Con questo mese di gennaio 2025 prende avvio la Rubrica del Centro di Ateneo per i Diritti Umani Antonio Papisca e della Cattedra Unesco Diritti umani, democrazia e pace dell’Università di Padova dedicata all’inclusione e alla giustizia eco-sociale. Essa si prefigge di promuovere la cultura dell’inclusione e della giustizia eco-sociale attraverso un approccio scientifico-divulgativo e tramite la diffusione di contenuti e approfondimenti su tali temi, con un’ottica il più possibile articolata, interdisciplinare, transdisciplinare, intersettoriale, aperta. Sarà strutturata in modo da prevedere una varietà di risorse, quali notizie, approfondimenti tematici, pagine di documentazione, contenuti multimediali (video, podcast, registrazioni audio, gallerie di immagini, ecc.), collegamenti ipertestuali.
L’assunto di partenza è che il diritto all’inclusione, basato sulle diverse realtà di ogni persona, è un diritto fondamentale. Una società senza inclusione mina la possibilità di un mondo in cui la dignità e i diritti umani possano essere pienamente realizzati.
Il diritto all’inclusione e la giustizia eco-sociale esigono di riconoscere e rispettare non solo i diritti civili e politici, ma anche i diritti economici, sociali e culturali, i diritti dei popoli e i diritti della terra.
Nel Preambolo della Dichiarazione universale dei diritti umani si statuisce che “il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”.
Questa è sicuramente una sfida che abbiamo colto in molti, colleghi e colleghe di diversi dipartimenti, personale tecnico-amministrativo, personale strutturato e non, di questa e di altre Università, professionisti e professioniste che operano al di fuori della sfera universitaria, in settori diversi, cittadini e cittadine interessati. Il comitato scientifico-redazionale (https://unipd-centrodirittiumani.it/it/pagine/comitato-scientifico-redazionale) è composto da persone profondamente attente ai temi della rubrica, desiderose di dare il loro contributo e di costruire forme collettive di ragionamento, riflessione, resistenza e trasformazione.
Siamo convinte e convinti che oggi si registrano richiami, rimandi, rinvii ai temi dell’inclusione e della giustizia sociale in modo via via più frequente. E da un lato riteniamo che questo sia importante dato che siamo più volte chiamati a constatare un ampliamento delle minacce climatiche, ambientali, economiche, delle iniquità, delle tensioni e delle guerre, condizioni che favoriscono forme via via più articolate di vulnerabilità, in fasce sempre più ampie della popolazione, che comportano sfilacciamenti della coesione sociale, demotivazione, svuotamento di senso, insieme ad alterazioni anche del pensiero rivolto al futuro.
Dall’altro ci chiediamo come mai incrociando questi trend, quello dell’inclusione e della giustizia sociale e quello delle disuguaglianze e iniquità, però, si ha l’impressione che non si arrivi a nulla ‘di buono’? Perché, nonostante le attenzioni alla giustizia sociale, siamo qui a passare in rassegna report, ricerche, documenti, che attestano l’espandersi di iniquità difficoltà, disagi, dolore, passività, anche verso il futuro?
Lo scenario di fondo è la situazione di interdipendenza mondiale caratterizzata dalla molteplicità, dalla complessità e dalla fluidità – insomma dallo svolgersi disordinato – dei processi di mutamento in corso. Quanto più il mondo è segnato da interdipendenza e si globalizza, tanto più estesamente si rivendicano i diritti fondamentali della persona.
Nel Rapporto “Re-immaginare i nostri futuri insieme. Un nuovo contratto sociale per l’educazione” (2021) elaborato dalla Commissione Internazionale sui Futuri dell’Educazione promossa dall’Unesco si afferma che “un ordine mondiale ancorato ai valori comuni espressi nella Dichiarazione universale dei diritti umani si sta indebolendo” e che un nuovo contratto sociale per l’educazione “deve essere fondato sui diritti umani e basato su principi di non discriminazione, giustizia sociale, rispetto per la vita, dignità umana e diversità culturale. Deve comprendere un’etica della cura, della reciprocità e della solidarietà”.
La Convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali adottata dall’Unesco nel 2005 statuisce che: “La protezione e la promozione della diversità culturale presuppongono il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali quali la libertà di espressione, d’informazione e di comunicazione nonché la possibilità degli individui di scegliere le proprie espressioni culturali”.
È sulla base di queste premesse che abbiamo deciso di intraprendere questa avventura perché ci sta a cuore ridurre le ambiguità che stanno caratterizzando questi temi, quelli dell’inclusione e della giustizia eco-sociale, che sono spesso utilizzati per sostenere tutto e il contrario di tutto, creando confusione e trattenendo di fatto le menti nello ‘status quo’. Siamo convinti che è necessario superare l’ambiguità e la superficialità, che è necessario approfondire, fare chiarezza, proporre affondi di valore, per stimolare maggiore consapevolezza, ragionamento critico, e fornire così nuova linfa operativa, energia e speranza.
E siamo altresì convinte e convinti che c’è bisogno di superare le visioni mainstreaming, che hanno preso il sopravvento anche se non ce ne siamo accorti, così come di riappropriarsi di un pensiero plurale, delle ricchezze concettuali esistenti, facendo pure delle scelte e spingendoci verso soluzioni e idee innovative e generative. Desideriamo muoverci per questa via anche con contaminazioni inedite, idee sperimentali, co-costruzioni collaborative fra vari saperi e discipline, protesi verso un futuro che non vuole essere attesa del presente che si reitera, e della sua miseria, ma quale bene comune, collettivo, condiviso, soleggiante per gli esseri umani e non solo.
Le sfide complesse e difficili che l’umanità e il nostro pianeta stanno affrontando ci portano a sostenere che al centro vanno posti con forza i diritti umani, l’inclusione, la giustizia sociale e anche le culture ecologiche che debbono sapersi intrecciare in modo innovativo per favorire trasformazioni sociali di qualità, promuovere libertà, pace, uguaglianza, in forme più complesse rispetto al passato, coinvolgenti le diverse forme di vita, umane e non. Il nostro pensiero deve diventare complesso, articolato, capace di pensare agli esseri umani e a tutte le forme viventi se ciò che desideriamo è un futuro di qualità. Da qui il nome della Rubrica: Inclusione e Giustizia Eco-sociale.
Ci auguriamo che questi impegni e questi sforzi ci aiutino a essere da stimolo, supporto, fonte di ispirazione, per dare significato alla vita umana, per processi di significazione essenziale, per nuove forme di agency collettive, eque, incentrate sui diritti umani e di rispetto e coinvolgimento delle diverse forme di vita, per sperimentazioni tese a promuovere conoscenza, riflessività, coscienza critica e azioni ispirate a tutto questo. Insomma, per promuovere lo sviluppo di una cittadinanza universale da esercitarsi “dalla Città all’Onu”. La cittadinanza universale riassume ed armonizza le cittadinanze anagrafiche, e la città inclusiva è il luogo che favorisce questo processo; quindi, la cittadinanza universale postula la città inclusiva, e viceversa.
Infine, ci sta a cuore far presente che la Rubrica è aperta, in crescita, collaborativa, e si rivolge a studentesse, studenti, ricercatrici, ricercatori, professionisti/e del settore, docenti della scuola, amministratori e operatori/trici degli enti locali, membri di organizzazioni della società civile e, in generale, cittadini e cittadine, con i quali ci auguriamo si avviino ulteriori co-costruzioni e circoli virtuosi interattivi, osmotici, creativi.
Collegamenti
Rapporto “Re-immaginare i nostri futuri insieme. Un nuovo contratto sociale per l’educazione” (2021) elaborato dalla Commissione Internazionale sui Futuri dell’Educazione promossa dall’Unesco
Convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali adottata dall’Unesco nel 2005
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link