Fermati otto sostenitori dell’Udinese, tra cui sei austriaci del Salisburgo. Sarebbe una vendetta per gli scontri di ottobre
Un vero e proprio assalto al treno con fumogeni, sassi, scontri e un bilancio finale di quattro feriti. Ancora una volta, come già accaduto nella partita di andata, tifosi del Venezia e ultrà dell’Udinese (nell’occasione spalleggiati da quelli austriaci del Salisburgo, con cui sono gemellati), si sono scontrati. L’attacco al convoglio che trasportava i sostenitori arancioneroverdi verso Venezia, è avvenuto verso le 18.30 alla stazione di Basiliano (Udine), a poco più di un’ora dalla fine della partita disputata al Bluenergy Stadium e vinta dall’Udinese per 3-2. Quattro persone, due austriaci e due veneziani, sono rimaste ferite e sono state portate in ospedale.
La scorta
I tifosi del Venezia erano stati scortati dalle forze dell’ordine dallo stadio alla stazione di Udine, da cui erano partiti alle 18.12: a loro erano state riservate le ultime tre carrozze, mentre davanti c’erano passeggeri normali, famiglia con bambini. I tafferugli sono durati pochi minuti per l’intervento immediato degli agenti. Il treno avrebbe rallentato dopo che sulle rotaie sono stati lanciati dei bengala o fumogeni da parte del gruppo austro-friulano, ma qualcuno afferma che qualche tifoso del Venezia abbia anche azionato il freno di emergenza per scendere e affrontare i rivali. A quel punto sono iniziate una sassaiola e un assalto tanto improvviso quanto violento da parte di una cinquantina di ultrà, incappucciati e armati di bastoni. Una volta fermato il convoglio, pare che inizialmente gli udinesi abbiano tentato di aprire le porte con un piede di porco, che è stato trovato sul posto. Poi sono andati in frantumi alcuni finestrini, quindi sono stati i veneziani a scendere e affrontare i «rivali» con calci e pugni.
In treno
Sul treno erano presenti almeno 500 dei 1.200 sostenitori arancioneroverdi che avevano seguito la squadra. I tafferugli, durati pochi minuti, hanno avuto conseguenze pesanti: un supporter del Venezia (con un trauma cranico) e due tifosi austriaci hanno riportato ferite serie e sono stati trasportati in ospedale in ambulanza, un quarto ferito friulano ha riportato conseguenze più lievi. Anche due agenti della Digos di Venezia e di Udine sono rimasti lievemente feriti, forse a causa della sassaiola, e sono stati costretti a ricevere cure mediche.
La partita di andata
Secondo le prime ricostruzioni, l’agguato sarebbe una ritorsione per quanto accaduto nel match di andata a Venezia, quando alcuni tifosi friulani erano stati aggrediti nei pressi della stazione di Santa Lucia. Inoltre solo per l’intervento della polizia, che aveva intercettato l’«appuntamento» erano stati evitati ulteriori scontri in un parcheggio a Mogliano Veneto, dove alcuni tifosi friulani stavano recuperando l’auto. Una sorta di regolamento di conti soltanto rimandato. E alla prima occasione, nella partita considerata a forte rischio, è scoppiato il caos. A scaldare ulteriormente gli animi, secondo quanto riferito da fonti vicine alla curva friulana, ci sarebbe stato anche uno striscione provocatorio esposto dai tifosi del Venezia durante la partita, in cui si faceva riferimento proprio agli scontri di ottobre. L’intervento delle forze dell’ordine, supportate da un elicottero della Polizia, è stato immediato e ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente. Dopo un blocco di oltre un’ora, alle 19.24 è ripartito un nuovo treno con a bordo i passeggeri non ultrà; questi ultimi sono stati spostati sulla carrozze rimaste indenni del treno assaltato e sono ripartiti dopo le 20. A seguito degli scontri, la Polizia ha fermato otto persone, identificandole come parte del gruppo aggressore. Si tratta di cinque austriaci e due residenti in Friuli, alcuni dei quali hanno riportato contusioni ma hanno rifiutato il ricovero in ospedale. Un’ottava persona, sempre di origini austriache, è stata fermata in un successivo momento, ma gli agenti stanno ricostruendo nel dettaglio i fatti. L’episodio conferma la forte tensione tra le due tifoserie.
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