Allarme criminalità in provincia di Latina, tra infiltrazioni e mafie autoctone

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Allarmante è il quadro delle infiltrazioni della criminalità organizzata, anche di stampo mafioso, nel territorio della Regione, non solo quello della città metropolitana di Roma, ma anche in diffusi contesti nel basso Lazio, specialmente, Latina, Formia, Scauri, Minturno. E’ il quadro tratteggiato dal procuratore generale della Corte d’Appello di Roma Giuseppe Amato, in occasione della celebrazione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, avvenuta nei giorni scorsi. Confermato anche dalla relazione del presidente della Corte d’appello, Giuseppe Meliadò. Sul territorio si registra un elevato tasso di criminalità, ma gli attuali organici del personale della giustizia fanno fatica a gestire il numero sempre più elevato di procedimenti, penali ma anche civili.

La mappa della criminalità organizzata in provincia di Latina

Per quanto riguarda la criminalità organizzata, il procuratore generale Amato nel Lazio individua organizzazioni mafiose di matrice autoctona ma anche “delocalizzate”, spesso espressione delle organizzazioni mafiose tradizionali, come ‘ndrangheta, mafia e gruppi di camorra. Nel periodo analizzato, dal 30 giugno 2023 al 1 luglio 2024, la Dda ha iscritto 417 procedimenti, con un incremento del 60% rispetto al 2023. Complessivamente 111 procedimenti, che riguardano il territorio del Lazio, hanno invece riguardato le associazioni finalizzate al traffico di stupefacenti, per un totale di oltre mille indagati. Fra le inchieste più significative, il procuratore generale ricorda l’operazione contro le due “locali” di ‘ndrangheta di Anzio e Nettuno, ma anche l’operazione di Aprilia e il procedimento relativo alla costituzione di una struttura avente di “mafia autoctona”, in grado di avere molteplici canali di finanziamento derivanti dal traffico di stupefacenti, dall’usura e dalle estorsioni, e caratterizzata dalla disponibilità di armi e anche da “qualificati rapporti con la pubblica amministrazione” e con altre organizzazioni di stampo mafioso. Ma il territorio pontino viene citato anche per inchieste più datate, come quella relativa alle interferenze di un gruppo criminale locale nella campagna elettorale delle amministrative del 2016, nei comuni di Latina e Terracina. In provincia di Latina insomma, operano “delle pericolose organizzazioni criminali oggetto di attenzione della Direzione distrettuale antimafia della procura di Roma che ha avviato numerosi processi particolarmente rilevanti che hanno impegnato e stanno impegnando sia il tribunale che la Corte d’assise di Latina. Ciascun collegio ha più di 200 processi, tra i quali 17 processi della Dda in materia di criminalità organizzata sia nel settore degli stupefacenti sia in quello delle estorsioni e dell’usura.”Questa situazione determina, di fatto, la difficoltà a gestire i processi con detenuti e la sostanziale impossibilità di portare avanti, in tempi ragionevoli, processi complessi con imputati liberi”.

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Nella relazione della Corte d’appello finisce anche il tema del caporalato in terra pontina

Diversi i processi celebrati a Latina per traffici illeciti relativi al tema dell’immigrazione e al rilascio dei pemerssi di soggiorno, soprattutto con riferimento alla numerosa comunità indiana impiegata nelle aziende agricole della provincia, spesso senza contratto. Nella relazione del procuratore Amato si evidenzia il numero significativo di infortuni sul lavoro, anche mortale. Ed è emblematico il dato del procuratore di Latina che riferisce di sette infortuni mortali ma che sottolinea anche come questo fenomeno sia sempre vivo, soprattutto nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura, dove il numero di lavoratori in nero origina condizioni lavorative di assoluto rischio. Nella relazione entra anche la morte di Satnam Singh, abbandonato dopo un infortunio sul lavoro, ma non si nasconde la difficoltà delle investigazioni su questo tema per l’assenza di denunce da parte dei lavoratori. “Il caporalato, con il conseguente sfruttamento del lavoro di persone che versano in stato di bisogno è un fenomeno gravissimo e purtroppo molto diffuso su tutto il territorio del distretto, pur a fronte di iniziative giudiziarie plurime che mirano a contrastarlo”.

Tribunale di Latina: tutti i numeri del settore penale 

Nel territorio di competenza del tribunale di Latina, nell’anno giudiziario in esame, le sopravvenienze presso il settore del dibattimento monocratico sono state di 1.992 fascicoli (a fronte dei 3.067 dell’anno precedente), con una diminuzione del 35,1%; le definizioni sono state 3.580 (a fronte delle 3.895 dell’anno precedente), con una riduzione dell’8,1%; di conseguenza, si sono ridotte le pendenze finali del 16,4%, che ammontano a 8.108 a fronte delle 9.696 dello scorso anno. Per quanto attiene invece ai processi collegiali, sono stati 223 i procedimenti nel 2024 rispetto ai 286 dell’anno precedente. Le definizioni sono state 221, Le pendenze finali sono sostanzialmente stabili con un aumento di appena lo 0,3%: i procedimenti ancora da definire sono 627. Quanto all’ufficio Gip/Gup, il numero dei procedimenti iscritti è stato pari a 5.323, un numero sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, ma la diminuzione delle definizioni è stata particolarmente rilevate: 3.787 a fronte delle 6.660 dell’anno precedente, con una riduzione del 43%. A conti fatti aumentano dunque anche le pendenze, passate da 4,125 a 5.661.



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