Dai falsi investimenti in criptovalute alle estorsioni, il nuovo volto della criminalità organizzata dell’era digitale

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Si chiama “pig butchering”, dal cinese sha zhu pan, letteralmente “macellazione dei maiali”, la truffa più redditizia dell’industria criminale globale, che ogni anno sottrae alle sue vittime oltre 500 miliardi di dollari. Lo racconta in un podcast in otto episodi dal titolo Scam Inc., The Economist. In Italia, la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta su una serie frodi in cui il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto è stato usato per estorcere denaro a imprenditori e professionisti.

Si chiama “pig butchering”, dal cinese sha zhu pan, letteralmente “macellazione dei maiali”, la truffa più redditizia dell’industria criminale globale, che ogni anno sottrae alle sue vittime oltre 500 miliardi di dollari. Lo racconta in un podcast in otto episodi dal titolo Scam Inc., The Economist, che sta indagando su questo fenomeno.

Il meccanismo è semplice e letale: prima si crea “il recinto”, con profili social falsi; poi si individua “il maiale”, ovvero la vittima; successivamente si “ingrassa la preda”, costruendo con essa un rapporto di fiducia per settimane o mesi; infine, si “macella il maiale”, inducendolo a investire e prosciugandolo di ogni risorsa, magari coinvolgendo anche parenti e amici.

In Italia, la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta su una serie frodi in cui il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto è stato usato per estorcere denaro a imprenditori e professionisti. Alcuni raggiri hanno raggiunto richieste di un milione di euro, con la scusa di raccogliere fondi per la liberazione di giornalisti rapiti in Medio Oriente. Il sistema prevedeva telefonate apparentemente credibili, provenienti da numeri con prefisso romano, in cui falsi funzionari ministeriali e un sedicente “generale” chiedevano ingenti somme per sostenere presunte operazioni di salvataggio. Informato da un imprenditore truffato, Crosetto ha immediatamente segnalato il caso ai carabinieri, che hanno avviato un’indagine. “Preferisco rendere pubblici i fatti perché nessuno cada nella trappola”, ha scritto il ministro in un post. Gli inquirenti stanno cercando di bloccare i bonifici, molti dei quali già dirottati verso conti esteri in Inghilterra, Olanda e Hong Kong. Il fenomeno sembra essere più esteso di quanto inizialmente ipotizzato, con almeno una decina di vittime già accertate.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Scam Inc. ha svelato storie drammatiche, che coinvolgono non solo persone vulnerabili, ma sempre più spesso professionisti, ricercatori e persino familiari di investigatori impegnati nello smantellamento di queste reti. Secondo il magazine, esisterebbero veri e propri manuali operativi per truffatori, con istruzioni dettagliate su come manipolare le vittime, sfruttando non solo fragilità psicologiche, ma anche la paura, la solitudine, l’avidità, il lutto e la noia.

Un uomo in Minnesota ha perso 9,2 milioni di dollari, mentre una banca in Kansas è collassata dopo che il suo amministratore delegato ha sottratto 47 milioni dalle casse per investirli in criptovalute, fidandosi di un’“amica” conosciuta online. Questo genere di truffe, per dimensioni e impatto, è paragonabile al traffico di droga, ma per certi versi è ancora più insidioso.

Nel mondo reale, scrive The Economist, i “macellai di maiali” lavorano in complessi che somigliano a un incrocio tra un campo di prigionia e una città aziendale vecchio stile, con supermercati, bordelli, bische e camere di tortura per chi non obbedisce. Parte dei profitti viene utilizzata per acquistare protezione da politici e funzionari. Nelle Filippine, una cittadina cinese di nome Alice Guo è diventata sindaco di un piccolo centro in decadenza e vi ha costruito un compound di circa 30 edifici, trasformandolo in un quartier generale della truffa globale. Tra il 2019 e il 2024, oltre 400 milioni di dollari sono transitati sui suoi conti bancari. In Cambogia, Laos e Myanmar, la criminalità informatica è ormai un pilastro dell’economia locale, e gli “stati truffa” rischiano di diventare ancor più difficili da gestire rispetto a quelli narco.

A differenza delle mafie tradizionali, le reti criminali delle truffe online non hanno una struttura gerarchica, ma sono suddivise in gruppi specializzati: c’è chi si occupa di reclutare truffatori, chi di istruirli sugli investimenti in criptovalute e chi del riciclaggio del denaro sottratto. I cyber-criminali usano malware avanzati per raccogliere dati sensibili e sfruttano mercati online per scambiarsi strumenti e servizi, tra cui domini web, software di intelligenza artificiale (IA) e persino strumenti di tortura.

La criptovaluta consente di trasferire rapidamente e in modo anonimo enormi somme di denaro, e la deregolamentazione in corso negli Stati Uniti potrebbe offrire ai truffatori nuove opportunità. L’IA, sottolinea The Economist, sta accelerando questa innovazione: bastano solo 15 secondi di audio per clonare la voce di qualcuno e impersonarlo. Un dipendente dell’ufficio di Hong Kong di Arup, una società di ingegneria britannica, è stato ingannato e ha versato 25 milioni di dollari dopo una videochiamata con deepfake dei suoi colleghi, incluso il direttore finanziario.

“Combinando l’intelligenza artificiale per alterare voce e volto con servizi di traduzione e immense quantità di dati rubati, i truffatori potranno colpire più vittime in più luoghi”, avverte il settimanale. L’educazione può aiutare a difendersi, ma la lotta contro queste reti richiede che le autorità adottino un approccio coordinato. “Oggi troppe forze di polizia, che dedicano enormi risorse alla lotta al traffico di droga, trattano le truffe come un fastidio e le vittime come ingenui caduti in trappola. Devono invece collaborare con banche, exchange di criptovalute, provider di servizi Internet, società di telecomunicazioni, piattaforme di social media e aziende di e-commerce”, sostiene The Economist.

Singapore ha creato un centro operativo in cui polizia, banche e aziende di e-commerce collaborano per rintracciare e bloccare il denaro rubato in tempo reale. I singoli paesi, però, devono guardare oltre i propri confini: quando i criminali spostano denaro e persone tra molte giurisdizioni, la macchina globale delle forze dell’ordine fatica a tenere il passo.



Source link

Microcredito

per le aziende

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link