Milano Tatto Convention 2025: intervista ad Alberto Marzari

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Tra gli eventi più attesi del panorama artistico nazionale, la Milano Tattoo Convention torna dal 31 gennaio al 2 febbraio 2025 al Superstudio Maxi. Con più di 300 artisti provenienti da tutto il mondo, seminari formativi e spettacoli unici, questo evento rappresenta un punto di riferimento per gli appassionati di tatuaggi.

Tra i protagonisti di questa edizione spicca Alberto Marzari, artista romano specializzato nel microrealismo sportivo. L’abbiamo intervistato per scoprire la sua storia, il suo stile e il valore di un evento di questa portata.

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Alberto Marzari: dal disegno all’arte sulla pelle

Classe 1988, Alberto Marzari è uno dei nomi più influenti del tatuaggio italiano contemporaneo. Cresciuto con una passione per il disegno e le sottoculture urbane soprattutto calcistiche, ha trasformato il suo interesse in una carriera di successo, affermandosi grazie alla sua abilità nel microrealismo: uno stile che combina precisione tecnica ed emozione. Ogni suo tatuaggio è un connubio di arte e storytelling. Ecco cosa ci ha raccontato.

tatuaggi

Milano Tattoo Convention in arrivo: intervista ad Alberto Marzari

Come si è avvicinato al mondo del tatuaggio?

Da bambino ricordo di aver avuto sempre le braccia piene di tattoo trovati nelle confezioni delle patatine. Forse quel bambino ci aveva visto lungo, chissà… Scherzi a parte, mi sono avvicinato a questo mondo inizialmente come cliente curioso appena maggiorenne a 18,19 anni. Poi appena ne ho avuto modo, un paio di anni più tardi, ho cominciato a scarabocchiare me stesso e gli amici che si sono prestati come cavie e, man mano, la mia passione per il disegno e il fascino che provavo verso le sottoculture mi hanno poi portato a esplorarlo sempre più a fondo.

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Qual è lo stile di tatuaggio che reputa più vicino alle sue corde? Come mai?

Senza dubbio il microrealismo. Trovo affascinante l’idea di riprodurre oggetti, persone, animali o scenari in scala molto ridotta, mantenendo intatti tutti i dettagli e le sfumature. Per me, il valore di questo stile risiede anche nell’emozione che il cliente vuole conservare: è un modo per oggettivare un sentimento o un ricordo, fissandolo sulla pelle per sempre.

Mourinho

Il tatuaggio realizzato da Alberto Marzari su José Mourinho per celebrare il Triplete del 2010.

Come ha mosso i primi passi nel mondo del tatuaggio?

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Ho iniziato quasi per gioco, tatuando me stesso e poi alcuni amici che hanno avuto fiducia in me. Più andavo avanti, più sentivo che quella era la mia strada. Ogni tatuaggio completato mi dava una soddisfazione unica e una consapevolezza crescente. A quel punto, ho deciso di intraprendere seriamente un apprendistato e dedicarmi con impegno a perfezionare la tecnica e comprendere a fondo il mestiere. È stato un percorso graduale ma incredibilmente appagante. Il mio stile si è affinato anche grazie a esperienze all’estero e collaborazioni con studi internazionali.

In che modo il tatuare persone famose ha influenzato la sua carriera?

Tatuare celebrità è senza dubbio una forma di pubblicità importante, soprattutto quando scelgono disegni che hanno un significato speciale per loro. Questo può attrarre nuovi clienti che scoprono il tuo lavoro grazie alla visibilità portata dalle celebrità. Inoltre, chi già ti conosce, spesso percepisce una maggiore autorevolezza, sapendo che hai lavorato con personaggi di spicco. Un aspetto interessante è anche la responsabilità creativa che questo comporta: sapere che un tuo lavoro sarà visto e interpretato da un pubblico molto ampio aggiunge una sfida affascinante.

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Qualche personaggio famoso da ricordare con cui ha avuto il piacere di lavorare?

Sono interista fin da quando ero bambino, quindi la risposta a questa domanda è di parte. Tatuare Mourinho per celebrare il Triplete del 2010 è stata un esperienza speciale. È difficile fare un nome perché ogni tatuaggio ha la sua storia, se proprio devo farne qualcuno direi Daniele De Rossi, romano come me, o Nicolò Barella, motorino della mia Inter, ma ogni tatuaggio ha una sua storia speciale. Diciamo che ho avuto la fortuna di lavorare con personaggi di vari ambiti, dalla musica allo sport e nel cuore porto l’esperienza di aver conosciuto e aver lasciato un ricordo indelebile a tanti personaggi che siamo abituati a vedere sotto le luci della ribalta.

Credo che le convention siano una straordinaria opportunità, non solo per farsi conoscere da nuovi clienti, ma anche per incontrare altri tatuatori. La contaminazione artistica che avviene in questi eventi è fondamentale per la crescita di ogni professionista. Inoltre, il confronto con i colleghi e la possibilità di dialogare su tecniche e approcci diversi arricchiscono moltissimo. Per me, partecipare a una convention è sempre anche un’occasione per rivedere vecchi amici e colleghi che, altrimenti, vedo solo raramente.

Quali sono le convention più belle a cui ha partecipato?

In Italia, le mie preferite sono senza dubbio la Milano Tattoo Convention e il Tatuami: entrambe sono eventi di altissimo livello e, cosa non da poco, su invito. All’estero, invece, ho un ricordo bellissimo delle convention di New York e Los Angeles. Sono eventi grandiosi che ti lasciano ispirazioni uniche. In questi contesti, c’è anche l’opportunità di scoprire stili nuovi e tecniche che arricchiscono il tuo bagaglio artistico.

La Milano Tattoo Convention 2025 si preannuncia come un evento imperdibile per appassionati e professionisti del settore. Con un programma ricco di ispirazioni artistiche e momenti di condivisione, l’evento è l’occasione perfetta per scoprire le ultime tendenze e incontrare artisti di talento come Alberto Marzari. Non perdete l’appuntamento: dal 31 gennaio al 2 febbraio al Superstudio Maxi di Milano, l’arte si fa pelle.

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