“Ridurre il costo dell’energia è la riforma più urgente: ne va della nostra crescita e della creazione di posti di lavoro”. Vincenzo Briziarelli, presidente di Confindustria Umbria, evidenzia la necessità di intervenire subito per risolvere una questione che rischia di schiacciare le nostre imprese. Una indagine elaborata dalla Cgia di Mestre stima, per le aziende del territorio, un aggravio rispetto all’anno scorso di 257 milioni per colpa dei rincari energetici. A livello nazionale si parla di un danno da 14 miliardi. I numeri si basano sull’ipotesi di un prezzo medio dell’energia elettrica nel 2025 fissato a 150 euro per Mwh e del gas a 50 euro per Mwh; mantenendo così un rapporto di tre a uno tra le due tariffe come osservato nei bienni precedenti. Per quanto riguarda i consumi energetici si fa riferimento ai dati del 2023 con l’assunzione che essi rimangano costanti nei successivi due anni.
Analizzando questo ulteriore onere stimato in 13,7 miliardi per quest’anno, risulta evidente che quasi 9,8 miliardi (+17,6% rispetto al 2024) riguardano l’energia elettrica mentre i restanti 3,9 miliardi (+24,7%) il gas. Tutto questo mette fortemente a rischio la competitività delle nostre aziende.
“Il tema dell’energia è prioritario per il nostro Paese – evidenzia il presidente Briziarelli – considerato che in Italia il prezzo dell’energia elettrica è già significativamente più alto in confronto agli altri Paesi europei. Nel 2024 il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica in Italia è stato del 38% più alto di quello della Germania, dell’87% più alto di quello della Francia e del 72% più alto di quello della Spagna. L’Umbria è in linea con il resto dell’Italia, anche qui è previsto per il 2025 un aumento dei costi tra energia elettrica e gas del 19,2%. Inoltre, alcuni settori strategici come siderurgia e metallurgia, ceramica, chimica e cemento, che costituiscono una parte rilevante dell’economia regionale, vedono minacciata la loro sostenibilità economica e operativa e subiscono anche la follia solo europea del sistema Ets (la tassazione sulla CO2), che sta distruggendo le nostre migliori aziende e con esse l’occupazione. Gli aumenti dei costi energetici, oltre che sulle imprese – aggiunge Briziarelli – peseranno in maniera significativa anche sulle famiglie rischiando di vanificare le misure messe in campo dal Governo per sostenere il potere di acquisto”. Questa situazione rende necessaria una soluzione strutturale e non più rinviabile, per salvaguardare il futuro del nostro sistema industriale, schiacciato dal peso di costi e vincoli che ne riducono la competitività rispetto non solo ai concorrenti internazionali, ma anche europei.
Da qui la necessità di intervenire subito sui costi dell’energia. “Siamo convinti della necessità di una riforma del mercato energetico a livello europeo, ad esempio attraverso il disaccoppiamento del prezzo delle rinnovabili da quello del gas e l’adozione di una politica energetica più coraggiosa, che includa non solo le fonti rinnovabili e i rigassificatori, ma anche il nucleare di quarta generazione che può avere un ruolo strategico nel mix energetico futuro – spiega Briziarelli – Solo un approccio diversificato alla politica energetica, infatti, potrà garantire sicurezza energetica, competitività delle imprese e sostenibilità ambientale”.
A livello regionale, secondo il presidente di Confindustria, l’Umbria deve accelerare nella transizione energetica, investendo in fonti rinnovabili e comunità energetiche che possano garantire una maggiore autonomia e sostenibilità energetica. “Un esempio virtuoso – dice – è la recente costituzione a Terni della Comunità energetica rinnovabile, che coinvolge dieci aziende del territorio con il supporto di Confindustria Umbria, Legacoop Umbria e Confartigianato Imprese Terni. Iniziative come questa rappresentano un passo avanti, ma contemporaneamente è necessaria una semplificazione delle procedure amministrative, che spesso ostacolano la realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile e l’autoproduzione. È necessario incentivare le imprese umbre a investire in tecnologie innovative per ridurre i consumi, anche attraverso opportuni finanziamenti mirati all’acquisto di impianti e sistemi a basso impatto ambientale. Per superare questa crisi è essenziale un lavoro sinergico tra imprese, istituzioni locali e nazionali”. Per il presidente Briziarelli solo attraverso un’azione congiunta e tempestiva possiamo evitare che l’attuale crisi energetica si trasformi in un freno duraturo alla crescita economica e occupazionale della nostra regione.
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