26 Gen 2025 13:18
L’odissea di un giovane ivoriano tra Vittoria e Ragusa. Ricoverato nel reparto di Psichiatria a Ragusa, fugge dall’ospedale e semina il panico per le vie della città. È stato ripreso nella zona della vallata Santa Domenica il giovane ivoriano di 19 anni, ricoverato da ieri nel reparto di Psichiatria di Ragusa.
Il giovane, ieri, si era reso protagonista di un episodio di cronaca a Vittoria. Con una cintura in mano, utilizzata come scudiscio, ha seminato il panico per le vie della città, percorrendo di corsa le strade e agitando la cintura in cuoio.
Il diciannovenne è ospite di una comunità di accoglienza a Vittoria e veniva considerato un esempio per tutti: da tempo lavorava in un’azienda agricola ed era molto apprezzato e stimato. Nulla lasciava presagire ciò che è accaduto all’improvviso.
Il giovane ha iniziato il suo raid nella zona di via Generale Cascino, nei pressi dell’incrocio che conduce in direzione di Gela. Agitava una cintura in cuoio e allontanava chiunque cercasse di avvicinarsi. Ha percorso di corsa le strade fino a giungere nella zona di piazza del Popolo, dove ha colpito con lo scudiscio una vettura parcheggiata. Qui è stato finalmente fermato.
Visibilmente in stato di agitazione, è stato trasportato in ambulanza all’ospedale di Ragusa, dove si trova il reparto di Psichiatria, e sottoposto a TSO (trattamento sanitario obbligatorio) firmato dal sindaco di Ragusa. Dell’accaduto si sta occupando la Polizia di Vittoria. Non è ancora chiaro quali provvedimenti saranno presi, anche in relazione alla condizione sanitaria del giovane.
La notizia ha lasciato sgomenti coloro che conoscono il diciannovenne: il datore di lavoro, i colleghi e gli operatori della comunità di accoglienza dove vive. Tutti lo descrivono come un giovane esemplare, gentile e corretto, attento agli altri e dedito al lavoro.
Quale molla improvvisa sia scattata resta difficile da comprendere e lascia aperti molti interrogativi sui traumi che possono aver subito coloro che sono costretti a fuggire da Paesi come la Costa d’Avorio, spesso segnati da esperienze drammatiche nei campi di prigionia.
Dopo aver trascorso la notte in ospedale, questa mattina, poco dopo le 10:30, un nuovo raptus lo ha portato a fuggire dalla struttura sanitaria. Per fortuna, la sua nuova disavventura è durata poco: è stato ripreso nei pressi della vallata San Leonardo.
Alcuni operatori della struttura di accoglienza di Vittoria rimarcano la condizione di grande vulnerabilità vissuta da molti giovani immigrati, di cui solo in parte si conoscono i traumi subiti.
“In questa provincia manca un servizio di etnopsichiatria”, spiega uno degli operatori. “I traumi e le situazioni personali sono molto diversi per questi giovani che arrivano da noi. I farmaci attuali sono testati su individui bianchi e con situazioni diverse. Ciò che è accaduto al nostro ospite è inspiegabile. Non avevamo mai avuto alcun segnale di vulnerabilità; sembrava un ragazzo solido e maturo. Tutti gli sono accanto. Qualcuno, con le lacrime agli occhi, ha portato in ospedale il pigiama e quanto serve. È una situazione dolorosissima”.
È stata esclusa la possibilità che il giovane facesse uso di droghe, come si era ipotizzato nell’immediatezza dei fatti.
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