e scoppia il caso bagni

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Evidentemente non saranno servite a molto le rimostranze dei tifosi del Bari che già a metà dello scorso mese di gennaio lamentavano e documentavano sui canali social lo stato in cui versavano alcuni settori dello stadio San Nicola e i bagni in particolare. 
Non sono serviti gli interventi accorati di alcuni consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale. E non è servita a tanto neanche l’audizione in commissione comunale Trasparenza della dirigente della ripartizione cultura e sport, Luciana Cazzolla.

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La situazione al San Nicola

Lo dimostra la situazione fatiscente dei bagni, ripresa e qui riportata, con immagini girate domenica pomeriggio poco prima dell’inizio della partita del Bari. Si tratta dei bagni della curva nord. Settore che insieme a quello della tribuna est è fra più popolari, fulcro del tifo biancorosso, quelli dove si sistema il maggior numero dei tifosi. Eppure sono proprio questi ad essere messi peggio. Insomma la manutenzione ordinaria che tocca alla Ssc Bari, se c’è, viene effettuata in maniera parziale, quantomeno non nella stessa maniera in tutti i settori e relativi servizi igienici. Non si spiegherebbero le ragnatele presenti intorno alle porte di ingresso dei bagni. Una ragnatela non si forma in qualche ora. 

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La manutenzione

Eppure in quella convenzione fra Comune di Bari e la società di De Laurentis è stabilito che sia in capo alla società la manutenzione ordinaria, quindi la pulizia. E invece seggiolini della curva nord pieni di escrementi di piccioni, ingressi allo stadio quasi sempre allagati, bagni sporchi. D’altra parte è risaputo che i seggiolini vengono puliti con il “soffione”, una pratica che può servire ad accumulare rifiuti che poi vengono rimossi, ma non certo a togliere via gli escrementi dei volatili. 
A questo punto e sono in tanti a sostenerlo, quella convenzione, che scade il prossimo anno, va rivisitata. D’altronde il primo a dirlo, già in campagna elettorale, fu il sindaco Vito Leccese, che pure tifoso non è. «Intendo rivedere le condizioni della prossima concessione pubblica dello stadio San Nicola mettendo al centro del futuro accordo gli interessi della città». Ma cosa prevedeva la convenzione tuttora vigente? «Considerando che la squadra si trovava fra i Dilettanti – risponde Pietro Petruzzelli, ex assessore allo Sport – fu stabilito canone zero e manutenzione ordinaria a carico del gestore, oltre al pagamento delle utenze e della Tari fatta in maniera modulare in funzione della categoria in cui milita la squadra. Da Dilettanti pagavano una Tari più bassa, in serie B una molto più alta».

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Il futuro dello stadio

Al di là della situazione contingente relativa alle condizioni igieniche, è chiaro che si pensi al futuro. «Per esempio al Della Vittoria – continua Petruzzelli – chi fa concerti paga un canone al Comune di Bari e una percentuale sullo sbigliettamento. Si potrebbe decidere alla scadenza della concessione a una formula del genere». «Va ridisegnato il perimetro dell’intera convenzione – afferma Antonio Ciaula capogruppo di Fdi e presidente della commissione Trasparenza – anche la stessa amministrazione ha sempre detto che quell’accordo era stato fatto perché la squadra era in serie D. Noi adesso come partito, come consigliere e come commissione ci batteremo con tutte le forze per una nuova concessione. In questo anno che manca continueremo a tenere l’asticella alta, la società ha avuto tanti vantaggi a zero, tanti vantaggi che non hanno avuto come contro risposta un livello pari sui servizi e sull’offerta». La questione stadio non ha confini politici e interessa un po’ tutti. Infatti nell’ultimo Consiglio comunale oltre a Ciaula intervenne sulla questione anche Antonio Bozzo, consigliere Pd e vice presidente della commissione Trasparenza. «Il capitolato fra Ssc Bari e ditta di pulizie ha qualcosa di incredibile – sottolinea Bozzo – prevede che la pulizia, dopo ogni partita, avvenga per tutti gli spalti con il cosiddetto “soffione”, mentre la pulizia e l’igienizzazione vera e propria avviene per la tribuna d’onore, la tribuna vip e la tribuna autorità. In un certo senso è come sancire che esistono tifosi di serie A e tifosi di serie Z». C’è un altro tema evidenziato da Bozzo: quello delle sanzioni. In pratica se la società non osserva quanto stabilito nella convenzione la sanzione che viene applicata è di soli 500 euro. Una cifra ridicola. «Ho chiesto che le sanzioni siano commisurate al disservizio, non bastano i 500 euro. Alla società conviene più pagare la sanzione che la ditta di pulizie. Anche se bisogna dire a onor del vero che qualcosa in più nelle ultime ore è stato fatto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA – SEPA





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