Val Palot, spostato il corpo dello skilifista morto. Il palo della caduta era senza protezione

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di Giuseppe Arrighetti

È precipitato da 7 metri, la scena alterata per simulare un malore. Arrestati i 2 titolari, indagato un collega. Sgomento in paese

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È passato un mese dalla morte di Angelo Frassi, operaio di 67 anni trovato privo di vita in cima allo skilift delle piste in Val Palot la mattina del 28 dicembre scorso, ma per la sua scomparsa nessuno si aspettava che per i suoi datori di lavoro scattassero gli arresti domiciliari e che un suo collega di lavoro finisse indagato. 

Quella morte, secondo quanto emerge dalle indagini finora condotte dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri non è dipesa da un malore ma da una caduta da un’altezza di circa sette metri da un palo dello skilift, su cui si era salito per sistemare un guasto improvviso. Non c’erano protezioni su quel palo, e Frassi non era stato adeguatamente formato per quel tipo di intervento: l’autopsia ha rivelato che la caduta gli aveva procurato lo schiacciamento del torace e una lesione irreversibile del cuore. Il corpo dell’impiantista — secondo le indagini — sarebbe stato spostato, dal luogo dell’impatto, alla postazione di lavoro.




















































Tutti avevano dato la colpa a un malore: il giorno del funerale, l’11 gennaio scorso, si parlava di un attacco cardiaco. Certo, non era sfuggito a nessuno che il corpo fosse rimasto a disposizione dell’autorità giudiziaria per due settimane, ma nessuno sospettava che i coniugi Nicoletta Merighetti e Silvano Sorio, i vertici della società Val Palot Ski, a cui fanno capo gli impianti e le piste pisognesi, venissero arrestati con l’accusa di omicidio colposo aggravato dall’aver violato le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Il dipendente indagato è invece accusato di favoreggiamento.

Il provvedimento disposto dal Gip di Brescia (su richiesta del pm Erica Battaglia) è arrivato al termine di una lunga indagine iniziata proprio la mattina di sabato 28 dicembre: all’apertura degli impianti, era stato raccontato ai soccorritori, Angelo Frassi non rispondeva alle chiamate via radio dei colleghi che si erano allarmati ed erano saliti con una motoslitta per vedere cosa fosse successo; in base ai loro racconti, lo avevano trovato a terra, privo di vita, all’esterno del suo gabbiotto da dove, normalmente, controllava che all’arrivo dello skilift gli sciatori si staccassero senza problemi per iniziare la discesa.

I soccorritori inviati dall’Areu non avevano colto particolari anomalie, ma poi in Val Palot erano arrivati anche i carabinieri della compagnia di Breno e i militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Edolo: probabilmente, sono stati loro i primi a rendersi conto che qualche elemento non quadrava rispetto alla ricostruzione fornita, tanto che la Procura aveva aperto un fascicolo e disposto l’autopsia. Una volta effettuati gli esami, la salma era stata riconsegnata ai familiari e i funerali erano stati celebrati due settimane dopo la morte improvvisa nella chiesa della frazione di Grignaghe. Qui Angelo Frassi, un passato da operaio metalmeccanico, viveva con la moglie Clara; «Era un uomo infaticabile — ricordano alcuni amici — uno che non stava mai fermo: curava i suoi terreni, aveva trasmesso al figlio la passione per la caccia». 

Nonostante fosse in pensione, d’inverno collaborava con la Val Palot Ski come addetto agli impianti, come stava facendo un mese fa. Ai familiari non era stato detto nulla dei dubbi degli investigatori che hanno cercato ulteriori riscontri e venerdì sera sono scattati gli arresti: Nicoletta Merighetti, un passato da sciatrice di alto livello, e il marito Silvano Sorio, responsabile anche dello ski club locale, si trovano ora ai domiciliari nella loro abitazione di Tavernole sul Mella. La coppia è assistita dall’avvocato Giacomo Maj, che però al telefono racconta di non aver potuto nemmeno prendere visione del provvedimento firmato dal Gip e che deve essere ancora fissata la data dell’interrogatorio di garanzia.

Gli impianti sono stati sottoposti a sequestro preventivo e nessuno può più usarli per sciare fino a quando saranno dissequestrati.

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Due giorni dopo la morte di Angelo Frassi, lunedì 30 dicembre, la regione Lombardia aveva comunicato di aver assegnato alla stazione pisognese quasi un milione di euro per ampliare la pista e costruire una nuova biglietteria: la conclusione di questi lavori era stata indicata nel 2027.

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26 gennaio 2025 ( modifica il 26 gennaio 2025 | 09:29)

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