Sarà il Papa ad aprire e chiudere il Summit Internazionale sui diritti dei Bambini intitolato “Amiamoli e proteggiamoli”, che si terrà lunedì 3 febbraio nel Palazzo Apostolico Vaticano. E all’inizio Francesco riceverà un messaggio da dieci bambini provenienti da diverse parti del mondo. A simboleggiare il fatto che i piccoli non solo destinatari delle riflessioni che si faranno nel summit, ma in qualche modo protagonisti anche loro. L’evento, infatti, è promosso dal Pontefice e coordinato dal Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini e si inserisce oltre che nel cammino giubilare, anche nel percorso che porterà il prossimo anno alla seconda edizione della Giornata.
Caratteristiche e partecipanti all’incontro sono stati presentati ieri nella Sala Stampa della Santa Sede. E padre Enzo Fortunato, presidente del Pontificio Comitato, ha fatto notare: «Occorre che i leader del mondo focalizzino l’attenzione sui diritti dei bambini, troppo spesso ignorati. Ogni giorno 14mila bambini muoiono per motivi assolutamente prevenibili». Anche Marco Impagliazzo, presidente di Sant’Egidio e membro del Comitato, ha sottolineato: «C’è bisogno di prendere in mano la situazione. Troppi bambini muoiono a causa della guerra, della violenza, dello sfruttamento sociale e lavorativo. Milioni di bambini non hanno accesso alle cure e alla scuola. Come dice l’Onu, siamo in una crisi morale globale: il mondo è pieno della tristezza dei bambini, ai quali papa Francesco vuole restituire un sorriso e un futuro. L’Infanzia è un’età periferica dell’umano, al pari del compiersi della vita o del suo ferirsi».
Nel corso della conferenza stampa, cui hanno preso parte anche Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativa sociale Auxilium, e Aldo Cagnoli, vicepresidente del Pontificio Comitato che coordina l’evento, è stata anche illustrata la struttura del summit e spiegate le sue finalità. In sostanza, come aveva annunciato il Pontefice lo scorso 20 novembre, «sarà l’occasione per individuare nuove vie volte a soccorrere e proteggere milioni di bambini ancora senza diritti, che vivono in condizioni precarie, vengono sfruttati e abusati, subiscono le conseguenze drammatiche delle guerre».
«Il summit – ha detto padre Fortunato ai giornalisti – contribuirà a costruire una piattaforma capace di affrontare le questioni più urgenti riguardanti diritti dei più piccoli, promuovendo al contempo la collaborazione internazionale per un futuro più sicuro ed equo per i bambini di tutto il mondo. In vista della Seconda Giornata Mondiale dei Bambini – che Papa Francesco ha indetto per settembre 2026 – riconosciamo che ora è, più che mai, essenziale ascoltare le voci dei bambini: “no” alla fame, alle diseguaglianze, alla violenza, alle guerre e alla devastazione di nostra madre Terra».
I panel in cui si articolerà il summit sono complessivamente otto. Tra i temi, oltre a quello sui diritti dei bambini e sull’accesso alle risorse ci sarà anche il diritto all’educazione, «che per noi è anche un’educazione alla pace», ha detto Impagliazzo citando le “Scuole della pace” promosse dalla Comunità di Sant’Egidio in tutto il mondo. Di questo tema parlerà, tra gli altri, il filosofo e psicoanalista di origine argentina che lavora in Francia, Miguel Benasayag, mentre al panel dedicato al diritto dei bambini ad avere una famiglia interverrà anche Mariella Enoch, già presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù.
Per il resto si parlerà del diritto dei Bambini al cibo, alla nutrizione e all’assistenza sanitaria, al Tempo Libero e a vivere libero dalla violenza. Quest’ultimo panel è diviso in due e comprende anche la protezione dei bambini dai conflitti armati e dalla devastazione ecologica.
Al summit parteciperanno, tra gli altri, la regina Rania di Giordania; Sheikha Moza bint Nasser, presidente Fondazione del Qatar per l’Educazione, la Scienza e lo Sviluppo della Comunità; Ahmad Al-Tayyeb, grande Imam di al-Azhar; Liliana Segre; Mario Draghi; Al Gore, ex vice presidente Usa; Thomas Bach, presidente del Cio; Ahmed Naser Al-Raisi, presidente dell’Interpol; Edith Bruck; Antonio Tajani; Maximo Torero, capo economista Fao; Megawati Sukarnoputri, quinta Presidente dell’Indonesia; Arif Husain, capo economista del World Food programme; e Paolo Gentiloni, presidente della task force Onu sul debito.
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