il ddl per valorizzare la filiera brassicola

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Tradizione, cultura ed enogastronomia come ricetta ideale per mettere in moto una fetta poco nota o conosciuta del tessuto produttivo siciliano. Proprio all’interno di questo connubio rientra la realtà dei micro birrifici artigianali nell’Isola.

Un settore ancora fin troppo poco tutelato e valorizzato, adesso è pronto a ritagliarsi un suo spazio anche all’Ars, dove in Commissione Attività produttive è stato presentato un disegno di legge a prima firma di Fabio Venezia e sottoscritto anche da tutti gli altri colleghi tra le fila del Partito Democratico.

Il fenomeno dei micro birrifici in Sicilia si sta diffondendo con una certa rapidità. Ci sono delle produzioni di eccellenza – ha spiegato Venezia – che possono contribuire a creare e valorizzare il prodotto siciliano e l’occupazione. Abbiamo ritenuto opportuno presentare un apposito disegno di legge che possa valorizzare la filiera brassicola a livello regionale e i micro birrifici artigianali, incoraggiando la nascita di ulteriori attività che vanno in questa direzione“.

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In III Commissione è iniziata ieri la discussione sul ddl. Si tratta ancora di una fase di esame, ma i segnali sono incoraggianti e sono stati già assegnati i tempi per presentare eventuali emendamenti.

L’IMPORTANZA DELLA FILIERA BRASSICOLA

A sottolineare l’importanza del comparto sono anche i dati.

Secondo “Report 2018 Birra Artigianale Filiera Italiana e Mercati”, in collaborazione tra Unionbirrai e Obiart (Osservatorio birre artigianali dell’Università di Firenze), si stima un fatturato medio per azienda di 380mila euro, per un valore medio di poco superiore ai 450 euro per ettolitro di birra prodotta. Negli ultimi dieci anni, inoltre, la produzione di birra nazionale è cresciuta di otto volte. In Sicilia, nello specifico, sono presenti attualmente circa 80 micro birrifici, alcuni dei quali hanno ottenuto importanti riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Recentemente quattro aziende agricole delle province di Enna e Palermo e tre birrifici siciliani di Vittoria (RG), Nicosia (EN) e Torrenova (ME) hanno gettato le basi per la creazione di una filiera brassicola siciliana che punta a produrre una birra 100% “Born in Sicily”.

L’attenzione verso i birrifici artigianali siciliani non nasce certamente ora. All’interno del Programma di sviluppo rurale è stato infatti finanziato anche il progetto “INNO.MALTO” (Psr 2014/22 Mis. 16 – Sottomisura 16.1) incentrato sulla “caratterizzazione di un malto tipico siciliano, attraverso l’introduzione di metodi di coltivazione e di trasformazione delle materie prime innovative“, con al fianco i partner scientifici del Centro di ricerca cerealicoltura e colture industriali (Crea-Cl) di Acireale (CT), il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’Università di Catania e l’Ente di Sviluppo Agricolo della regione Siciliana. Hanno collaborato anche il dipartimento Saaf dell’Università di Palermo e Unionbirrai Sicilia.

COSA PREVEDE IL DDL

Il disegno di legge si pone così l’obiettivo di incentivare la crescita del settore. Benefici, quest’ultimi, che si ripercuoterebbero anche ai coltivatori, in una logica di filiera corta, a km 0, da promuovere, ma anche all’indotto, come al turismo che associa cultura ed enogastronomia. Una mossa, dunque, rivolta anche alla valorizzazione della materia prima, che va al di là della semplice standardizzazione del prodotto portata avanti dalle grandi industrie, come per esempio nella qualità del malto o del luppolo.

La norma punta dunque alla creazione di una filiera regionale, all’istituzione di un registro dei micro birrifici con stabilimenti di produzione in Sicilia e alla costituzione di un marchio collettivo relativo alle birre artigianali di filiera brassicola regionale, declinato in una o più varianti in considerazione delle eventuali specificità delle filiere interessate.

La Regione si incaricherebbe così di promuovere anche la qualificazione delle competenze e la formazione professionale degli operatori del settore, di incentivare l’introduzione di processi innovativi nelle lavorazioni, di favorire la ricerca e il miglioramento delle condizioni di produzione, trasformazione e commercializzazione dell’orzo, del luppolo, del malto e dei loro derivati e la divulgazione delle tecniche applicate, delle produzioni realizzate e dei requisiti di manualità e professionalità insiti nelle lavorazioni.

Il ddl prevede anche la creazione di un portale tematico regionale sulla birra agricola e artigianale, luogo deputato alla pubblicità e alla promozione delle attività, allo scambio di informazioni e alla conoscibilità dei birrifici agricoli e artigianali regionali. I dati relativi ai birrifici agricoli e ai micro birrifici artigianali che intenderanno avvalersi del portale saranno accessibili a chiunque e saranno pubblicati su apposita piattaforma telematica all’interno del sito istituzionale della Regione.

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VUOTI NORMATIVI E OPPORTUNITA’

Se la norma dovesse andare in porto, la Regione potrebbe così colmare un enorme vuoto normativo. Mentre, infatti, la birra “comune” è stata definita dalla legge già nel 1962, quella artigianale ha dovuto aspettare fino al 2016, la quale però presenta evidenti lacune, limitandosi alla sola definizione del prodotto. Vuoto che inoltre riguarda da vicino anche la tutela del prodotto, esposto alla “guerra” contro i grandi marchi, favoriti dal limite relativo alla produzione, oggi fissato a 200.000 ettolitri, e così in grado di immettere sul mercato grandi quantitativi di prodotto che poco hanno di artigianale.

Un comparto da valorizzare, moderno e al passo con i tempi, più di quanto ci si possa aspettare. Si tratta, infatti, di una filiera corta che preferisce, soprattutto nel primo periodo di start up, presentarsi direttamente al potenziale consumatore. Il successo del mercato si deve anche alla scelta del canale di distribuzione, con il web, le vetrine-fiere e i concorsi individuati spesso come strumento preferenziale per queste imprese. Contesti che permetto ai birrificio artigianale di raggiunge fino al 50% del proprio volume di affari.



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