Maxi frode fiscale con auto di lusso. Coinvolta anche la provincia di Varese

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Foto di repertorio

TRENTO – I finanzieri del comando provinciale di Trento – coadiuvati dai colleghi del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) e da numerosi reparti del corpo sul territorio nazionale, con il supporto dell’organo di cooperazione giudiziario europeo Eurojust – hanno dato esecuzione a un decreto emesso dal gip di Trento, su richiesta della locale procura distrettuale della Repubblica, che ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, per oltre 2,8 milioni di euro nei confronti di 7 soggetti, nonché a numerose perquisizioni e acquisizioni documentali su tutto il territorio nazionale. Coinvolta anche la provincia di Varese. Nell’elenco degli undici indagati compare il nome di Luca Magnoni, noto imprenditore varesino, pilota di Rally e tra gli sponsor della Pallacanestro Varese (la Prevcom Srl non rientra però nell’inchiesta focalizzata su un’altra società, la Prevcom Seconda srl).

Estranei alla vicenda

Dalla Prevcom Seconda puntualizzano: «Siamo estranei a qualsiasi condotta illecita e stiamo preparando tutta la documentazione per chiarire la correttezza del nostro operato».

Le indagini

Le misure cautelari reali, eseguite nelle province di Trento, Varese e Brescia ed anche ad Ibiza (Spagna) sono state emesse al termine di un’articolata e complessa attività d’indagine, avviata a ottobre del 2022 e condotte dal Gico del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trento. Le indagini – che traggono origine da un filone investigativo emerso nel corso di un’operazione in materia di contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti concluse nell’anno 2024 – hanno evidenziato l’esistenza di una frode fiscale internazionale realizzata da un gruppo criminale, composto da quattro indagati dediti alla gestione di aziende fittiziamente residenti all’estero (Spagna e Austria) ma con sede dell’amministrazione e oggetto principale in Italia (Desenzano del Garda) operanti nel settore della locazione di autovetture di lusso.

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Il ruolo della provincia di Varese

In particolare, lo schema associativo prevedeva il noleggio dei pregiati autoveicoli da parte di una società operante in Provincia di Varese alle tre società formalmente residenti all’estero ma di fatto operanti in Italia. La successiva fatturazione della prestazione di noleggio da parte delle aziende “estere” a soggetti (persone fisiche e giuridiche) residenti in Trentino e in diverse Regioni italiane. Entrambe le operazioni, poiché documentate tra imprese “figurativamente” residenti in ambito comunitario, venivano emesse in regime scambio Intra-UE, senza applicare l’Iva. In tal modo, l’organizzazione ritraeva un illecito risparmio fiscale, derivante dalla mancata emersione, nel territorio dello Stato, delle basi imponibili sia ai fini delle imposte dirette che dell’Iva delle imprese domiciliate all’estero, ed il conseguenziale vantaggio di poter operare sul mercato nazionale a prezzi più concorrenziali.

L’uso dei proventi

Le indagini, condotte dalle fiamme gialle, sotto la direzione dell’autorità giudiziaria trentina, e attuate anche tramite l’attivazione dei canali di cooperazione internazionale, hanno consentito di ricostruire, allo stato, un Iva evasa dalle società coinvolte per gli anni 2021 e 2022 pari a oltre 2,3 milioni di euro. Parte dei proventi illeciti (per un importo superiore a 450.000 Euro) affluiti in Spagna, venivano poi utilizzati per l’acquisto di porzioni di immobili di pregio a Desenzano del Garda o impiegati per l’aumento di capitale di una società lombarda, integrando condotte di riciclaggio ed autoriciclaggio.
Inoltre, nel corso delle attività operative è stata accertata la ricettazione di orologi di pregio, da parte di tre soggetti (di cui due di nazionalità albanese e un italiano) operanti, in provincia di Bolzano nel settore della ristorazione, nel commercio di orologi, nella locazione di appartamenti e nel noleggio di autoveicoli.
Complessivamente l’indagine vede il coinvolgimento di 11 soggetti, ritenuti a vario titolo, salvo il principio di presunzione d’innocenza, responsabili dei reati di frode fiscale, ricettazione, riciclaggio ed all’autoriciclaggio dei proventi illeciti.

Le perquisizioni

Nella medesima giornata oltre al provvedimento cautelare che ha consentito di sottoporre a sequestro saldi attivi dei conti correnti e beni immobili, sono state eseguite ad opera dei Reparti territoriali – nelle province di Trento, Torino, Milano, Varese, Brescia, Bolzano, Verona, Padova, Venezia, Roma e Napolioltre 30 perquisizioni presso le sedi dei clienti dei soggetti indagati per acquisire documentazione utile alle indagini.

Il lavoro della Gdf

L’azione di servizio testimonia, ancora una volta, l’efficacia delle sinergie investigative messe in campo dalla Guardia di Finanza con l’Autorità Giudiziaria, a contrasto dell’economia illegale e a tutela delle regole del mercato e degli imprenditori onesti.
In osservanza delle disposizioni del Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 188 si rappresenta che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda, sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Commercio di auto di lusso, due arresti. La Gdf di Varese sequestra 7,6 milioni

trento varese frode fiscale auto lusso – MALPENSA24

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