Brescia. Mantiene discreta vivacità la voglia di fare impresa nella provincia di Brescia nel corso dell’anno 2024. Secondo l’analisi trimestrale “Movimprese” condotta dalla Camera di Commercio sui dati del Registro delle Imprese, nel 2024, tra aperture e chiusure di imprese, si evidenzia un saldo positivo di 1187 attività, con un risultato superiore a quello dello stesso periodo dell’anno scorso (1035).
Le iscrizioni hanno toccato quota 7029 (rispetto alle 6595 del 2023) mentre, sul fronte opposto, le cessazioni hanno raggiunto le 5842 unità (nel 2023 furono 5560).
«Nonostante la complessa congiuntura economica – commenta il Presidente della Camera di Commercio di Brescia, Roberto Saccone – la nostra Provincia ha mantenuto, nel 2024, una discreta vivacità imprenditoriale. Si consolidano, peraltro, alcuni trend già in atto da diverso tempo, quali la crescita del numero di imprese del settore terziario e, al contrario, il ridimensionamento preoccupante di quello dei settori tradizionali del manifatturiero in particolare, ma anche dell’agricoltura e del commercio».
«E’ importante – continua Saccone – quindi mettere in campo un forte impegno, in particolare, a sostegno della competitività del sistema manifatturiero, maggiormente in difficoltà, che, da sempre, rappresenta l’asse portante dell’economia provinciale e nazionale. I dati vanno tuttavia letti anche in relazione alla crescita delle società di capitali che registrano un saldo di ben 1.134 unità aumentando del + 3,13% rispetto al 2023. Ciò significa che le nostre imprese si evolvono verso modelli più strutturati e in grado di meglio affrontare le sfide che si presenteranno nel prossimo futuro. Confortante è la crescita delle imprese giovanili (+ 1,63% rispetto al 2023), mentre qualche campanello d’allarme segna l’imprenditoria femminile (- 0,56%). Anche sul fronte delle start up innovative si registrano dati in diminuzione, a testimonianza che su questo fronte bisogna accelerare nelle politiche di promozione dell’innovazione, ma va comunque evidenziato che si tratta di un fenomeno generale, dove la Provincia di Brescia arretra decisamente meno della media nazionale e regionale dove si evidenziano cali ben più consistenti».
Complessivamente, ammontano ora a 116.349 le imprese registrate al RI della Camera di Commercio, con un a tasso di crescita dello 1,01%, dato lievemente inferiore a quello riferito alla media della Regione Lombardia (1,12%), dove spicca Milano con il suo 2,02%, ma superiore a quello della media nazionale che registra uno 0,62%.
A livello settoriale, si è registrato nel 2024, rispetto all’anno precedente, un significativo incremento delle imprese del settore attività professionali, scientifiche e tecniche (con una saldo tra iscrizioni e cessazioni di + 244 unità), delle costruzioni (+ 123) e delle attività finanziarie e assicurative (+ 49) .
Tra i settori che registrano invece saldi negativi troviamo l’agricoltura (- 140), il manifatturiero (- 224) e il commercio all’ingrosso e al dettaglio (- 387).
Per quanto riguarda il comparto dell’artigianato, nel 2024 si è registrato un saldo positivo di 82 unità. In calo le attività manifatturiere (- 146) e in aumento il settore costruzioni (+ 145) e dei servizi (+ 81).
Complessivamente, a fine 2024, le imprese artigiane registrate al RI ammontano a 31.528 unità.
Riguardo alle forme giuridiche, la provincia di Brescia registra, nel 2024, un saldo positivo di 1.134 unità nelle società di capitale e di 3.814 unità nelle ditte individuali, a fronte di un saldo negativo di 312 unità nelle società di persone. In termini assoluti, al Registro Imprese risultano iscritte 40.887 società di capitali, 54.094 ditte individuali e 18.635 società di persone.
Le imprese giovanili sono 10.023 (8,9% del totale delle imprese classificate, in aumento dell’1,63% rispetto allo scorso anno), quelle femminili 23.415 (20,8% del totale, in calo dello 0,56%), le straniere 13.337 (11,9% del totale, in calo del 2,09%).
Le start up innovative sono ora 225, in diminuzione rispetto alle 238 di inizio 2024. Percentualmente, il il calo delle start up innovative (- 5,46%) è comunque inferiore al dato lombardo (- 10,68%) e nazionale (- 9,47%).
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