dare ai bambini istruzione e pace, via il debito

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Un momento del Summit nell’Aula Clementina in Vaticano – Vatican Media

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I diritti dei bambini visti da diverse angolature. Il Summit in Vaticano è entrato nel vivo con gli interventi dei leader invitati. A prendere la parola per prima, dopo il Papa e il saluto di padre Enzo Fortunato, presidente del Comitato organizzatore, è stata la regina Rania di Giordania. «Oggi – ha detto – un bambino su sei nel mondo vive in aree colpite da conflitti. Ogni giorno, decine di loro vengono uccisi o mutilati. Vengono privati di ogni diritto, del diritto alla vita e alla sicurezza, ma anche all’istruzione, alla salute, alla privacy e alla protezione dagli abusi». «I nostri peggiori incubi – ha proseguito – diventano la loro realtà quotidiana». «Come abbiamo permesso che la nostra umanità arrivasse a questo: Uno status quo che considera accettabile la sofferenza di alcuni bambini, in base al loro nome, alla loro fede o alla terra in cui sono nati? Dove il destino di ogni bambino è determinato dai limiti imposti da una linea artificiale che separa ‘i nostri figli’ da ‘i loro’?». Rania ha poi citato «un inquietante studio sullo stato psicologico dei bambini più vulnerabili di Gaza: Il 96% ha riferito di sentire che la loro morte era imminente. Quasi la metà ha detto di voler morire. Non di diventare astronauti o pompieri, come gli altri bambini – ma vorrebbero essere morti». E ha concluso: «Ogni bambino ha lo stesso diritto alla nostra protezione e alle nostre cure. Senza eccezioni. Senza esclusioni. Senza precondizioni».

Anche Antonio Tajani, vice premier italiano e ministro degli Esteri, si è soffermato sullo scenario mediorientale. «L’Italia continuerà a fare il suo dovere in Medio Oriente e presto il governo farà arrivare in Italia una trentina di bambini malati di tumore, segnalati dal cardinale Pizzaballa e dal Centro Giovanni XXIII», ha detto. Il ministro la prossima settimana sarà al porto di Ashdod con due navi italiane che realizzano il progetto “Food for Gaza”. Tajani ha poi ringraziato la regina Rania per il sostegno dato dal regno di Giordania a tutte le iniziative umanitarie dell’Italia a Gaza per aiutare le popolazioni civili. «Allo stesso tempo non vogliamo dimenticare i bambini israeliani uccisi, aggrediti, ancora ostaggi dopo la tragedia del 7 ottobre. I bambini israeliani e palestinesi non hanno nulla a che fare con lo scontro tra grandi. Sono soltanto vittime innocenti dell’odio di chi non si rende conto di quanto male si fa colpendo la popolazione civile», ha sottolineato. Tajani ha poi fatto riferimento anche ad altri problemi che investono l’infanzia, come ad esempio la breve aspettativa di vita in Africa e rinnovato l’invito ad un impegno anche in tal senso. Inoltre ha citato il suo impegno per attuare lo Ius Scholae in Italia e gli sforzi del governo per combattere la denatalità in Italia.

Per Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta all’orrore dei lager nazisti, «dobbiamo unirci per respingere l’odio e nella difesa e nella protezione di tutti i bambini del mondo», che sono sacri. “Vorrei solo suggerire che, se le storie di dolore e ingiustizia dei bambini nel mondo fossero utilizzate solo per ricordare una sofferenza di parte, per quanto gravissima e immensa, perderebbero il loro significato di evento universale. Se parteggiassimo solo per alcuni bambini, dimenticando gli altri, li tradiremmo; quando invece dalla Shoah nasce il riconoscimento per ogni tipo di sofferenza ingiusta e per tutte le vittime della violenza ingiustificata e dell’odio in ogni parte del mondo, di ogni popolo, etnia, religione, essa mantiene la sua portata universale, la sua capacità di parlare a tutti e dalla compassione per questi bambini nasce una compassione infinita per tutti i bambini del mondo». Perciò, vanno salvaguardati sia i bambini ostaggio di Hamas, sia quelli di Gaza.

Da Mario Draghi è arrivato l’invito a «investire nella scuola, in modo intelligente e lungimirante», come «primo atto di responsabilità per una società che intenda davvero amare e proteggere i propri figli. La scuola – ha rimarcato l’ex premier e presidente della Bce – è lo strumento che ha lo Stato per assicurare a tutti una stessa base di partenza, soprattutto in età in cui i bambini sono particolarmente ricettivi agli stimoli a cui sono esposti». «È per questo – ha aggiunto Draghi – che, durante la pandemia, il nostro governo ha dato la massima priorità alla riapertura in sicurezza delle scuole. Ed è per questo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza investe negli asili nido e nel tempo pieno. Occorre continuare su questa strada per dare ai giovani le competenze necessarie per affrontare le grandi transizioni che stiamo vivendo e che influiranno in modo decisivo sul loro futuro».

Il Sudafrica porterà le conclusioni del Summit al G20, ha annunciato il ministro Nokuzola Tolashe, durante il suo intervento in Vaticano. Mentre il l’ex premier italiano Paolo Gentiloni, attualmente rappresentante Onu per le questioni legate al debito estero dei Paesi poveri ha ricordato quanto questo problema sia una palla al piede gravissima per molti Stati. «Essi spendono più soldi per gli interessi sul debito che per l’istruzione scolastica », ha denunciato.





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