Dalle Fiat 500 fino alle Jaguar: i furti d’auto a Catania (con la complicità dei parcheggiatori abusivi)

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contabilità

Buste paga

 


Ecco come agiva la banda di ladri sgominata dalla polizia: mezzi rubati in sequenza e poi le odiose richieste di denaro alle vittime

Le auto rubate in strada (in sequenza) e anche una moto di grossa cilindrata portata via dal cortile condominiale di uno stabile: così agiva la banda di ladri che è stata tenuta d’occhio dalla polizia e nel giro di un paio di mesi arrestata dagli agenti della Squadra Mobile per furto aggravato e estorsione per via della richiesta di denaro fatta alla vittime, il cosiddetto “cavallo di ritorno”.

Furti avvenuti – tutti nel mese di ottobre – soprattutto nella zona di via Cardinale Dusmet (agli Archi della Marina) ma anche nelle vie Cristoforo Colombo, Plesbiscito, Sangiuliano, Francesco Cilea e in piazza Ludovico Ariosto.

Microcredito

per le aziende

 

Disposto il carcere per Salvatore Maugeri 29 anni, Salvatore Venuto 28 anni e Antonino Santapaola 41 anni (già detnuti per altra causa) e per Gianluca Bonaccorsi, 33 anni e Antonio Balsamo, 45 anni. Mentre per Giuseppe Linguaglossa, 26 anni, Francesco Lo Presti, 23 anni e Danilo Privitera 25 anni (già ristretto per altra causa) gli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.

Rubate una Fiat 500 X grigia, un’Alfa Romeo Stelvio grigio scuro, una moto Bmw Gs 1250 Adventur, una Fiat Panda grigio antracite, una Jaguar Nianca, una seconda moto Bmw Gs, un’altra Alfa Romeo Stelvio azzurra e un’altra Fiat 500 X.

Altamente professionali

Tutti furti «altamente professionali» commessi «in epoca estremamente recente e di volta in volta con professionalità immediatamente evocativa della sistematicità delle condotte illecite» come ricostruisce il Gip Sebastiano Fabio Di Giacomo Barbagallo.

Ma c’è di più. Due degli indagati (Balsamo e Bonaccorsi) erano anche “impiegati” come parcheggiatori abusivi disponendo quindi di una «posizione privilegiata» che consentiva loro di operare indisturbati ai danni degli ignari cittadini o avventori. Le zone dei furti coincidono, infatti, con la presenza di discoteche, pizzerie e locali della movida.

Ottocento euro è la somma richiesta a una delle vittime per riavere indietro l’auto. Oltre al tentativo di estorsione, anche la minaccia davanti al diniego dell’automobilista: «Allora, si dimentichi di riavere l’auto…».

Le indagini, avviate dopo le denunce, hanno consentito anche di individuare sia chi materialmente ha commesso i furti che chi è intervenuto nella successiva fase estorsiva, sfruttando il momento di smarrimento in cui si trovavano le vittime.

Ladri entrati in azione con una tecnica finalizzata a rendere complessa la loro identificazione, secondo uno schema basato sulla suddivisione dei compiti e sull’alternarsi degli autori nell’arco della stessa giornata, con gruppi di due o tre di volta in volta, in tutto o in parte diversi da quelli precedenti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Microcredito

per le aziende

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link