Veloce come il vento (fin troppo): top e flop della prima serata di Sanremo 2025

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#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


La premessa era da vero gentleman della tv: ”Vado al festival per il piacere di andarci, senza cachet. Diciamo che è uno sfizio che posso permettermi e quindi il mio primo festival voglio farlo così”. E quando il re dei quiz scende per la prima volta la scalinata dell’Ariston il pubblico inizia a scaldarsi: “Gerry! Gerry!”, persino Rkomi lo vuole abbracciare (ovviamente per il Fantasanremo). Perché Gerry Scotti è Gerry Scotti e nelle case degli italiani ci è sempre saputo entrare meglio di chiunque altro. Lo fa con la gerryscottitudine di sempre pure a Sanremo: “Il primo lancio? Ommamma è dall’oratorio che lo sogno”, ma anche “Questo è della mia taglia”, mentre si prova il cappotto over size di Irama. Di Antonella Clerici, la donna che ha presentato il maggior numero delle edizioni di Sanremo, già sapevamo (menzione speciale per l’entrata in scena con mise à la Beyoncè: “Sapete com’è, sono le ultime cartucce” e le trofie al pesto all’una di notte: “Sapete com’è, so di sugo”, scherza). Memo per futuri direttori artistici: se chiamate dei conduttori a fare i co-conduttori funziona tutto meglio. Incredibile ma vero.

FLOP:

Molto fast e poco furious

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

“I conti tornano e sono tornato a Sanremo”: ecco, la battuta con cui il conduttore e direttore artistico ha aperto il Festival alla fine ne è un po’ il metro in questa prima serata. Per far tornare i famosi conti (della scaletta) bisogna andare drittissimi, niente distrazioni. E Conti è bravo, fa quadrare tutto, ma lancia un cantante dietro l’altro che pare la police del Festival. Persino la Clerici a un certo punto chiede: “Non è che stiamo correndo troppo?”. E Carlo dice una frase mai pronunciata prima nella storia di Sanremo: “Siamo leggermente in anticipo”. Che va bene eh, però lo scotto da pagare è la non personalità del Festival. Perché se inviti Jova è tutto bellissimo, ma fin troppo facile. E va benissimo pure il messaggio del Papa per la pace a Gaza, ma anche l’idea di Imagine fa un po’ parte di quel non modo democristiano di provare a creare il modo, che però il modo non lo sta creando, non sappiamo se ci spieghiamo.

TOP:

Jova, ospite internazionale

Gerry che fischia l’inizio, un fiume di batterie e bassi fuori dall’Ariston, L’ombelico del mondo (e noi stiamo già ballando), lui vestito d’oro come l’Oscar: Lorenzo travolge il Festival con un medley scatenato e dà una nuova definizione all’espressione “ospite a Sanremo”, con la migliore ospitata degli ultimi 20 anni. È carichissimo, nel foyer balla con un gruppo indiano al ritmo del sitar, entra nel teatro con Il più grande spettacolo mentre si lascia abbracciare dal pubblico in delirio e va a baciare la figlia Teresa. Una signora gli urla “ti amo” nel microfono. Poi dal palco canta I Love You Baby e il nuovo singolo Fuorionda “nel cuore dell’Ariston”, “nell’aria, nell’acqua, al Festival”, per finire con l’immancabile A te. “Sanremo è come Capodanno, Natale, Pasqua, Carnevale”, “La musica prima di essere un’industria, una competizione, prima di tutto, è una passione che ci lega, che unisce un Paese intero”, averceli l’entusiasmo e la positività di Jova. Poi invita Tamberi (che annuncia Los Angeles 2028) e chiude con la canzone d’amore scritta con Dardust, Un mondo a parte. Ladies & Gentlemen, Lorenzo Jovanotti, ospite internazionalissimo.

FLOP:

Come ormai da tradizione, La mia Liguria

Evidentemente dev’essere difficilissimo, anzi, impossibile, pensare uno spot per la regione che ospita il Festival senza i soliti riferimenti o i cliché ormai ritriti: il mare, le spiagge, le feste, il basilico (per il pesto), la focaccia (che è più buona nel cappuccino), i fiori di Sanremo (what else?). E infatti pure quest’anno non ce ne siamo perso uno. Quasi ci manca Elisabetta Canalis, che raccontava La mia Liguria con dietro lo skyline di New York.

TOP:

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

L’evoluzione dei braccialetti dell’amicizia

Un incrocio tra i braccialetti dell’amicizia, che i fan di Taylor Swift (anzi, diamo alle ragazzine dei 2000 quello che è delle ragazzine dei 2000) hanno iniziato a scambiarsi ai suoi concerti all’insegna dell’inclusione (Conti è uno swiftie? D’altra parte a Sanremo vince sempre la musica, hm!), e quegli aggeggi luminosi distribuiti agli ultimi show dei Coldplay. Conti li ha voluti al polso al pubblico: il risultato fa più starlight, quei bastoncini che spezzandoli si illuminano e trasformano i compleanni dei bimbetti in rave. Ma ci piace l’idea di portare la situa stadio all’Ariston.





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