Reddito di cittadinanza e superbonus una zavorra per i conti pubblici

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Di recente è stato reso noto un rapporto delle Fiamme Gialle, relativo alle tante truffe cui si è prestato il D.L. 28 gennaio 2019, nr. 4, meglio conosciuto come Reddito di cittadinanza che, per molti, Vittorio Feltri compreso, ha creato solo fannulloni. In un suo editoriale, quest’ultimo, ha ribadito “che questa misura che avrebbe dovuto generare nuovi posti di lavoro ed eliminare la povertà, al contrario, ha dato vita solo ad una folla immensa di truffatori che hanno portato un danno enorme alle già non floride casse dello Stato”. Ricordiamo che tra il 2019 ed il 2023, sono stati versati circa 35 miliardi di euro a più di 1,1 milione di famiglie. Nel rapporto della Guardia di Finanza, per la realizzazione delle  tantissime truffe, risultano coinvolti altresì Caf, Patronati, ecc. ma vediamo più da vicino come si è svolta l’attività del Corpo. In particolare, sono stati eseguiti circa 76.000 controlli dai quali, in oltre 60.000 casi (quasi l’80%) si è appalesato che più di 62.000 persone hanno percepito fraudolentemente contributi per un totale vicino ai 700 milioni di euro, a questi sono stati erogati, in media, pressapoco 541 euri ogni mese. 
La cosa più orribile di questo rapporto/denuncia è che quanto finora evidenziato, rappresenta solo una piccola parte, immaginate se fossero stati effettuati controlli nei confronti della totalità dei percettori, che truffa colossale sarebbe emersa. L’attività dei finanzieri ha palesato (semmai ce ne fosse stato bisogno), che il pezzo forte dei 5 stelle (grillini), anziché abolire la povertà (tutt’altro) ha cagionato una grossa perdita per le casse dello Stato, danneggiando l’intera collettività. In merito l’ex presidente di Confindustria (Carlo Bonomo), ospite da Corrado Formigli, ebbe a dire “.. il Rdc non serve per fare politiche attive del lavoro e non ha creato nuovi posti, sono risorse buttate ….”, gli fece eco, Carlo Calenda affermando che “…il Rdc è una cosa indegna e mal costruita,… che ha creato molti abusi …, abbiamo pagato i navigator senza sapere se hanno almeno fatto qualche contratto di lavoro…”.  “..Bisogna sudare ragazzi, i nostri nonni hanno fatto l’Italia spaccandosi la schiena, non prendendo i sussidi dallo Stato..”.  Quest’ultime sono le parole pronunciate da Matteo Renzi attraverso il suo account Twitter, ripetute pure alla presentazione del libro “Controcorrente”, dal quale si evince che, anch’egli, non è mai stato favorevole al Reddito di cittadinanza.  Nondimeno  anche il governatore della Campania V.De Luca, in una sua diretta del venerdì pomeriggio, disse, tra l’altro, “…Il Reddito di Cittadinanza è una truffa….Conte non ha inventato nulla. Regalare uno stipendio a chi non ha voglia di lavorare è un’altra cosa .. I navigator non hanno mandato a lavorare nessuno. Sono truffe mediatiche…”.  Detto ciò, dall’attività operativa della Guardia di Finanza si evince, altresì, che tanti, pur di ricevere il citato sussidio, lavoravano in nero, cosa che conveniva sia al datore di lavoro il quale non doveva sostenere i costi per gli oneri assistenziali/previdenziali e sia al lavoratore stesso che, in tal guisa, beneficiava (illegalmente) di due entrate.
Non va meglio per un’altra specialità dei grillini (5 stelle), vale a dire il Superbonus, che, come affermato nel corso  della relazione  semestrale sul PNRR dalla Corte dei Conti, all’atto della discussione dei vari bonus edilizi (in virtù delle notizie fornite dall’ENEA), ebbene sulla base di uno studio tra costi e benefici della particolare misura agevolativa, è emersa una scarsa positività della stessa. Sui dati a loro disposizione, i magistrati contabili stimano infatti un eventuale tempo di ritorno dell’investimento del Superbonus superiore ai 24 anni, considerato l’aumento delle imposte per il maggior valore degli immobili oggetto di ristrutturazione, oltre ad una pressione fiscale nazionale del 42% ma, comunque, troppo lunghi, visto anche il periodo di durata media dei materiali all’uopo impiegati.  Alla stregua dei fatti finora enucleati, la Corte ha positivamente commentato la scelta del governo Meloni di riformulare in modo più restrittivo la misura in questione, per i magistrati contabili, infatti, essa (agevolazione edilizia), non si configura con tutta quella vantaggiosità annunciata dal Movimento 5 stelle. Da uno studio pubblicato dal Corriere della Sera, si evince altresì che l’effetto del Superbonus sul bilancio dello Stato, presenta un conto da 220 miliardi (di questi più di 16 hanno formato oggetto di sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria ovvero bloccati dal Fisco, e non finisce qui), di sei volte superiore alle stime e, con una crescita stratosferica rispetto ai costi originariamente stimati, una evoluzione che nessuno aveva previsto, senza peraltro alcun provvedimento che ne fermasse il dilagare, almeno fino allo scorso marzo, quando con il decreto nr. 39/2024 il governo della premier G.Meloni, ha cancellato lo sconto in fattura e la cessione dei crediti edilizi. Per quanto concerne l’impatto sull’economia ed i calcoli delle maggiori entrate fiscali, sempre secondo l’Amministrazione finanziaria, per ogni  euro di incentivi spesi ne ritornano sottoforma di tributi una media di 23/24 centesimi. Tantissimi sono stati i pareri negativi su questa misura agevolativa, peraltro provenienti da tutti i fronti. Per la CGIA di Mestre é “come un robin hood al contrario, una misura surreale”. 
A tutt’oggi ammontano a circa 16 miliardi di euri le truffe legate al Superbonus, “oltre al grande debito pubblico provocato dai crediti d’imposta nella  pancia delle banche – più di 40 mld. di euro per diversi anni – che pagherà il popolo (B.Vespa – Porta a Porta), immaginate che mega manovra economica, avrebbe potuto fare il governo in carica, se non ci fosse stato neanche il Reddito di cittadinanza, una zavorra insostenibile per qualsiasi Nazione.  “Superbonus, voragine enorme nei conti. Un disastro finanziario senza precedenti, …. una politica miope e superficiale ha scelto di spenderli per riqualificare le case del 4% degli italiani” (Istituto Bruno Leoni). Tuttavia c’è ancora chi ha il coraggio di negare l’evidenza dei fatti, per quest’ultimi è consigliabile la lettura di un libro: “Superbonus come fallisce una Nazione”  (L.Capone/C.Stagnaro). Per alcuni, a queste due misure flop, ne andrebbe  aggiunta una terza, vale a dire la riduzione del numero di parlamentari, “anche questo provvedimento bandiera del Movimento 5 stelle che dovrebbe garantire un risparmio di 500 milioni a legislatura, fatti due conti, è come risparmiare un euro con una mano e spenderne 258 con l’altra. Non proprio un guadagno per le casse pubbliche, come è stato sbandierato il taglio delle poltrone in Camera e Senato” (WIRED). In chiusura, vale la pena soggiungere un altro piccolo particolare, non proprio trascurabile, cioè l’aumento del valore degli immobili che hanno subito migliorie grazie al superbonus, cosa questa normalissima, infatti se abbiamo due automobili vecchie ma, una di queste, viene ristrutturata e quindi oggetto di migliorie, è naturale che essa abbia un valore superiore a quella non ristrutturata e, trattandosi nella fattispecie di immobili, nel caso in cui quest’ultimi siano soggetti ad Imu e/o altre imposte, le stesse, anche in caso di vendita, vanno calcolate su un imponibile aggiornato e, pertanto, maggiore (es. imposta di registro, di successione/donazione, ecc.).
A tal uopo, nei giorni a venire, l’Amministrazione finanziaria, avrà cura di trasmettere a quelle persone titolari di immobili che hanno beneficiato del Superbonus, senza rivedere (al rialzo) le proprie rendite catastali, apposita segnalazione della specie . Misura quest’ultima,  già prevista dalla pregressa legge finanziaria ai commi 86 e 87, nei quali è specificato, appunto, che i proprietari di case che hanno usufruito delle agevolazioni edilizie in argomento, avrebbero dovuto presentare apposita dichiarazione di variazione dello stato dei beni anzi citati. 

* (Dottore in Scienze della Pubblica Amministrazione) 



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