I cuochi bergamaschi contro la Federazione italiana, che usa il furgone per partecipare ad eventi internazionali
Sono gli stessi cuochi bergamaschi che all’epoca si erano tanto dati da fare, raccogliendo gli alimenti e mettendo a disposizione le attrezzature, ad essere arrabbiati. Quel giorno di fine estate, il 31 agosto di nove anni fa, i duecento chef all’opera cucinarono 1.500 chilogrammi di pasta, condita da oltre due tonnellate di pomodori, quattro quintali di cipolle, cinque quintali di guanciale e pancetta e un quintale di pecorino. Numeri da record per realizzare l’«Amatriciana Solidale», organizzata in quattro e quattr’otto per aiutare la popolazione terremotata delle regioni centrali dell’Italia.
A dare una mano all’ente promotore capofila, il Comune di Bergamo, furono associazioni e aziende sponsor del territorio con una completa gratuità che consentì di incassare senza sostenere spese aggiuntive. Alla fine nelle casse grazie all’iniziativa entrarono oltre 170 mila euro, un bel gruzzoletto, che servì, tra le altre cose, ad acquistare un van, dato in dono al Dipartimento Solidarietà ed Emergenze della Federazione Italiana Cuochi, e questo proprio grazie all’impegno della sezione bergamasca. Un mezzo, allestito ad hoc e costato circa 50 mila euro, a supporto della divisione della Federazione che ha il compito di operare accanto alla Protezione Civile in caso di calamità con la gestione delle cucine da campo o in ambito sociale, organizzando o gestendo eventi gastronomici solidali. In sostanza, a supporto di finalità benefiche varie in tutto il Paese, in cui siano chiamati ad operare i cuochi.
«Peccato, però, che qualcuno abbia confuso il furgone per un mezzo personale, con tanto di destinazioni private — rimarca Fabrizio Camer presidente dell’Associazione Cuochi Bergamo e portatore di un netto disappunto per l’utilizzo del mezzo —. Proprio nelle ultime ore siamo venuti a conoscenza del fatto che il mezzo in questione è stato utilizzato per trasportare i cuochi alla manifestazione del Bocuse d’Or che si è appena conclusa a Lione, in Francia». Un transfer documentato sui social, in cui lo stesso Dipartimento della Federazione annuncia come il team di cuochi concorrenti italiani «ha avuto il supporto logistico del Dipartimento con il nostro van», con il corredo di un video. Sul portellone che si apre mentre i passeggeri scendono, in effetti la scritta «Dono dei Cittadini di Bergamo», con tanto di stemma del Comune e degli sponsor è visibilissima.
Camer, in nome e per conto dell’associazione che presiede, è molto amareggiato: «Ci risulta — racconta —che il mezzo in questione sia stato utilizzato pochissimo ad Amatrice e che, un anno fa, fosse ricoverato in un capannone in Lombardia pronto per eventuali altre emergenze. È un van acquistato per aiutare le persone che hanno bisogno e vederlo utilizzato in questo modo ci fa girare le scatole».
Sul fronte della Federazione, di cui l’Associazione Cuochi di Bergamo non fa più parte, si esprime il responsabile della comunicazione Stefano Pepe: «Il mezzo è funzionale a situazioni di emergenza che, grazie al cielo, in questo momento non ci sono — è la replica del portavoce rispetto alla vicenda —. Anche per non tenerlo fermo a lungo, il van viene utilizzato a servizio di tutta la nostra associazione». A margine, con un commento sui social, pieno di verve, interviene anche Angelo Agnelli, sponsor con il brand Pentole Agnelli, della spaghettata solidale: «Sembra che il furgone abbia trovato un nuovo scopo, certo non è proprio l’emergenza che pensavamo, ma pur sempre di “grande utilità!”».
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