Djokovic, numero 1 con la forza mentale

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 




Il campione serbo Novak “Nole” Djokovic in un match disputato agli ultimi Australian Open – ANSA

Prestito personale

Delibera veloce

 

O lo si ama o lo si odia: quando si parla di Novak Djokovic, quello che in molti, risultati alla mano, ormai definiscono il più grande tennista della storia, non esiste la mezza misura. Un atleta controverso, mai banale, che non ha paura di uscire dagli schemi, prendendo posizioni forti e assumendosi sempre la responsabilità delle eventuali conseguenze. Come successo durante il Covid in cui la sua attività nel circuito è stata limitata – per esempio all’Australian Open fu estromesso dal torneo – perché non voleva vaccinarsi. Quando vuole è simpatico, capita spesso, tranne che durante le partite, dove è in trance agonistico, ecco in quel caso Nole diventa un uomo capace di tutto, nel bene e nel male. Tutti però gli riconoscono una caparbietà e una determinazione fuori dal comune, così come una capacità unica di raggiungere i suoi obiettivi. Alle Olimpiadi di Parigi 2024, il campione serbo voleva a tutti i costi la medaglia d’oro, uno dei pochi titoli che mancava alla sua straordinaria carriera. Nelle battute decisive del match contro Carlos Alcaraz, con lo spagnolo che lo martellava sulla diagonale di diritto, Nole ha sfoderato un vincente di una violenza mai vista su un campo da tennis, colpo sintomatico di quanto fosse determinato a vincere l’evento olimpico. Un colpo che impressionò il pubblico presente e quello collegato in mondovisione.

Proprio per questo il libro Novak. Nella mente di Djokovic (Limina, pagine 320, euro 18,00) di Mark Hodgkinson offre un’analisi approfondita della straordinaria trasformazione mentale che ha permesso a Nole di emergere come uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi. Infatti, la biografia del campione è fondamentale per comprendere perché è uno degli atleti più osannati ma anche più discussi della storia. Un altro esempio? Agli ultimi Australian Open, vinti dal campione italiano e numero uno al mondo Jannik Sinner, ha rifiutato ogni intervista perché si è detto offeso dal comportamento del giornalista Tony Jones, reo di aver dileggiato il pubblico serbo presente a Melbourne. Una tempesta in un bicchiere d’acqua. Il volume esplora come Djokovic abbia forgiato una mentalità vincente e determinata, superando numerose avversità sin dalla giovane età. Nato nel 1987 a Belgrado, in una Serbia segnata dalla tragica guerra civile che ha caratterizzato la fine della Jugoslavia, Djokovic ha vissuto un’infanzia caratterizzata da difficoltà e privazioni. Le esperienze vissute durante i conflitti balcanici, inclusi i bombardamenti Nato, hanno temprato il suo carattere, insegnandogli la resilienza e la capacità di mantenere la concentrazione anche nelle situazioni più avverse. Nole è un “oplita” spartano. Queste circostanze hanno contribuito a sviluppare in lui una determinazione feroce e una straordinaria capacità di gestione dello stress, qualità che si sarebbero rivelate fondamentali nella sua carriera tennistica.

«Dopo essersi vestito per gli allenamenti e aver preparato il portaracchette con cura, Novak Djokovic lasciava l’appartamento all’alba e usciva a osservare la distruzione per le strade di Belgrado – si legge nel libro –. Cercava erba annerita da poco, crateri appena scavati, acciaio e cemento deturpati dalle bombe. Per quanto possa suonare perverso o orribile, c’era un motivo per cui cercava campi da gioco nelle aree della città appena colpite. Era improbabile che il comando della Nato prendesse di nuovo di mira gli stessi punti così a breve termine». Per questo durante le limitazioni per il Covid, quando in Australia fu trattenuto dalle autorità locali in un centro per immigrati perché non risultava vaccinato, Nole non fece una piega, capace fin da bambino ad essere appunto resiliente e a lottare contro quello che lui ritiene sbagliato. La vicenda fini con la sua espulsione dal Paese e non poté disputare il torneo, ma ciò non bastò a placare la sua vena polemica e cavalcare quanto successo mediaticamente. In realtà, Novak poteva diventare anche un grande sciatore, almeno così lo immaginavano i suoi genitori. Ma il talento dimostrato per il tennis fu superiore. Così all’età di sei anni, partecipa a un campo estivo organizzato dal Tennis Club Partizan sul Monte Kopaonik, dove viene notato dalla celebre allenatrice Jelena Geni. Lei riconosce immediatamente il potenziale di Nole e svolge un ruolo cruciale nella sua formazione, non solo come atleta ma anche come individuo. Gli insegna l’importanza della disciplina, della dedizione e della preparazione mentale, elementi che sarebbero diventati pilastri della sua filosofia di vita e di gioco.

Un altro aspetto particolarmente affascinante della biografia è l’attenzione dedicata alle scelte personali di Djokovic riguardanti la salute e il benessere. Nel corso degli anni, Novak ha adottato un approccio olistico alla sua carriera, abbracciando pratiche come la meditazione, lo yoga e una dieta priva di glutine e vegana. Queste scelte non solo hanno migliorato le sue prestazioni fisiche, ma hanno anche rafforzato la sua mente, permettendogli di affrontare le sfide con una prospettiva equilibrata e centrata. Non senza polemiche. I suoi genitori, Srdan e Dijana, hanno fatto sacrifici significativi per sostenere il sogno del figlio, affrontando difficoltà economiche e logistiche per garantire a Novak le migliori opportunità di allenamento e sviluppo. Questo sostegno incondizionato ha instillato in Djokovic un profondo senso di gratitudine e responsabilità, alimentando ulteriormente la sua motivazione a eccellere e nel voler ricompensare chi ha fatto tanto per lui. Un ruolo centrale nella sua vita, ora, sono la moglie (Jelena) e i suoi figli (Stefan e Tara). La biografia non evita di affrontare le controversie e le incomprensioni che hanno accompagnato la carriera di Djokovic. Spesso percepito – a torto – come meno carismatico rispetto ad altri grandi del tennis, Novak ha dovuto confrontarsi con critiche e malintesi. Tuttavia, come evidenziato nel libro, queste sfide hanno solo rafforzato la sua determinazione, spingendolo a dimostrare il suo valore attraverso risultati straordinari sul campo e a record su record. Novak. Nella mente di Djokovic offre un ritratto completo e sfaccettato di un atleta che ha saputo trasformare le avversità in opportunità, costruendo una mentalità vincente attraverso disciplina, resilienza, introspezione e una cultura da guerriero spartano.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link