Alla centrale 112 di Varese arrivano da tutt’Italia le chiamate di soccorso con il pulsante SOS dell’auto

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È un pulsante, posizionato accanto ai tasti delle luci dell’abitacolo, con la scritta SOS. Dal 2018 le case automobilistiche devono montare il sistema “e.call”, dispositivo che vale in tutti i paesi dell’Unione Europea e che attiva, in automatico o su richiesta, la telefonata alla centrale operativa 112 NUE. ( foto di Wikipedia).

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A Varese l’unica centrale 112 per le E.call

Tutte le chiamate in emergenza dalla macchina arrivano all’unica centrale che si trova a Varese. Sono proprio gli operatori del 112 NUE collocato all’interno dell’ospedale di Varese a raccogliere le richieste di soccorso in emergenza: in caso di incidente, malore, aggressione e ogni situazione di pericolo o minaccia in cui ci si trova mentre si è in macchina.

La chiamata si attiva direttamente in caso di incidente grave

La chiamata si attiva direttamente anche nel caso in cui gli occupanti della vettura siano incoscienti o impossibilitati a schiacciare il pulsante: « Questo avviene quando l’impatto coinvolge alcuni sensori posizionati nella carrozzeria, o quando si aprono gli airbag – spiega Simone Carradore coordinatore NUE Varese – Quando si presentano queste situazioni, il sistema mette l’operatore in condizione di ascoltare ciò che avviene nell’abitacolo e allertare i soccorsi necessari».

Varese sentinella d’Italia ma l’88% delle telefonate è improprio

Varese è dunque la sentinella di tutta Italia: almeno 4 postazioni hanno un sistema che evidenzia prioritariamente le chiamate ecall.

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La grande maggioranza, oltre l’88% delle richieste SOS, è impropria: «Spesso i conducenti non sanno la funzione di questo tasto o hanno una conoscenza fuorviante – racconta Carradore – Ritengono che sia un servizio assistenza generico. Altre volte, lo azionano senza volerlo e si sentono chiamati da una voce inaspettata. C’è scarsa conoscenza di questo servizio, pur essendo nazionale, mentre il pulsante SOS comincia a essere diffuso».

Automobilisti sorpresi dalla voce dell’operatrice o salvati grazie al suo intervento

Mentre siamo nella centrale 112 arriva una chiamata “e.call”. L’automobilista si trova a Bologna, all’angolo di due vie ben evidenti sul terminale dell’operatrice, che si rivolge agli occupanti per capire l’emergenza. Ma si è trattato di un errore, non c’è alcun pericolo solo un po’ di meraviglia nel sapere che qualcuno si preoccupa per te.

A volte, però, è capitato di intervenire tempestivamente per salvare una vita: « È successo in Trentino – ricorda Simone Carradore –  Una macchina uscita di strada e finita nel dirupo, lungo una via poco frequentata. L’allarme è arrivato al nostro centralino. All’interno dell’abitacolo si sentivano solo rumori indistinti.  Chi ha raccolto la chiamata ha compreso la gravità vedendo sul terminale il luogo isolato. Prontamente ha allertato i soccorritori del luogo fornendo loro le esatte coordinate del mezzo incidentato. Quella tempestività spesso fa la differenza tra la vita e la morte».

Nel 2024 arrivate oltre 170.000 richieste con E.call

Lo scorso anno, il 112 di Varese ha risposto ad oltre 170.000 chiamate e.call, un numero in costante crescita per la sempre maggiore diffusione del dispositivo. Attualmente la media di richieste dalle auto è di circa 600 al giorno.  L’88% sono ancora richieste improprie ma, nel 2024, sono stati attivati i soccorsi, dai sanitari alle forze dell’ordine o ai vigili del fuoco, ben 18.000 volte.

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Dalla Lombardia è partito il maggior numero di chiamate, circa il 20%, seguono Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Campania: due terzi delle richieste sono state smistate alle ambulanze, un terzo alle forze dell’ordine e il 2% ai vigili del fuoco.

« Questo è un servizio importante e molto utile – commenta il coordinatore della centrale varesina .- avrebbe bisogno di essere conosciuto di più sia perchè è un pulsante immediato e diretto, molto più efficiente del cellulare, sia perchè si eviterebbero le troppe chiamate improprie che riceviamo».


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