Tutti i numeri del Lecce: bilancio positivo grazie a utili di plusvalenze


LECCE – Il Lecce ripiana un debito importante di 27 milioni grazie a una gestione acuta e intelligente.

27 milioni di euro di passivo, erano quelli che il Lecce aveva accumulato nelle due stagioni in serie B, di cui una parte è riconducibile al Covid e ai mancati incassi; anche se proprio grazie al Covid alle società calcistiche è stato permesso, attraverso un provvedimento del governo, di poter rientrare spalmando il debito negli anni, piuttosto che ripianare il bilancio subito, costringendo i soci a versare le quote in maniera direttamente proporzionali alle percentuali delle azioni possedute all’interno della SPA.

Il Lecce ha chiuso l’ultimo bilancio (al 30 giugno 2024) con un utile di quasi 14 milioni, complici le cessioni di Hjulmand e Strefezza.

Parliamo di numeri, senza però prima sottolineare che è difficile conoscere con esattezza le cifre dei trasferimenti e gli ingaggi dei giocatori, ancora di più quando le trattative avvengono tra squadre di Paesi diversi e questo perché i club europei non sono obbligati a rendere note le cifre che spendono e che guadagnano attraverso il calciomercato. Lo devono fare solo al fisco, alla UEFA e alle federazioni di appartenenza.

Ora proviamo a dare una dimensione alla realtà giallorossa in numeri, sia pur indicativi.

La cessione di Hjulmand sarebbe avvenuta per circa 20 milioni (è stato portato a Lecce per 170 mila euro) e quella di Strefezza (arrivato per 650 mila euro) sarebbe avvenuta per circa 3 milioni e mezzo, più 500 di bonus (i bonus aggiunti a una trattativa di calciomercato solitamente dipendono dalle prestazioni del calciatore nella nuova squadra; sono premi aggiuntivi che possono tenere conto, ad esempio, del numero di partite giocate; dei gol realizzati; o ancora dei risultati ottenuti dalla squadra).

A occhio e croce, il Lecce ha potuto ricavare solo da queste due operazioni: 19 milioni e 830 mila dalla cessione di Hjulmand e 2 milioni 850 mila euro (poi ci sono i bonus) da quella di Strefezza.

Corvino ha perciò salvato il Lecce da una situazione che poteva rivelarsi incresciosa e lo ha fatto grazie alle plusvalenze. L’obiettivo è sempre quello di patrimonializzare; concetto, questo, più volte ribadito poiché ritenuto indispensabile per garantire al Lecce una società sana, negli anni.
Patrimonializare era ciò che era stato chiesto a Corvino dal Presidente Saverio Sticchi Damiani (e da tutti i soci del club giallorosso) al suo arrivo ad agosto 2020: “Occhio ai conti senza trascurare il sogno”.

Il Lecce in questi tre anni ha lavorato per tornare a produrre utili e contemporaneamente ha continuato a produrre ricchezza.
In quest’ultimo bilancio manca infatti un altro colpo di Corvino: la cessione di Pongracic; acquisito per 1,5 milioni e trasferito per 15 a luglio; e manca anche quella di Dorgu (per il cui trasferimento si attende l’ufficialità) che il direttore dell’Area tecnica ha acquistato per 200 mila euro e che, secondo indiscrezioni, sarà ceduto al Manchester United per 30 milioni più 7,5 di bonus. Operazioni, queste, che però rientreranno nel prossimo bilancio, giugno 2025.

Naturalmente il trasferimento della liquidità nelle casse del Lecce da parte delle società acquirenti non avviene contestualmente al momento della firma del giocatore, spesso c’è una dilazione del pagamento concordata tra le parti.

Dati alla mano, Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera, pur dovendo, necessariamente, fare i conti della serva durante il calciomercato, hanno traghettato il Lecce da un passivo di 27 milioni a un utile di 14; riportandolo in serie A dopo solo due anni in B; garantendo due salvezze e lavorando per la terza (lo dimostra l’esonero di Mister Gotti che con due anni di contratto è rimasto sul libro paga, e l’arrivo di Marco Giampaolo).

A permettere in tempi così rapidi questa situazione di risanamento c’è anche la decisone della stessa società di non ripartire gli utili tra i soci. Inoltre l’intero Consiglio di Amministrazione e il Presidente, non percepiscono compensi, con la sola eccezione dell’Amministratore Delegato Mencucci.

Alla luce dei fatti, la gestione della società, e quindi la scelta di dare al club un’impronta sostenibile, si è rivelata funzionale, virtuosa e vincente. Uno degli acquisti migliori, invece, si è rivelato quello di Pantaleo Corvino.



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