attacco alle ambasciate e rischio fuga virus Ebola da laboratorio. «Conseguenze inimmaginabili»

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Sono ripresi questa mattina gli scontri tra l’esercito congolese e i ribelli del Movimento 23 marzo (M23), a Goma, capoluogo della Repubblica democratica del Congo (Rdc) del Nord Kivu, dopo che i ribelli – sostenuti dal Ruanda – ne hanno rivendicato la conquista. I combattimenti si starebbero concentrando nei quartieri orientali di Goma, in particolare nelle aree di Bireré e Bujovu, situate nei pressi dell’aeroporto. Da quanto riportano le fonti, i ribelli dell’M23 hanno assunto il controllo di vaste porzioni della zona occidentale della città. 

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Gli scontri scoppiati durante la conquista di Goma hanno inoltre creato le condizioni per una maxi-evasione dal carcere cittadino, dov’erano detenute 3000 persone. La prigione è stata data alle fiamme durante gli scontri, nei quali sono morti 13 militari fra sudafricani, malawiti e uruguaiani che prestavano servizio nel Paese.

Questi militari combattevano in Congo nel quadro della forza regionale dell’Africa australe (Samirdc) e della Missione Onu per la stabilizzazione nella Repubblica democratica del Congo (Monusco), il cui ritiro dal Paese è stato rimandato proprio per rafforzare la risposta alla guerriglia dell’M23. 

Croce rossa, rischio fuga virus Ebola da laboratorio a Goma

Il caos scatenato dagli scontri per la conquista di Goma ha innescato una serie di eventi drammatici che aggravano ulteriormente la crisi nella città. Tra le conseguenze più gravi, il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha lanciato l’allarme sui rischi di diffusione di diversi virus, tra cui l’Ebola, da un laboratorio di Goma a causa dei violenti combattimenti in corso. Parlando in conferenza stampa a Ginevra, il direttore regionale del Cicr, Patrick Youssef, ha espresso grande preoccupazione «per la situazione nel laboratorio dell’Istituto nazionale per la ricerca biomedica», e ha lanciato un appello alla conservazione dei campioni che potrebbero essere interessati dagli scontri, portando in caso di diffusione dei ceppi batteriologici a «conseguenze inimmaginabili».

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Il Cicr ha denunciato anche il saccheggio del suo magazzino sanitario a Goma. «Condanniamo il saccheggio del nostro magazzino sanitario, dal quale dipendono la cura e la sopravvivenza dei feriti evacuati negli ospedali che sosteniamo», ha scritto su X Francois Moreillon, capo della delegazione del Comitato internazionale della Croce rossa nella Repubblica democratica del Congo. 

L’Ebola in Congo

La Repubblica Democratica del Congo è stata ripetutamente teatro di epidemie di Ebola, una delle malattie virali più letali al mondo. L’ultima crisi sanitaria legata al virus risale al 2022, a riprova di un sistema sanitario fragile di fronte a emergenze di tale portata.

Particolarmente devastante è stata l’epidemia che ha colpito il Paese tra il 2018 e il 2020, classificata come una delle peggiori nella storia recente. In quel periodo, l’epidemia ha causato la morte di 2.287 persone, rappresentando una sfida sanitaria, logistica e umanitaria senza precedenti. 

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Fonte foto: Ansa

L’Ebola, un virus che si trasmette attraverso il contatto diretto con fluidi corporei infetti, è stato identificato per la prima volta proprio in Congo nel 1976. Da allora, il Paese ha affrontato oltre una dozzina di focolai, consolidando il suo triste primato come epicentro ricorrente di questa malattia. Nonostante i progressi nella ricerca e l’introduzione di vaccini che hanno migliorato le capacità di risposta, la circolazione di nuove epidemie non è stato mai scongiurato a causa degli scontri e dell’instabilità del sistema politico. 

Attaccate le ambasciate di Francia, Usa, Uganda e Ruanda

Un gruppo di manifestanti ha dato alle fiamme le ambasciate di Francia, Stati Uniti e Ruanda a Kinshasa, capitale della Repubblica democratica del Congo, in segno di protesta contro l’ingresso a Goma dei ribelli dell’M23. 

Nei video diffusi sui social emergono immagini di devastazione, mentre la testata “Voice of Congo” ha riportato anche il saccheggio dell’ambasciata ugandese.

Particolarmente simbolico è stato il rogo di una bandiera francese davanti alla sede diplomatica di Parigi: la scelta non è casuale in quanto la Francia viene accusata di appoggiare il presidente ruandese Paul Kagame, percepito da molti congolesi come il principale sostenitore dell’M23.

Il Kenya prova a rilanciare il dialogo per la pace

Il presidente keniota William Ruto ha convocato per domani un vertice straordinario della Comunità dell’Africa orientale (Eac), sottolineando che il Kenya «crede fermamente che una soluzione duratura possa essere raggiunta solo attraverso il dialogo costruttivo e un rinnovato impegno per la pace», e ha affermato di aver tenuto colloqui domenica con il presidente della Repubblica Democratica del Congo, Félix Tshisekedi, e con il presidente ruandese, Paul Kagame, ottenendo da entrambi il consenso a partecipare al vertice. 

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Ruto ha di fatto riconosciuto il fallimento del processo di pace di Luanda, promosso dall’Angola, dopo che l’ultimo cessate il fuoco, siglato a luglio, non ha prodotto i risultati sperati. Lo scorso mese, un incontro diretto tra Tshisekedi e Kagame è stato cancellato a causa della mancanza di accordo, in particolare sull’inclusione dell’M23 nei colloqui, un punto richiesto da Kagame ma respinto da Tshisekedi.

La Commissione Ue eroga aiuti umanitari da 60 milioni di euro

In arrivo nuovi aiuti umanitari con un valore inziale di 60 milioni di euro per il 2025 per la Repubblica democratica del Congo. Lo ha reso noto in un comunicato la Commissione europea, affermando che «l’Unione Europea  è pronta a intensificare gli aiuti di emergenza, in particolare per i nuovi sfollati di Goma e dintorni». «I nuovi finanziamenti contribuiranno a soddisfare le esigenze urgenti degli sfollati e delle persone colpite dai recenti conflitti e dalle epidemie. L’Ue è uno dei principali donatori umanitari nella Repubblica democratica del Congo e questo nuovo finanziamento porta l’importo totale degli aiuti umanitari dell’Ue alla Rdc a più di 272 milioni di euro dall’inizio del 2023 e si aggiunge ai voli di aiuto umanitario dell’Ue che trasportano personale umanitario e beni nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo”, conclude la nota. 

Esplosioni e scontri a Goma: il Congo accusa il Ruanda di sostenere i ribelli M23

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