Una visione lungimirante – “Uil26” – per adeguare la “mission” del sindacato, progettare il futuro della comunità, mettendo al centro la difesa delle Persone e dei loro diritti. E’ la conclusione di una nuova iniziativa promossa dalla Uil della Basilicata che con tutto il gruppo dirigente della Uil, i segretari delle categorie, i dirigenti del “sistema servizi” (Patronato Ital e Caf), ha tenuto una giornata dedicata ad approfondire i temi attuali e ad immaginare il ruolo dell’ organizzazione nei nuovi scenari che si stanno delineando. Un momento di dialogo e condivisione per rafforzare l’ impegno verso una Basilicata più inclusiva, giusta e che guardi alla sicurezza sui luoghi di lavoro come priorità assoluta.
“Obiettivo – ha spiegato il segretario regionale Vincenzo Tortorelli – traghettare la Uil Basilicata dentro le grandi trasformazioni sociali, economiche e politiche in atto, continuando ad essere protagonisti del cambiamento e punto di riferimento per lavoratrici, lavoratori e cittadini”.
Il documento discusso e condiviso durante l’incontro.
La Basilicata una regione in transizione. La Basilicata si trova ad un punto cruciale della sua storia, con numerose sfide che richiedono un intervento urgente e deciso. I problemi principali riguardano il lavoro mancante, la povertà crescente, la fuga dei giovani, la crisi di alcuni settori vitali come quello automobilistico e la transizione energetica, nonché il calo della natalità, il ridimensionamento delle scuole e l’emergenza sanitaria. La regione si trova di fronte a una decisione fondamentale: se continuare con il modello attuale, segnato dai ritardi e dagli errori del passato, o se intraprendere un percorso di sviluppo autentico. Quest’ultimo passaggio richiede un cambio di approccio radicale e il coinvolgimento di tutte le forze sociali ed economiche in un processo condiviso, con la partecipazione attiva di tutti i soggetti interessati, inclusi i rappresentanti delle istituzioni, delle imprese e dei lavoratori. Non si può più rimandare, e solo un’azione collettiva e coesa potrà cambiare la situazione.
La proposta della Uil per il futuro della Basilicata si articola attorno a quattro principali assi strategici.
Il primo è la promozione della persona e delle competenze, che pone l’individuo al centro come cittadino, lavoratore e beneficiario dei servizi sociali, sanitari e ambientali.
Il secondo asse riguarda la tutela dell’ambiente e del patrimonio naturale. La regione ha una grande ricchezza naturale, con risorse come le acque, le foreste e i paesaggi che vanno protette e valorizzate. In particolare, c’è una forte necessità di contrastare lo spopolamento dei borghi, incentivando lo sviluppo delle risorse turistico-culturali della regione.
Il terzo asse è focalizzato sull’innovazione tecnologica e sull’intelligenza collettiva. Il futuro della Basilicata passa attraverso la capacità di cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, dall’industria 4.0 e dalla digitalizzazione. È necessario sfruttare i media e la tecnologia per stimolare la creazione di politiche industriali innovative e per partecipare attivamente ai grandi progetti internazionali di ricerca, con l’obiettivo di promuovere una Green Economy, che non solo aiuti a rilanciare l’economia, ma sia anche sostenibile.
Il quarto asse riguarda le politiche industriali e la Green Economy, e propone una serie di misure per stimolare l’industria locale. In particolare, il rafforzamento di settori specifici come l’agroindustria, l’automotive con motori a basse emissioni, la chimica verde e le costruzioni sostenibili. L’incentivazione delle energie rinnovabili e la progettazione di una “de-petrolizzazione” progressiva della regione sono altre priorità, come anche la creazione di posti di lavoro nel settore green, che si stima possa creare circa 2.000 nuovi posti di lavoro.
Il ruolo del sindacato. Il sindacato, nel corso della sua lunga storia, ha sempre avuto il compito di difendere i diritti dei lavoratori, ma oggi si trova di fronte a una sfida senza precedenti: quella di rimanere fedele alla sua missione storica pur rispondendo ai profondi cambiamenti che attraversano il mondo del lavoro e la società in generale. In una regione come la Basilicata, che affronta questioni complesse come lo spopolamento, l’elevata disoccupazione giovanile, le crescenti disuguaglianze e le sfide della transizione ecologica e tecnologica, il ruolo del sindacato è ancora più cruciale. Si tratta di un ruolo che non può limitarsi alla semplice rappresentanza, ma deve essere un vero e proprio agente di cambiamento, capace di intervenire in modo proattivo nelle dinamiche sociali ed economiche per costruire un futuro più equo e sostenibile.
Il sindacato come strumento di rappresentanza inclusiva:
In un’epoca segnata dalla precarizzazione del lavoro e da una crescente frammentazione dei diritti, il sindacato è chiamato a espandere la propria sfera di intervento. Non basta più rappresentare solo i lavoratori tradizionali con contratti a tempo indeterminato; è necessario allargare lo spettro di tutela a nuove categorie di lavoratori che emergono con forza, come i precari, i freelance, i lavoratori della gig economy e i giovani che entrano in un mercato del lavoro sempre più incerto.
Il sindacato come promotore del cambiamento sociale:
Il sindacato non può più essere un attore isolato, ma deve ampliare il suo raggio d’azione creando alleanze con altri soggetti sociali e civili. Un passo fondamentale in questa direzione è rafforzare la collaborazione con il terzo settore, con realtà come la Caritas e altre organizzazioni religiose, ma anche con le comunità locali. Queste alleanze sono fondamentali per costruire una società più coesa, dove la solidarietà e l’inclusione siano valori condivisi da tutti. In Basilicata, il dialogo con la Chiesa locale ha avuto già, in passato, un ruolo significativo nel promuovere la giustizia sociale, e il sindacato può riprendere questa tradizione, utilizzando questi legami per favorire politiche di sviluppo economico e sociale più inclusive. Un altro punto fondamentale in questa visione di cambiamento sociale è il welfare
Il sindacato come attore della transizione ecologica e digitale:
Un altro fronte di battaglia per il sindacato riguarda la transizione ecologica e digitale, due temi che stanno trasformando radicalmente il mondo del lavoro e dell’economia. La Basilicata, come molte altre regioni italiane, sta affrontando la sfida di passare a un’economia più sostenibile, ma questo processo non può avvenire senza il coinvolgimento diretto dei lavoratori. Il sindacato deve essere il garante di un cambiamento che non lasci nessuno indietro, che non faccia pagare ai lavoratori il prezzo della trasformazione ecologica e tecnologica. In questo senso,
Il sindacato come garante di partecipazione democratica:
La funzione di mediazione sociale è una delle più importanti del sindacato, che deve fare da ponte tra le istituzioni, i lavoratori e le imprese, costruendo spazi di confronto e dialogo che possano orientare le scelte politiche e sociali verso l’equità. Gli Stati Generali del Lavoro, proposti per la Basilicata, rappresentano un esempio di come il sindacato possa assumere un ruolo centrale nel dibattito sulle politiche di sviluppo regionale, cercando di risolvere i conflitti tra le diverse parti e orientando le decisioni economiche verso obiettivi di giustizia sociale.
Un sindacato moderno: innovazione e valori confederali:
Per affrontare le sfide del futuro, il sindacato deve evolversi al suo interno. Un sindacato forte e coeso, che promuova un’azione condivisa, è l’unico in grado di rispondere alle sfide di un mondo del lavoro che cambia rapidamente. L’interazione con le imprese innovative, le università e i poli tecnologici può offrire nuove opportunità di intervento, permettendo al sindacato di influenzare i processi di modernizzazione e di promuovere iniziative che coniughino innovazione, inclusione sociale e formazione.
“Il sindacato in Basilicata – afferma il leader della Uil lucana Vincenzo Tortorelli -non può essere un osservatore passivo del cambiamento, ma deve diventare il motore di una trasformazione che metta al centro la persona e la sua dignità. Coniugando i suoi valori storici con un’azione proattiva e innovativa, può costruire una Basilicata più giusta, più inclusiva e più sostenibile. La sfida è grande, ma se il sindacato saprà essere un catalizzatore di idee e di azioni concrete, potrà contribuire a costruire una regione che affronta le sfide del futuro con coraggio, visione e solidarietà. I prossimi mesi saranno decisivi per il cambiamento che chiediamo. Per questo rilanciamo il confronto vero ma necessario e il pressing nei confronti del Governo nazionale e regionale. Riconosciamo questa l’unica strada da percorrere. L’obiettivo da perseguire per noi è quello di far diventare la Basilicata da “terra di sacrificio” la “terra delle opportunità”.
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