Ecco chi appoggia i nuovi OGM

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Sono nove le associazioni di categoria che hanno sottoscritto un manifesto con cui dichiarano di essere a favore dei nuovi OGM in agricoltura. La dura replica di Crocevia: «Significa ingaggiare una guerra contro persone e contadini».

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Sono nove le associazioni di categoria che hanno sottoscritto un manifesto con cui dichiarano di essere a favore dei nuovi OGM in agricoltura. La dura replica di Crocevia: «Significa ingaggiare una guerra contro persone e contadini».

A sottoscrivere il manifesto pro-nuovi OGM sono stati Coldiretti, Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Copagri, Confcooperative Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare, Federchimica Assobiotec, Assosementi e Cibo per la Mente (QUI il testo). 

«Schierandosi a favore dei nuovi OGM/TEA, questa alleanza ha ingaggiato ormai da tempo una guerra contro le persone e i contadini – scrive in una nota il Centro Internazionale Crocevia – Coldiretti e gli altri sottoscrittori vogliono privare gli agricoltori della possibilità di difendersi dalla contaminazione causata dai campi OGM, adottando una politica suicida per il settore biologico e GMO-free. Le cooperative come Legacoop probabilmente non si ricordano che a livello continentale Euro Coop è nettamente contraria alla deregulation dei nuovi OGM, tanto da avere mandato chiare disposizioni anche a Coop di battersi per l’etichettatura, la tracciabilità e la valutazione del rischio dei nuovi OGM/TEA. Questa contraddizione la porteremo presto alla luce, perché si sta palesemente violando i diritti dei consumatori alla libera scelta». 

«Assosementi e Assobiotec sono espressione del primo nemico dell’agricoltura contadina e dell’agroecologia: rappresentano i privatizzatori delle sementi e i difensori dei brevetti sul vivente, ciò che di più aberrante si può concepire – prosegue Crocevia –  Questa filiera per la promozione del Made in Italy geneticamente modificato pensa di partecipare da socio di minoranza alla spartizione del mercato agroalimentare che le multinazionali agrochimiche (Bayer-Monsanto, BASF, Corteva, Syngenta) stanno preparando. Il tutto attraverso una narrazione che punta a chiamare le cose con altri nomi (da OGM a TEA) costruendovi sopra le solite false promesse su come faranno bene alla biodiversità, alla fame nel mondo, alla produttività e alla sostenibilità». 

«Non sono credibili. La storia e la realtà hanno dato loro torto, per quanto si provi a distorcerle e ad aggirarle – si legge ancora nella nota di Crocevia – Gli agricoltori si rivolteranno ancora contro chi non li rappresenta più e li svende al capitale globale, i consumatori torneranno a chiudere la porta in faccia ai sostenitori degli OGM. La pretesa di scientificità dietro cui si trincerano è squalificata dalla bassa qualità della loro ricerca. Il manifesto che hanno sottoscritto è un esempio di post-verità che combatteremo fino alla fine». 

QUI l’appello di vignaioli e contadini per il no ai nuovi OGM

QUI la proposta di delibera da sottoporre a Comuni ed enti locali per il no ai nuovi OGM

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LETTURE UTILI

PERCHÈ FERMARE I NUOVI OGM

La deregolamentazione di un’ondata di nuovi Ogm in Europa può cambiare per sempre l’agricoltura e il cibo che mangiamo.
Finora gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio secondo il principio di precauzione avevano evitato a Italia ed Europa l’invasione di coltivazioni figlie dell’ingegneria genetica e del cibo creato in laboratorio. Ora però la Commissione Europea sta cancellando ogni vincolo per le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), ribattezzate in Italia Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), compresa la possibilità per gli Stati di vietarle sul loro territorio. In questo libro si intrecciano storia della biologia, inchiesta giornalistica e testimonianze dai movimenti, per raccontare gli enormi interessi e le relazioni pericolose tra multinazionali, politica e scienziati che rischiano di compromettere la vera transizione agroecologica, i diritti dei contadini sui semi e quelli dei consumatori a una scelta informata.

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IN DIFESA DEI CONTADINI

L’agricoltura che non è industriale non è facile, ma c’è, esiste e i contadini che la praticano sono ancora tanti e vogliono far sentire la loro voce. Ce lo spiega bene Antonio Onorati in questo libro, che ci fa capire:
• come le politiche agricole favoriscano i grandi gruppi e le multinazionali, ma anche come sia possibile cambiare rotta;
• come la pressione su brevetti e OGM rappresenti un enorme pericolo per la biodiversità e i piccoli coltivatori;
• come ci sia da fare un grande lavoro per ripensare le rappresentanze agricole;
• come sia sempre più necessaria e improcrastinabile una svolta agroecologica;

L’agricoltura contadina, e l’economia che le corrisponde, ha gli elementi necessari per garantire la produzione di cibo in armonia con la natura e non contro di essa.

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