Nel corso degli ultimi dieci anni sono aumentate le collaborazioni tra marchi d’alta moda e franchise videoludici. L’ultimo esempio: la sfilata di Louis Vuitton il 21 gennaio scorso aperta da Final Fantasy. Una riflessione su uno strano connubio che si sta rivelando vincente per il mondo del fashion.
Parigi, 21 gennaio. Sta per iniziare la sfilata invernale Uomo 2025 di Louis Vuitton. A sancire l’ingresso dei modelli in passerella è il brano “One Winged Angel” tratto da Final Fantasy VII, videogioco giapponese uscito nel 1997 per la prima PlayStation. Un momento che ha reso lampante quanto sia diventato solido il rapporto fra moda e videogiochi. Due mondi percepiti distanti, ma che nell’ultimo decennio hanno rafforzato una sinergia inaspettata.
Gli eroi di Final Fantasy come icone fashion
Final Fantasy è una delle serie videoludiche che sin dagli esordi (è nata nel 1986) ha puntato a un’estetica ricercata, lontana dalla classica iconografia fantasy. Tale ambizione è racchiusa nello stile di Yoshitaka Amano, artista che si è occupato del design di personaggi e mostri dei primi sei capitoli della serie. Le sue figure longilinee, enigmatiche, vestite con abiti costellati da numerosi dettagli e accessori, sono oggi iconiche. Uno stile perfettamente adattabile al fashion, tanto da finire nel 2020 in copertina su Vogue Italia.
MODA E VIDEOGIOCHI | La copertina di Vogue realizzata da Yoshitaka Amano
Anche dopo il passaggio di redini a Tetsuya Nomura per il character design di Final Fantasy, accessori e dettagli stilistici sono rimasti elementi caratterizzanti dei protagonisti. Nel 2012, il cast di Final Fantasy XIII viene scelto come testimonial da Prada per la campagna orientale. Tre anni dopo, la protagonista Lightning diventa modella per Louis Vuitton. Una decisione più che desiderata dal direttore artistico Nicolas Ghesquière, già all’epoca convinto che la commistione tra digitale, virtuale e cibernetico sarebbe stata sempre più incisiva nella creazione di linee d’abiti. Anche in questo caso parliamo di un’iniziativa di marketing rivolta al pubblico asiatico, più aperto a sperimentazioni di questo tipo.
MODA E VIDEOGIOCHI | Hope, personaggio di Final Fantasy XIII, come testimonial per Prada.
I brand di moda invadono i videogiochi
Gli esperimenti riusciti in Asia hanno aperto la strada a nuovi tipi di collaborazioni per un pubblico internazionale. Nel 2019, sempre Louis Vuitton ha creato una linea di t-shirt e scarpe a tema League of Legends, con pezzi dal valore di 1140 dollari (come nel caso della sneakers LV Archlight). È tuttavia con la pandemia del 2020 che questo genere di iniziative prende maggiormente piede. Un caso da menzionare è la collaborazione tra Animal Crossing: New Horizons e Valentino. Nel dettaglio, la nota casa di moda italiana ha ricreato venti look appartenenti alla collezione Primavera – Estate 2020 da usare nel videogioco campione d’incassi di Nintendo.
MODA E VIDEOGIOCHI | La collezione digitale 2023 di Burberry con Minecraft
Negli anni successivi all’isolamento da Covid-19, sempre più brand della moda hanno dunque aumentato la loro presenza all’interno dei mondo videoludici: da Vans e il suo livello a tema skate su Roblox, passando per l’isola di Dolce e Gabbana su Fortnite, fino ad arrivare alla collezione digitale di Burberry su Minecraft. Grazie alla diffusione di veri e propri mondi videoludici che i giovani utilizzano come luoghi di ritrovo, i marchi del fashion trovano spazi da occupare con le loro proposte di stile, andando oltre le riviste e gli eventi specializzati.
Trovare il proprio stile grazie ai videogiochi
Per quanto cultura nerd e moda siano visti dall’opinione comune come due ambiti inconciliabili, in realtà la cifra stilistica dei personaggi gioca un ruolo importante all’interno dell’esperienza videoludica. Titoli come The Sims o il futuro INZOI, che simulano la vita quotidiana, puntano molto sulla varietà di abiti e stili per fornire alla loro audience possibilità creative e di impersonificazioni elevati. In tal senso, i videogiochi diventano luoghi in cui poter sperimentare con abiti e accessori e trovare la propria identità.
MODA E VIDEOGIOCHI | Schermata di personalizzazione del personaggio in INZOI, videogioco sudcoreano in arrivo quest’anno
Questi discorso assume maggiore significato se rivolto a titoli di stampo fantasy, i quali di norma offrono una grande varietà di personalizzazione. Tra armature, capigliature, materiali, ma anche pigiami (come accade in Baldur’s Gate 3), giocatori e giocatrici possono trovare lo stile più rappresentativo per lo stessi e per il loro alter-ego videoludico. Elemento particolarmente apprezzato da videogiocatrici donne e persone non-binarie, secondo un rapporto di Quantic Faundry del 2016.
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