Il QdS dà voce ai frequentatori e agli esercenti della zona del lungomare etneo alla luce dei danni provocati dall’ondata di maltempo dello scorso 17 gennaio.
Una scogliera che finora non aveva destato sospetti improvvisamente si trova ad alto rischio: è quanto accade sul lungomare di Catania a causa del maltempo che ha colpito la provincia etnea e gran parte della Sicilia a metà gennaio.
In ordine temporale prima il cedimento di una parte del molo del porticciolo di San Giovanni Li Cuti (qui il video), avvenuto nel tardo pomeriggio dello scorso venerdì 17 gennaio, e l’apertura di una grossa voragine nella parte recintata di piazza del Tricolore la scorsa domenica 19 gennaio hanno riaperto il dibattito sulla fragilità idrogeologica della zona litoranea del capoluogo etneo.
Il disastro sul lungomare di Catania a causa del maltempo
Dopo l’apertura della voragine il sindaco Enrico Trantino ha commentato sui social: “La natura si è ripresa il suo spazio. Adesso dobbiamo capire cosa potere fare e come. Penso sarebbe un errore ripristinare la situazione di prima”. Il primo cittadino sostiene che la soluzione più logica al problema dissesto sia ri-naturalizzare il tratto interessato, “riconsegnandolo alla naturale evoluzione della falesia lavica”. Un intervento che però, “ha un costo importante e non rientra tra gli interventi finora programmati”.
Voragine in piazza del Tricolore: un cenno storico importante
Il QdS ha deciso di dare voce alle opinioni delle frequentatori del lungomare di Catania, nel tratto compreso fra piazza Nettuno e il borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti. Un esercente della zona, parlando ai nostri microfoni, mette in luce la storia dell’area colpita dalla disastrosa ondata di maltempo: “Ho parlato con un geologo e l’area in cui ci sono io non è affatto a rischio. I problemi sorgono proprio a partire da piazza del Tricolore in direzione piazza Europa. Quando il lungomare fu costruito negli anni ‘60 proprio nel punto in cui sorge piazza del Tricolore era presente una grotta, che venne riportata con del cemento. Negli anni successivi le forti mareggiate hanno danneggiato la struttura e la voragine che si è creata è indicativa in tal senso. C’è da considerare pure che prima che avvenisse questo fatto diverse persone entravano comunque nel recinto”.
Il titolare di un’edicola in piazza Nettuno, invece, ha posto la sua attenzione sulla portata dell’evento meteorologico e sullo stato di incuria della piazza. “Questi danni sono dovuti – ha detto – all’ondata di maltempo molto forte. Non era un classico temporale: è stato un ciclone che ha investito quest’area e ha arrecato molti danni soprattutto nella fascia costiera qui al lungomare di Catania. Un tratto di piazza del Tricolore purtroppo è ceduto, causando un danno enorme. Ora il problema principale è che questa piazza è trascurata da molto tempo: è stata sì recintata, ma mai salvaguardata. Non possiamo neanche dare la colpa all’Amministrazione, perché è una cosa che si protrae da decenni”.
“Sarà importante metterla al sicuro e cercare di fare qualche cosa. Ora io da edicolante non posso dire qual è la soluzione. Chiaramente non può rimanere in quello stato, speriamo che chi di dovere si adoperi per risolvere il problema, soprattutto perché è un punto molto frequentato da bambini, da persone, c’è pure chi ci porta il cane e quindi non è una bella cosa, anche a livello visivo, visto che siamo al lungomare di Catania. Sicuramente ci vorrà gente capace, competente, che sa quello si può fare e su cosa si deve intervenire. Non è un problema facile da risolvere. Intanto si deve mettere al sicuro l’area nella maniera più efficiente possibile per la gente che transita in zona. Speriamo di riprenderci questo lungomare, che è uno dei più belli d’Italia”.
Frequentatori di San Giovanni Li Cuti increduli
A San Giovanni Li Cuti l’incredulità dei frequentatori dell’area per quanto accaduto lo scorso 17 gennaio al lungomare di Catania è assolutamente visibile e comprensibile. Una donna, residente a Milano ma frequentatrice assidua del del borgo marinaro catanese, ha commentato al QdS: “Si poteva in parte evitare. Certamente il tempo era abbastanza brutto, può anche darsi che sia stata una casualità; però se si curasse un po’ di più non sarebbe male, anche per via degli scogli che sono quasi sempre sporchi (specialmente in inverno). Poi quando montano la piattaforma dall’altro lato in estate è più curato”.
Un altro residente sostiene che il borgo necessita di una riqualificazione più completa. “Purtroppo di tanto in tanto – ha sottolineato – questo mare così forte arriva e si riprende il suo posto. È riuscito a rompere un po’ il molo, ma comunque i danni sono un po’ limitati qua. Invece, dall’altro lato c’è stato il crollo della strada in cui prima era spiaggia. Bisogna attenzionare il borgo, che ormai è conosciuto a livello internazionale. La strada si deve asfaltare meglio, si deve pulire il borgo perché ogni volta qui la sporcizia regna”.
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