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La pallavolo spegne 130 candeline. Tanti sono gli anni trascorsi da quando questo sport è stato inventato a Holyoke nel Masschussets (USA) con il nome originario di “mintonette”.
Uno sport che in Italia ha vissuto una stagione d’oro a cavallo tra gli Anni ’80 e ’90 e che nell’ultimo decennio è tornato prepotentemente alla ribalta grazie a nuovi campioni e campionesse che hanno riacceso il sacro fuoco in un numero sempre crescente di appassionati. Nel nostro percorso di 25 anni di premiazioni ed eventi, la pallavolo è sempre stata protagonista: dal primo “Oscar” consegnato nel 2000 al Volley Genova Ponente al Premio “Un Cuore da Leone – Gian Luigi Corti” dedicato nel 2023 a Fefé De Giorgi.
Nel mezzo, una lunga lista di talenti e campioni: da Valentina Arrighetti e Giacomo Giretto a Simone Parodi, Ilaria Spirito e i fratelli Porro. E tanti testimonial che hanno calcato il palco del Galà delle Stelle: Anzanello, Bertoli, Bracci, Cacciatori, Cantagalli, Gioli, Lucchetta, Piccinini, Prandi, Tencati e Vullo. Un Oscar speciale lo abbiamo consegnato anche al guru del nostro volley: Julio Velasco. Anche lui oggi festeggia gli anni. Una coincidenza incredibile. E bellissima. Auguri Maestro!
La pallavolo è ovviamente una componente speciale del nostro progetto. E’ stata un “missione” per il nostro Gian Luigi Corti, vicepresidente della Fipav negli anni del primo storico bronzo alle Olimpiadi di Los Angeles (1984) e iniziatore al fianco di Gianfranco Briani di quel progetto azzurro che portò proprio alla mitica Generazione dei Fenomeni. Da 5 anni promuoviamo al fianco della Fipav Liguria Centro il Trofeo Gian Luigi Corti dedicato ai talenti del futuro. Una festa per centinaia di giovani pallavolisti nel ricordo del nostro GLC.
La pallavolo è letteralmente esplosa come fenomeno globale. Oggi si contano oltre 800 milioni di praticanti in tutto il mondo e si prevede che la cosiddetta “volleyball industry” registrerà un boom di fatturato entro il 2030 superando quota 500 milioni di ricavi e raddoppiando quasi le proprie entrate rispetto a tre anni fa. Altro indicatore del fenomeno sono ovviamente i social network, e allora basti pensare che solo su Instagram e Facebook l’hashtag #volleyball conta oltre 13 milioni di post pubblicati, mentre su Youtube ci sono più di un milione di video con la stessa mention. La pallavolo ha grandi valori. Sa veicolare tanti messaggi positivi.
La storia della pallavolo inizia il 9 febbraio del 1895, giorno in cui a Holyoke, città dello stato del Massachusetts, l’insegnante di educazione fisica William G. Morgan crea un nuovo gioco denominato “mintonette” che, come specificato da World of Volley, era una combinazione di badminton e basket e veniva considerato un passatempo da praticare preferibilmente al chiuso.
Un anno più tardi fu Alfred Halstead, docente dell’odierno Springfield College, allora denominato YMCA Training School, a cambiare il nome della disciplina in “volley ball”, ovvero due parole separate per far capire che il gioco era basato sull’atto di colpire (to volley) la palla (ball) prima che cadesse a terra. Ma non è tutto perché sempre nel 1896, sempre presso il medesimo College, ci fu anche la prima partita di pallavolo della storia sotto forma di esibizione.
Le regole più bizzarre dell’epoca? Nessun limite in termini di tocchi palla su ciascun lato del campo, oggi sono 3, e, soprattutto, era consentito un secondo servizio in caso di errore al primo tentativo. Dopo questo primo vero assaggio di storia si passa direttamente al Novecento e, nello specifico, al 1916: durante una partita nelle Filippine furono coniati i termini “set” e “spike”. Mentre 4 anni più tardi venne stabilito che ogni squadra poteva toccare la palla al massimo 3 volte per azione. Questo “change” fu determinante per conferire ancora più slancio e spettacolarità si singoli match. Restando sulla stessa lunghezza d’onda, furono determinanti anche le truppe americane che, negli anni della prima guerra mondiale, portarono il gioco in Europa per distrarsi e divertirsi nei pochi momenti di svago e condivisero la passione proprio con i cittadini del Vecchio Continente. L’influenza statunitense fu, quindi, determinante per la fondazione della Federation International de Volleyball e la successiva ufficializzazione del volley ball in quanto sport. I due termini divennero poi uno solo e così nacque la dicitura “volleyball” nel 1952.
Altre date fondamentali da ricordare per quanto riguarda la storia della pallavolo? Sicuramente il 1964, ovvero l’annata in cui la pallavolo fu giocata per la prima volta alle Olimpiadi, e il 1998, perché furono introdotti i palloni colorati al fine di aiutare gli spettatori a seguire meglio le partite alla TV, e persino il ruolo di libero, ovvero il giocatore specializzato nel fondamentale della ricezione.
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