arrivano le FAQ che semplificano la burocrazia edilizia

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Le FAQ Salva Casa, presentate dal Ministero delle Infrastrutture il 28 gennaio, rappresentano una svolta cruciale per semplificare la burocrazia legata al settore edilizio. Si è scelto un approccio pratico e immediato, rispondendo direttamente ai principali dubbi di tecnici, professionisti e cittadini emersi nei primi mesi di applicazione della legge. 


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FAQ: come il Ministero risponde ai dubbi dei tecnici

Attraverso “le linee guida interpretative di ausilio all’attuazione del Dl Salva Casa, come supporto agli enti territoriali”, si punta a uniformare le interpretazioni normative e a facilitare l’attuazione di sanatorie semplificate, cambi di destinazione d’uso e la regolarizzazione di difformità minori. 

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Per Salvini, “milioni di italiani potranno tornare pienamente proprietari dei loro immobili, comprarli o venderli, con effetti positivi sull’economia: più immobili sul mercato, affitti e prezzi meno cari”.

Secondo Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, queste iniziative segnano un passo cruciale per superare le difficoltà del settore edilizio, con benefici per economia e occupazione.

Un approccio innovativo per un’edilizia più snella

L’innovazione di questo approccio risiede nella capacità di adattarsi alle esigenze del settore, abbandonando la complessità di un linguaggio, spesso troppo tecnico, a favore di un linguaggio diretto e operativo. 

Le FAQ offrono soluzioni immediate alle criticità più urgenti e preparano il terreno per ulteriori interventi, come l’aggiornamento della modulistica edilizia e delle piattaforme digitali. L’obiettivo finale è garantire una maggiore trasparenza e operatività, favorendo l’adesione alle sanatorie e incentivando una gestione più snella e chiara delle pratiche edilizie.

Cosa contengono le FAQ Salva Casa

In questa tabella, cerchiamo di riassumere i punti più salienti delle FAQ, indicando le soluzioni offerte:

Problematica Soluzione offerta dal DL Salva Casa Chiarimenti forniti
Stato legittimo degli immobili  È sufficiente ricostruire la storia dell’immobile dall’ultimo intervento eseguito, se il Comune ha già verificato i titoli precedenti. I Comuni possono considerare validi i titoli pregressi indicati nella documentazione dell’ultimo intervento edilizio, senza richiedere verifiche aggiuntive, affidandosi alla regolarità già accertata in passato e riducendo al minimo i carichi burocratici.
Sanatorie a finalità multipla  Un’unica domanda permette di ottenere sia la sanatoria delle difformità sia il cambio d’uso, semplificando l’iter. Questa procedura consente di presentare una sola richiesta per risolvere più aspetti di una pratica edilizia, evitando lungaggini amministrative. 
Sanatoria per immobili vincolati  Possibilità di sanare difformità anche con aumento di volumi o superfici, attivando sub-procedimenti per pareri paesaggistici.  Grazie al meccanismo del silenzio-assenso e a tempi certi per la conclusione dei procedimenti, il DL Salva Casa riduce notevolmente le complessità legate alla sanatoria di immobili vincolati.
Regolarizzazione di varianti ante ’77  Le difformità su immobili costruiti prima del 1977 si possono sanare con una SCIA e pagamento di una sanzione.  Questa misura semplifica la gestione di immobili costruiti prima del 1977, quando le varianti in corso d’opera non erano regolamentate. Ora il cittadino può regolarizzare facilmente interventi passati, senza obbligo di verifiche urbanistiche, pagando una sanzione contenuta. 
Tolleranze costruttive  Ampliamento delle tolleranze edilizie (dal 2% al 6%) per regolarizzare piccoli scostamenti.  Le tolleranze ampliate si applicano anche agli immobili vincolati, consentendo di sanare irregolarità minime legate alle tecniche costruttive del passato. Questo garantisce maggiore flessibilità, evitando che piccole incongruenze possano trasformarsi in ostacoli per la regolarizzazione edilizia.
Cambio di destinazione d’uso  Possibile tra categorie simili (residenziale, commerciale, ecc.), senza obbligo di reperire nuove aree o pagare oneri primari in contesti già urbanizzati. I Comuni sono tenuti a individuare condizioni chiare e trasparenti per il cambio d’uso, evitando ambiguità che possano complicare le procedure. 
Recupero sottotetti Prima del DL Salva Casa, molte Regioni avevano introdotto norme per il recupero abitativo dei sottotetti. Il decreto ha ulteriormente semplificato queste operazioni, introducendo deroghe sulle distanze minime tra edifici nei contesti urbanizzati, a condizione di non alterare forma e superficie del sottotetto né effettuare sopraelevazioni, salvo diversa autorizzazione regionale.  Le linee guida del MIT evidenziano che le semplificazioni della riforma si applicheranno anche nelle Regioni che hanno già regolamentato, o lo faranno in futuro, il recupero dei sottotetti. Le disposizioni si estendono anche in presenza di normative regionali parziali, garantendo così maggiore uniformità e flessibilità negli interventi.

Campania: la circolare applicativa accelera il recepimento del Salva Casa

Infine, la Regione Campania ha pubblicato una circolare applicativa che si inserisce nel programma di recepimento del decreto Salva Casa e nelle recenti linee guida varate dal Ministero. L’obiettivo è fornire indicazioni univoche per semplificare le regolarizzazioni edilizie, ridurre la burocrazia e garantire maggiore certezza giuridica per cittadini e operatori del settore. La circolare chiarisce l’interazione tra normativa nazionale e regionale, promuovendo la rigenerazione urbana e il recupero del patrimonio edilizio esistente.

Sono previste tre tipologie di intervento

  • opere minori con titolo edilizio diretto; 
  • interventi complessi con permesso di costruire convenzionato o piano attuativo; 
  • programmi operativi per interventi di riqualificazione più strutturati. 

I Comuni possono escludere alcune aree dagli incentivi, ma la norma resta applicabile su tutto il territorio. Inoltre, i Comuni con PRG potranno adottare il Salva Casa fino all’approvazione dei nuovi PUC, da completare entro il 30 giugno 2025. 

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