Nuovo Codice della strada. Incidente diminuiti del 21%

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Sembra quasi che si tifi per la strage nelle strade italiane. Una polemica infantile per tentare di sminuire la portata positiva del nuovo codice della strada voluto dal ministro Matteo Salvini. Propagandisticamente si punta a sminuire i dati migliori sull’incidentalità rispetto allo scorso anno e si vuole far credere che sia bandito il vino da tavola. Semmai ad essere colpito è il consumo di droga, così come va messo al bando l’uso del telefonino al volante: regole elementari per salvare vite umane. Per l’alcol, semmai, il problema è l’abuso e non certo l’uso come invece per gli stupefacenti.
Dire il falso significa mettere a repentaglio chi pensa di poter fare quello che gli pare alla guida di un autoveicolo. E quindi alla luce dei dati ufficiali ribaditi in questi giorni persino dalla polizia stradale, che fornisce una statistica basata sugli stessi criteri del passato e che certifica un calo degli incidenti rispetto al Capodanno dello scorso anno, sono in corso approfondimenti legali per valutare ogni possibile iniziativa a tutela delle istituzioni e dell’impegno delle forze dell’ordine.
E nota Riccardo Marchetti, segretario della Lega dell’Umbria e che ha seguito i lavori sul codice della strada in commissione trasporti alla Camera dall’inizio alla fine: “C’è chi o finge di non comprendere o sceglie deliberatamente di essere megafono di menzogne col solo scopo di infangare il lavoro fatto dal ministro Matteo Salvini. Per quanto riguarda il tasso alcolemico massimo consentito, non è cambiato assolutamente niente rispetto a prima, ma è stato previsto di intensificare i controlli per garantire una maggiore prevenzione ed evitare incidenti, spesso mortali. L’obiettivo di salvare vite è già stato centrato in queste prime settimane dall’entrata in vigore, e lo dimostrano anche i dati resi noti dalla Polstrada”.
I detrattori delle nuove norme riescono anche ad infangare il lavoro di raccolta dei numeri da parte di polizia e carabinieri, ovvero gli stessi campioni che venivano assemblati negli scorsi anni. Questo per negare l’evidenza dei fatti. Gli incidenti automobilistici sono diminuiti rispetto allo scorso anno del 21% (482 a Capodanno nel 2024, 429 nel 2025). Numeri incontrovertibili contro i quali si scaglia una propaganda davvero bugiarda oltre ogni limite. Sul terreno sono state impegnate ben 27 mila pattuglie delle forze dell’ordine, che andrebbero ringraziate e non denigrate per fini politici. Se diminuiscono i feriti da 305 a 240 e gli incidenti sono stati ridotti del 21% è perché le nuove norme hanno consentito anche controlli più efficaci. I dati diffusi da Salvini e Piantedosi sono eloquenti: “Sono state ritirate 357 patenti, 153 per uso scorretto del cellulare al volante”. Quanti morti avrebbero potuto esserci senza gli interventi consentiti dal nuovo Codice della strada?
Nel dettaglio sono state 12.040 le violazioni al Codice della strada, tra cui: 4.134 per superamento dei limiti di velocità; 538 per mancato uso delle cinture di sicurezza; 153 per uso scorretto del cellulare alla guida. In totale, sono stati decurtati 22.127 punti patente e ritirate 357 patenti di guida, così suddivise: 153 per uso scorretto del cellulare; 135 per guida in stato di ebbrezza alcolica; 8 per guida sotto l’effetto di droghe; 61 per superamento del limite di velocità di oltre 40 km/h e altre violazioni.
Certo, ci sarà sempre chi protesta, ma il cambiamento determina anche resistenze a rinunciare a vecchie abitudini. Soprattutto perché prima i controlli erano inferiori a quelli attuali. Ma le nuove regole servono a incentivare comportamenti più virtuosi; ad evitare rischi sulle strade, ad uscire dalla macabra contabilità degli incidenti in automobile. C’è bisogno di guida sicura e questo non lo possono garantire né l’uso di droghe né l’abuso di alcol. Lo stesso utilizzo sfrenato del cellulare alla guida ha comportato troppi disastri e una stretta andava data, soprattutto perché un messaggino non potrà essere più importante della vita umana. E c’è da scommettere che col tempo tutti si adegueranno al nuovo corso. Del resto, una protesta analoga caratterizzò anche l’entrata in vigore delle norme antifumo, all’epoca del ministro Sirchia alla guida del ministero della salute. Oggi praticamente tutti apprezzano quella riforma e la stessa cosa accadrà per il codice della strada. Basta sapere prima quel che si può fare e ciò che non è consentito. E saremo tutti più tranquilli sia alla guida, sia camminando a piedi… Stop alle stragi stradali.



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