Fabio Postiglione, il cordoglio di De Luca, Manfredi e De Laurentiis. Minuto di silenzio in Consiglio comunale

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Il governatore campano: «Un bravissimo cronista, rigoroso e di grande talento». De Laurentiis: «Era innamorato della squadra». Il sindaco: «In prima linea nel denunciare la camorra»

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Il Consiglio comunale di Napoli ha ricordato con un minuto di silenzio il giornalista Fabio Postiglione, scomparso nella notte in un incidente a Milano. «La sua scomparsa è una perdita per la città e per la comunità del giornalismo italiano – ha detto il sindaco, Gaetano Manfredi – volevo sottolineare non solo la professionalità, l’impegno e la dedizione di Fabio al suo lavoro, ma anche il suo grande coraggio che lo ha portato ad essere in prima linea nel denunciare la camorra, nell’evidenziare i problemi della nostra città. Un coraggio che lo aveva portato a subire minacce per le quali aveva vissuto un periodo sotto scorta. Siamo vicini alla sua compagna, ai suoi affetti. Il nostro pensiero va al ricordo di un grande giornalista napoletano che si era affermato in una piazza difficile come quella del giornalismo nazionale». Manfredi si è impegnato affinché con la famiglia e con l‘Ordine dei giornalisti della Campania «si provveda a ricordarlo nella maniera più opportuna». A tracciare un ricordo di Postiglione anche diversi consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. 

«Siamo addolorati e profondamente colpiti per la prematura scomparsa di Fabio Postiglione, giornalista del Corriere della Sera, 44enne di Napoli, deceduto nella tarda serata di ieri a seguito di un tragico incidente stradale a Milano, dove viveva». Così invece il governatore della Campania Vincenzo De Luca commentando sui social la prematura scomparsa del collega. «Un bravissimo cronista – scrive De Luca – di grande talento, fin da quando aveva mosso i suoi primi passi presso la redazione del Roma. Appassionato e rigoroso nel raccontare i fatti, aveva subito minacce dalla camorra e per questo era stato messo sotto vigilanza. Le nostre condoglianze ai familiari, in particolare alla moglie, la giornalista Valentina Trifiletti, e a quanti gli volevano bene».





















































E la Società Calcio Napoli dalle sue piattaforme: «Aurelio De Laurentiis e tutto il Calcio Napoli sono affranti per la scomparsa di Fabio Postiglione, giornalista del Corriere della Sera. Fabio era innamorato del Napoli, che seguiva ovunque da tifoso. La nostra vicinanza a tutta la sua famiglia, ai colleghi e ai suoi amici». 

«Rattrista la scomparsa del giornalista campano Fabio Postiglione, vittima di un brutto incidente stradale nel milanese», scrive invece  il deputato e coordinatore della Lega in Campania, Gianpiero Zinzi. «Siamo vicini alla sua famiglia, ai suoi cari e ai colleghi che di lui ricordano il coraggio di raccontare la verità e saper tenere la schiena dritta di fronte alle minacce ricevute dalla camorra per le sue inchieste. Qualità nobili per un giornalista indipendente e serio». 

«Fabio Postiglione lascia un vuoto incolmabile», dice invece Francesco Silvestro, senatore di Forza Italia. «Fabio era un giornalista di straordinaria professionalità e coraggio, capace di raccontare la realtà con uno stile unico, mai arrendevole. La sua carriera, cominciata a Napoli e poi sviluppata con impegno al Corriere della Sera, è stata segnata da una passione indomabile per la verità. Non possiamo dimenticare le sue inchieste, che lo avevano messo di fronte a minacce dai clan della camorra, ma non avevano mai fermato il suo impegno per la giustizia e per una narrazione onesta della nostra società. La sua morte è una perdita immensa per il mondo del giornalismo e per tutti noi che lo abbiamo conosciuto e apprezzato. Voglio esprimere le più sentite condoglianze alla sua famiglia, alla moglie, anch’ella giornalista di grande valore, e a tutti i suoi cari. Fabio resterà sempre un esempio di integrità e passione per la verità». 

«Conoscevo Fabio da anni», scrive invece il deputato di Avs Francesco Borrelli, «l’ultima volta ci eravamo sentiti poche settimane fa. Era bravo, gentile, molto professionale. Uno dei migliori della sua generazione».

E il Sindacato unitario giornalisti della Campania e l’Ordine dei giornalisti della Campania «si stringono forte, in un abbraccio affettuoso, alla moglie Valentina Trifiletti e alla famiglia di Fabio e annunciano iniziative congiunte per ricordarlo. Ha cominciato la sua carriera con il Roma, prima come collaboratore della cronaca bianca, per poi guadagnarsi l’assunzione e passare alla nera e alla giudiziaria. Tantissime le inchieste e gli scoop realizzati sulla camorra – si sottolinea -. Per alcuni di questi ha ricevuto anche pesanti minacce per le quali gli fu attivato un servizio di vigilanza. Nel 2019 per Matera capitale della cultura fu assunto al Corriere del Mezzogiorno per curare le pagine lucane per poi passare, successivamente, alla redazione di Napoli e, infine, è stato assunto al Corriere della Sera a Milano dove ha lavorato all’ufficio centrale dei redattori capo. Nel 2019 al Sugc partecipò alla rifondazione dell’Unione cronisti in Campania e ha sempre partecipato alle attività dell’Ordine dei giornalisti. Cronista attento e appassionato, tifosissimo del Napoli, ha raccontato sempre gli aspetti più complessi e controversi della sua città che ha amato tantissimo, sempre vicino ai colleghi che si avvicinavano alla professione e a quelli più in difficoltà».

Anche Libera Campania, Libera Napoli ed il presidio Chiaia-San Ferdinando-Posillipo esprimono, sui social, cordoglio per il giornalista napoletano della Torretta. «Tantissimi ricordano il volto pulito, la serietà, il coraggio di un giornalista dalla schiena dritta. Un “giornalista-giornalista”, nel solco della migliore tradizione partenopea, che per le sue inchieste era finito nel mirino. Le gomme dell’auto forate, la rottura dei freni a disco dello scooter, gli specchietti retrovisori divelti, l’auto distrutta a colpi di mazza da baseball. Perfino un inseguimento da parte di due ceffi a bordo di uno scooter. Il suo nome era comparso nelle intercettazioni tra un boss e i suoi familiari, in cui si parlava del “fastidio” procurato dai suoi articoli. Ma Postiglione non si è mai piegato, continuando nel suo impegno civile di informazione e denuncia. Un esempio sempre più raro nel Paese dove l’informazione indipendente trova ostacoli di ogni tipo e i cronisti di razza sono osteggiati ogni giorno». 

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29 gennaio 2025 ( modifica il 29 gennaio 2025 | 20:16)

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