Terzo mandato, Elly Schlein gela i sindaci: «Il Pd è contrario, la regola vale per tutti»

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di
Alice D’Este

La segretaria del Partito Democratico pranza con gli operai a Marghera e lancia l’assalto per le elezioni in Veneto e a Venezia: «Viste le divisioni a destra si potrà vincere se daremo risposte alle esigenze delle persone»

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«Stamattina mi si è avvicinato un lavoratore mentre aspettavo il pranzo nella mensa del Vega e mi ha detto: “Mi colpisce vederla in fila come tutti”. Io in quel momento ho strabuzzato gli occhi l’ho guardato e mi sono chiesta cos’è diventata la politica e a cosa ha abituato i cittadini. Questa distanza dalle persone deve essere colmata – spezza così il silenzio Elly Schlein e aggiunge – vogliamo essere una politica che sia finalmente all’altezza della responsabilità che ha. Una politica che dia voce nuovamente anche quella parte di popolazione oggi delusa. Come Partito democratico riusciremo a farlo se punteremo sui nostri temi più importanti, costitutivi, quelli che partono dai diritti. Il diritto al lavoro con un contratto ed una paga dignitosi, il diritto alla sanità pubblica in primis. Se saremo accanto alla gente».

A Porto Marghera

Sono tornati dove non stavano più da tempo, davanti ai cancelli delle fabbriche a incontrare i lavoratori. E lo hanno fatto il 24 gennaio nel luogo simbolo della cultura operaia veneziana, Porto Marghera. Lì li hanno accolti «pieni di domande e di voglia di cambiare marcia». La segretaria del Partito democratico lo racconta nell’incontro organizzato venerdì al Centro culturale candiani. Nelle sedie più di 600 persone (era prevista una sola sala, è stato necessario raddoppiare). Con lei ad affiancarla nel dibattito il senatore Pd Andrea Martella, il deputato del parlamento europeo Alessandro Zan, i due segretari dem: Monica Sambo per l’unione comunale di Venezia, Matteo Bellomo per la Città metropolitana.




















































«Assalto» a Venezia

Durante la visita regionale a più tappe della segretaria (il 24 gennaio in serata è stata a Belluno, il 25 a Vicenza ed Eraclea) l’obiettivo era sancire la ripartenza. E la corsa alla Regione oltre che ovviamente alla città di Venezia.
«Siete in moltissimi, la vostra presenza è un segnale forte. Il segnale che Venezia ha voglia di rivalsa. Cominciamo da lì. Mi hanno raccontato che in questi anni l’amministrazione del sindaco Brugnaro ha smantellato municipalità, i comitati, le voci contrarie. Concentrare ed accentrare è sempre stato l’obiettivo per controllare in pochi decisioni che ricadono sulla pelle di tutti. Vogliamo dei rappresentanti politici che siano davvero rappresentativi degli elettori. Questa è sempre stata la caratteristica della sinistra e da lì siamo ripartiti per costruire l’alternativa al sindaco Brugnaro».

Case popolari, affitti e salute mentale

Poi Schlein elenca i cavalli di battaglia: 2.500 case popolari vuote da restaurare e consegnare, affitti brevi da regolamentare, una nuova attenzione alla salute mentale che ha avuto a Venezia illustri precursori, più servizi sanitari territoriali che aiutino le famiglie davvero. La sala si infiamma, applaude. C’è fiducia. Tra chi ascolta, tra i militanti.
Si tituba di più, invece, sulla corsa alla Regione, da sempre «feudo» leghista con il presidente Zaia tra i più amati di sempre in qualsiasi classifica di gradimento dei cittadini («eh son forti, però chissà…» dicono a tono sommesso le chiacchiere tra la folla).

La sfida per la Regione

Anche lì, qualcosa è cambiato. A partire dalla tensione intra muros di Lega e FdI. «È una sfida che possiamo vincere – dice infatti Andrea Martella – si chiude un’era di 30 anni di destra in regione che si porta dietro però promesse mancate, risultati non ottenuti, perfino l’autonomia differenziata è rimasta al palo sulla quale nemmeno la verve comunicativa del presidente Zaia può nascondere l’enorme fallimento. A destra c’è divisione, ci sono tensioni, è il momento di correre e farlo bene per creare un’alternativa». «Stiamo lavorando, qui in Veneto, con le altre formazioni politiche civili all’opposizione per costruire un’alternativa regionale- ha aggiunto Schlein- Questa volta, viste anche le divisioni a destra si potrà vincere se daremo le giuste risposte alle esigenze delle persone».
Il cambio di passo locale e regionale nelle parole di Schlein c’è tutto. La roccaforte veneta sembra sfaldarsi. Tanto più che l’asso piglia tutto (Luca Zaia) è inchiodato al terzo mandato. «Terzo mandato? Il Pd è contrario al terzo mandato e questa regola per noi deve valere per tutti, presidenti di regione e sindaci». Per chi ancora avesse un dubbio, ecco il punto. Almeno in casa Dem.

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