:

Contabilità

Buste paga

 

“Trasmettere la mia passione per la musica e le emozioni che una canzone può dare attraverso la lingua dei segni ad un pubblico non solo sordo, ma anche udente, perché le emozioni di una canzone vengono percepite completamente al meglio con la Lis”.

Un lavoro duro. Ma si tratta di un lavoro duro e per niente facile, anche perché, spiega Marta, “spesso, le canzoni in gara ci vengono fornite circa 2 settimane prima dell’inizio di Sanremo, le cover circa 1 settimana prima e le canzoni, cantate da ospiti in serata, qualche ora dell’inizio della serata. Ma in genere va considerato che per tradurre perfettamente una canzone bisogna prima capirne il significato e il messaggio che l’artista vuole dare, già questo non è per niente facile. Quindi il nostro lavoro consiste inizialmente nell’analisi del testo e poi cercare di immedesimarsi in quella canzone con tutte le emozioni che suscita. Anche il ritmo e il tono della voce giocano un ruolo fondamentale. Infatti, vengono incorporati attraverso i movimenti facciali e quelli del corpo”.

(Foto ANSA/SIR)

Gioco di squadra. Marta, nella prima serata del festival, ha interpretato i brani “Cuoricini” del duo Coma Cose e “Non ti dimentico” dei Modà. Venerdì è attesa da tre 3 cover: “The sound of silence” di Clara e il Volo, “L’estate sta finendo” di Coma Cose e Righeira (con lo stesso performer Lis dei “cuoricini” Nicola Noro) e ⁠”Il pescatore” di Olly. “La canzone in cui ho trovato più difficoltà è quella dei Coma Cose, ‘Cuoricini’ – rivela – perché il suono della musica sovrasta quello della voce. Infatti, non sentendo nemmeno una parola, tranne quando ripetono ‘cuoricini’, ho faticato a ‘segnare’ perché non so cosa dicono in quell’istante. La difficoltà è proprio andare a tempo delle frasi, del ritmo che cambia, del tono di voce che può variare, sebbene portassi le protesi acustiche. Non sempre mi aiutano”. Nella sua interpretazione Marta è accompagnata da un performer Lis “udente”, in questo caso Nicola Noro, che le dà il ritmo attraverso le mani, le espressioni del viso e i movimenti del corpo. “È stato difficile anche andare a tempo con il performer Lis udente che avevo a fianco per tradurre ‘Cuoricini’. Ho provato ad ascoltarla con il bluetooth tra il mio smartphone e le mie protesi ma invano. Solo con la canzone dei Modà, ‘Non ti dimentico’, sono riuscita a sentire un po’ meglio ma sempre con il bluetooth”. Tutte difficoltà che, conclude Marta, “si superano grazie al gioco di squadra tra i performer Lis che è composta da una responsabile di Rai Accessibilità, Maria Chiara Andriello, da un coordinatore udente, Andrea Falanga, da due consulenti Lis (entrambi sordi), Davide Mariotti e Valeria Giura”, oltre ai 17 performer Lis (udenti e sordi).

 





Source link

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link