Medicina estetica rigenerativa, il segreto per una pelle più giovane

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L’evoluzione estetica verso la quale stiamo andando incontro prevede il ricorso alla medicina per contrastare l’invecchiamento senza però alterare i propri lineamenti. Insomma, l’obiettivo è stare al meglio nella propria pelle rallentando il passare del tempo senza che si noti. Per questo, oltre agli undetectable injectables, ovvero botox e filler così micro da non percepirsi, l’altra tendenza che sta prendendo piede è quella della medicina estetica rigenerativa: in pratica impiega trattamenti avanzati che stimolano i processi naturali dell’organismo per far sì che la pelle si mantenga dall’aspetto più giovane rispetto a quello dell’età biologica.

Non è magia ma è assolutamente scienza, che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante per contrastare o perlomeno rallentare il naturale processo di invecchiamento cutaneo agendo proprio alla fonte del “problema”, quasi riprogrammando la pelle e la sua struttura. L’obiettivo è quello di stimolare in particolari i fibroblasti, che producono collagene ed elastina, responsabili del sostegno del viso mantenendone i volumi e la definizione, e che naturalmente vengono meno col passare degli anni.

I trattamenti di medicina estetica rigenerativa per una pelle sempre giovane

I trattamenti utilizzati nell’ambito della medicina estetica rigenerativa sono per esempio il PRP, acronimo di plasma ricco di piastrine, dunque di fattori di crescita ottenuto dalla centrifugazione del sangue del paziente, che una volta iniettato nella zona desiderata la stimola promuovendo una più rapida rigenerazione cellulare. Molto utilizzato per il rinfoltimento dei capelli, è apprezzato anche per quanto riguarda la pelle e la riduzione di rughette e cicatrici, ed è perfettamente tollerato dal corpo dato che si tratta di materiale organico del paziente stesso. I risultati, però, variano da persona persona e dalla base di partenza, infatti, dipendono molto anche dall’età. Altre tecniche utilizzate sono quella delle iniezioni di grasso estratto tramite liposuzione: niente rigetto e risultato naturale nel riempire i volumi del viso dove serve in maniera millimetrica e invisibile data la sua consistenza morbida.

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Altri trattamenti sono i peeling biostimolanti a base di sostanze chimiche che non solo esfoliano ma rigenerano le cellule penetrando in profondità e per questo molto diversi da quelli ad uso cosmetico che si fermano allo strato superficiale dell’epidermide, i laser frazionati che Incentivano la produzione di nuovo collagene e sono indicati non solo per contrastare l’invecchiamento cutaneo, ma anche per ridurre macchie e cicatrici, e infine biorivitalizzazione e biostimolazione, che attraverso iniezioni di acido ialuronico, amminoacidi e vitamine migliorano l’idratazione e il processo di rinnovamento della pelle, e hanno un effetto graduale, che la migliora in termini di luminosità ed elasticità seduta dopo seduta.

Perché scegliere la medicina estetica rigenerativa

Gli effetti positivi della medicina rigenerativa rispetto alla medicina estetica classica degli iniettabili sono il miglioramento naturale progressivo della pelle, dove non si noteranno interventi esterni, un dettaglio importante sia che non si voglia far notare di essere ricorsi ad aiuti esterni, che si desideri mantenere il proprio aspetto naturale. Inoltre, ha dalla sua il fatto che si riduce l’utilizzo di sostanze sintetiche e il suo effetto non è temporaneo: affidandosi al consiglio del medico e creando un percorso personalizzato si può innescare un processo di rallentamento dell’invecchiamento continuo. Si riducono poi anche i rischi degli effetti collaterali visto che si utilizzano materiali biologici e non vengono introdotte sostanze esterne, che anche se ben tollerate dal corpo come l’acido ialuronico, potrebbero posizionarsi nel viso in maniera incontrollata, risultando più difficili da eliminare.

E le cellule staminali? Quello degli esosomi, fondamentali per la comunicazione tra cellule e presenti in tutti gli esseri viventi, è un campo ancora ampiamente oggetto di studio. Quelle di origine umana e animale non possono essere impiegate per questione di sicurezza, mentre le cellule staminali vegetali, per esempio quelle estratte dalle mele Uttwiler Spätlauber originarie della Svizzera, possono essere utilizzate in ambito medico dopo un trattamento che “libera” il primo strato di epidermide, come laser o peeling, per rigenerarla in profondità, ma si possono trovare anche in alcuni cosmetici. La loro efficacia, però, è ancora in fase di studio e ricerca, per questo al momento sono considerate un trattamento sperimentale nell’attesa che la scienza ci dia certezze.

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