«Esercito europeo non all’ordine del giorno, 800 miliardi annuncio roboante»


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Giorgia Meloni ha aperto il suo intervento al Senato sottolineando l’importanza del prossimo Consiglio Europeo, che si terrà il 20 e 21 marzo. Ha ribadito che l’Europa «si trova in un momento cruciale per il proprio futuro economico e geopolitico. Il tema centrale del vertice sarà la competitività, intesa come elemento fondamentale per garantire crescita economica, opportunità lavorative e indipendenza strategica. Meloni ha insistito sulla necessità di un cambio di paradigma per evitare che l’Europa resti indietro nel panorama industriale globale. Nele repliche serali Meloni ha insistito su alcuni punti:

  • «Un esercito europeo non è all’ordine del giorno. I sistemi di difesa sono basati su eserciti nazionali che all’occorrenza si coordinano»
  • «Ci sono all’improvviso 800 miliardi per la difesa. I soldi non ci sono neanche qui, perché non stiamo parlando di nuove risorse dell’Ue, o di soldi tolti ad altri bilanci: parliamo di una ipotetica possibilità che gli Stati possano fare maggiore deficit. È un annuncio molto roboante rispetto alla realtà e alla natura di quanto viene proposto»
  • «La manovra correttiva non e nei radar del governo»
  • «La riforma della giustizia, dal mio punto di vista, è improcrastinabile»

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Sostegno all’Ucraina e il ruolo di Trump

Meloni ha riaffermato il sostegno incondizionato dell’Italia all’Ucraina nel conflitto contro la Russia.

Ha dichiarato che lo stallo sul campo di battaglia potrebbe aprire la strada ai negoziati di pace e ha accolto con favore lo «sforzo diplomatico avviato dall’ex presidente statunitense Donald Trump». Ha inoltre ribadito che l’Italia non ha mai considerato l’invio di truppe in Ucraina, così come ritiene «complessa e rischiosa» la proposta franco-britannica di un dispiegamento di forze europee sul territorio ucraino.

L’arrivo della premier Meloni al Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo

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Difesa europea: investimenti senza sottrarre fondi alla coesione

La premier ha affrontato anche il tema della difesa europea, sottolineando che l’Italia non intende destinare fondi di coesione a questo settore. Ha chiarito che il piano “ReArm Europe” non deve essere inteso solo come un aumento degli arsenali militari, ma anche come un investimento in infrastrutture strategiche, servizi essenziali e catene di approvvigionamento. Ha poi ribadito l’importanza di rafforzare le capacità difensive dell’Ue senza compromettere altri ambiti di spesa.

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Politica industriale e il settore automotive

Meloni ha evidenziato la necessità di una politica industriale europea che concili la sostenibilità ambientale con la competitività economica, evitando gli “eccessi ideologici” del Green Deal. Ha sottolineato l’importanza del settore automobilistico e ha ricordato l’iniziativa italiana, insieme alla Repubblica Ceca, per rivedere le normative sulle emissioni, con l’obiettivo di includere biocarburanti e altre tecnologie nella transizione ecologica. Il piano industriale per il settore automotive presentato dalla Commissione Ue, seppur con alcuni elementi positivi, necessita di ulteriori interventi per garantire un futuro solido all’industria automobilistica europea.

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No alla burocrazia soffocante

Un altro punto chiave dell’intervento è stata la necessità di ridurre il peso della burocrazia sulle imprese. Meloni ha sostenuto l’azione della Commissione europea per semplificare le normative e ha chiesto che la riduzione degli oneri amministrativi sia del 25% per tutti e del 35% per le piccole e medie imprese. Ha avvertito che l’Europa non può sopravvivere continuando con una “iper-regolamentazione” che limita la crescita economica e l’innovazione.

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Dazi e relazioni commerciali con gli Stati Uniti

La premier ha espresso preoccupazione per la possibilità di una guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti, sottolineando che le «rappresaglie sui dazi penalizzerebbero entrambe le parti». Ha ribadito la necessità di un approccio pragmatico per evitare tensioni economiche e ha invitato l’Ue a lavorare per una soluzione condivisa con Washington, evitando il circolo vizioso delle ritorsioni commerciali. Meloni ha concluso il suo intervento sottolineando la necessità di affrontare le sfide globali con responsabilità e pragmatismo, evitando divisioni inutili e cercando soluzioni concrete. Ha ribadito il sostegno alle imprese, la necessità di un’Europa più competitiva e l’importanza di una strategia comune per la difesa e la sicurezza energetica. Infine, ha rivolto un pensiero al Papa, augurandogli una pronta guarigione, e ha confermato il pieno sostegno al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle sue prese di posizione sulla guerra in Ucraina.

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