Bilancio Modena, stangata Imu e Irpef: maggiori entrate per 8 milioni – Politica

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Avevamo preannunciato la stangata delle imposte a Modena (pubblicando in anteprima il documento sottoscritto dalle parti sociali) nel primo bilancio del governo Mezzetti e così è stato. I numeri del Bilancio di previsione 2025-2027 sono stati presentati oggi in Consiglio dal primo cittadino stesso.
Al netto di una soglia di esenzione Irpef per tutti coloro che hanno un reddito pari o inferiore a 15.000 euro, l’Irpef sarà aumentata allo 0,8%, con un maggior gettito di circa 6.7 milioni di euro. Aumenta anche all’Imu, un’operazione che garantirà un totale di circa 800mila euro di maggiori entrate. Si tratta di modifiche che portano l’aliquota per affitti concordati (compresi quelli per gli studenti) dall’attuale 0.76% allo 0.8%. Mentre l’Imu sui fabbricati di categoria D utilizzati direttamente dai proprietari passerà da 0,97% a 1,05%. Sono previste delle agevolazioni: una riduzione dell’aliquota dallo 0.5% allo 0.3% per tutti coloro che metteranno a disposizione alloggi per la locazione all’Agenzia Casa. Un ulteriore intervento sulle entrate riguarda l’imposta di soggiorno che sarà aumentata di un euro a notte per tutte le tipologie di struttura ricettiva. Operazione che, si stima, possa valere circa 191.000 euro per i mesi restanti del 2025. Risorse vincolate ad essere investite sull’offerta turistica e culturale e quindi a beneficio complessivo della attrattività e del dinamismo di Modena come destinazione turistica. L’ultimo intervento sul fronte delle entrate riguarda, infine, l’incremento degli oneri da scavo; ossia delle tariffe per il rilascio della concessione per l’esecuzione di lavori di scavo sul territorio comunale, che vengono incrementate del 30%, per un gettito previsto di circa 500.000 euro.Questi, gli elementi principali di una manovra che, complessivamente, porterà nelle casse del comune maggiori entrate per 8 milioni di euro.

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Il commento del sindaco

‘Una scelta, quella di non arretrare sul fronte dei servizi, che nasce dalla forte consapevolezza, mia e della mia giunta: la centralità strategica della tutela e del rilancio di quello che noi riteniamo il principale fattore di forza della nostra comunità per affrontare le sfide del futuro e della competitività del nostro sistema: la coesione sociale – ha detto il sindaco -. Nell’ottica della coesione sociale la proposta di bilancio è stata infatti condivisa in queste settimane con le parti sociali nelle loro varie articolazioni. Una precisa scelta di metodo per condividere una direzione di marcia e un asse strategico a fronte di scelte importanti. Un metodo, che poi è sostanza – sottolinea Mezzetti – che ha accompagnato le decisioni: informare, spiegare, confrontarsi per arrivare a portare in aula un documento che ha già avuto un primo momento di condivisione con i sindacati, le associazioni datoriali e di categoria, il mondo dell’associazionismo e del terzo settore modenese’.
‘Da tutto ciò, la definizione di un Bilancio che, per il 2025, ha un volume di circa 415 milioni di euro, tra spesa corrente (252.9 mln di euro) e in conto capitale (161.8 mln di euro). E su cui pesano, però, trasferimenti statali che calano sempre di più (oltre 2 milioni di euro di tagli per il solo 2025) e un Fondo crediti di dubbia esigibilità – ha spiegato Mezzetti – cresciuto ormai a dismisura, obbligando il Comune ad accantonare ogni anno oltre 30 milioni di euro di risorse disponibili’. In una situazione di contrazione dei trasferimenti statali, un dato di fatto e non un’opinione e di ulteriori, soffocanti, vincoli alla spesa – ha detto il sindaco durante la sua presentazione in aula – abbiamo scelto di non tagliare i servizi ma, al contrario, di svilupparli ulteriormente perché in una situazione di forte richiesta da parte dei cittadini il Comune non può battere in ritirata dalla sua trincea, quella di prima porta alla quale tutti bussano. La manovra fiscale che abbiamo messo a punto prevede l’intervento sull’addizionale Irpef in una logica che ci ha portato a inserire il massimo principio di equità che le norme attuali permettono, stabilendo una soglia di esenzione. Non è l’unico intervento che facciamo sulle poche leve a nostra disposizione, sicuramente è il più corposo. Su tutto abbiamo dato conto del perché lo facciamo e dove destiniamo le risorse. È come se l’intervento che abbiamo deciso rappresentasse per noi una sorta di tassa di scopo e su questo ci siamo confrontati, in queste settimane, con tutte le parti sociali, nella logica di coesione sociale che ho già fortemente richiamato nel mio intervento’.

Gli obiettivi

Nelle intenzioni del Comune ‘le risorse derivanti dalla manovra fiscale permetteranno all’Amministrazione comunale di aumentare i fondi per le manutenzioni ordinarie (+1.2 mln di euro) – in primo luogo quelle per la cura del verde – e quelli dedicati ai servizi sociali (+1.7 mln), con particolare riferimento all’aumento dei posti nei centri residenziali per anziani e disabili (+1 mln di euro), all’avvio del nuovo Piano Casa (+480 mila euro) e al contrasto del disagio giovanile (+200 mila euro). Previsti maggiori investimenti (+1,7 mln di euro) anche nei servizi educativi, destinati ad incrementare le risorse a favore del sostegno agli alunni disabili (1 mln), alla Fondazione Cresciamo (+300 mila euro) e alla realizzazione del nuovo nido Magenta (+390 mila euro), che farà salire a 1.664 i posti disponibili nella rete cittadina pubblica e convenzionata dei servizi educativi 0/3 anni. Quasi 500mila euro aggiuntivi saranno destinati, invece, al sostegno dell’offerta culturale; all’associazionismo e a una programmazione diffusa nella città e nelle periferie ne andranno 300 mila in più. Mentre 191 mila euro serviranno a garantire servizi culturali e museali efficienti. Ulteriori 195 mila euro di maggiori risorse saranno destinate alla realizzazione di progetti qualificanti e, nello specifico, per l’installazione di sistemi di sicurezza dei privati (+150 mila euro) e per le politiche per la pace e intercultura del Comune di Modena (+45 mila euro). Poco più di 2 milioni, invece, serviranno per gli adeguamenti contrattuali del personale e per garantire il turnover’.
‘Infine, 850 mila euro di maggiori risorse saranno destinate al pagamento degli oneri sui nuovi mutui che il Comune contrarrà per sbloccare 10 milioni di risorse da investire sullo sviluppo della città. Una scommessa su quel “debito buono” che permette di finanziare spese produttive e sostenibili, reso possibile dal fatto che quello di Modena è uno dei comuni meno indebitati d’Italia. Su ogni modenese, neonati inclusi, “gravano” infatti solo 72 euro di debito, contro i 1.697 euro medi delle altre realtà simili. I dieci milioni serviranno, come ha spiegato in aula il sindaco, a finanziare il completamento delle opere PNRR, consentendo al Comune una programmazione più serena e liberando quote di avanzo che durante l’anno si andranno naturalmente a determinare per la manutenzione straordinaria e migliorare quindi la cura e il decoro della città’.



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