In una delle stagioni degli Oscar più imprevedibili degli ultimi tempi, l’annuncio delle nomination ha dato l’impressione che andasse tutto un po’ troppo secondo i piani. Certo, c’è stata qualche impercettibile linea di tendenza, come il superamento delle aspettative da parte di A Complete Unknown o le curiose esclusioni di Dune – Parte due (di cui parleremo tra un attimo), ma in generale sembrava che l’Academy avesse rispettato tutte le nostre previsioni: per esempio, l’esclusione di precedenti premi Oscar come Angelina Jolie e Nicole Kidman e le prime nomination in assoluto per veterani del settore come Isabella Rossellini e Guy Pearce.
Ma questa sensazione non è durata a lungo, perché quest’anno è semplicemente troppo strano. L’Academy era destinata a darci un paio di scossoni. Di seguito elenchiamo le 10 delusioni e sorprese che ci hanno lasciato un po’ perplessi, a partire dal più grande ed entusiasmante sconvolgimento della giornata.
SORPRESA: Io sono ancora qui candidato al miglior film
L’Academy è sempre un po’ più indulgente verso i film internazionali rispetto ad altre giurie come quelle dei PGA o dei SAG Award. Tuttavia, se non si sa come funzionano le cose qui a Los Angeles, la candidatura al miglior film per Io sono ancora qui sembra essere arrivata all’improvviso. Lo scorso autunno, il dramma brasiliano di Walter Salles era stato molto apprezzato da tutti i membri dell’Academy che l’avevano visto, tanto che ne avevano parlato a chiunque volesse ascoltarli. Il problema? Come per qualsiasi titolo non in lingua inglese, era difficile far arrivare il film in cima alla lista degli screener, a prescindere dall’ottimo passaparola.
Le cose sono cambiate quando Fernanda Torres ha vinto il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico contro megastar come Angelina Jolie e Nicole Kidman, balzando così in testa alla competitiva corsa agli Oscar e segnalando ai membri dell’Academy che valeva la pena prestare attenzione al suo film (Torres ha ricevuto a sua volta la candidatura all’Oscar alla miglior attrice). Il distributore, Sony Pictures Classics, che ha spinto al massimo per lo sprint finale della campagna del 2025, è stato ampiamente ripagato, dal momento che il film si è aggiudicato la nomination al miglior film contro concorrenti di primo piano. Il film conferma la predilezione degli Oscar per il cinema internazionale e ha concluso l’annuncio delle nomination di stamattina con un botto avvincente e sorprendente. —David Canfield
SORPRESA: A Complete Unknown supera le aspettative
Durante l’episodio del nostro podcast Little Gold Men sulle previsioni degli Oscar avevo un mantra: non sottovalutare A Complete Unknown. Nonostante ciò, il fatto che il film si sia aggiudicato la nomination ai migliori costumi (una categoria competitiva) in uno dei primi annunci della mattinata mi ha colto decisamente di sorpresa. Dopodiché, il biopic su Bob Dylan ha continuato a fare incetta di candidature: alla miglior attrice non protagonista (dove Monica Barbaro ha avuto la meglio su nomi importanti come Jamie Lee Curtis), alla regia (categoria in cui James Mangold ha ottenuto la sua prima nomination in assoluto) e altre ancora. Il film, che ha avuto successo tanto di critica quanto di pubblico, ha avuto un’impennata nel settore, ottenendo le migliori nomination da SAG, DGA e altri ancora. È chiaramente molto amato a Hollywood. Questo lo rende il probabile vincitore della statuetta al miglior film? Forse sì, forse no. Ma una cosa è certa: Timothée Chalamet è in lizza per vincere. —DC
DELUSIONE: tempi duri per Hard Truths
Hard Truths (e in particolare l’interpretazione di Marianne Jean-Baptiste nel film di Mike Leigh) è stato uno dei film della stagione più acclamati dalla critica. Dopo che Jean-Baptiste, già candidata all’Oscar nel 1997 per Segreti e bugie, ha vinto il premio del New York Film Critics Circle e quello della Los Angeles Film Critics Association, sembrava possibile che entrasse nella cinquina delle candidate alla miglior attrice. Ma una categoria molto affollata (da cui sono state escluse anche Nicole Kidman e Angelina Jolie) e il fatto che Jean-Baptiste non abbia ottenuto un paio di candidature fondamentali strada facendo hanno fatto scemare le sue possibilità nelle settimane precedenti l’annuncio. Alla fine, Hard Truths non ha ottenuto nemmeno una nomination (anche se c’era qualche speranza che potesse sorprendere nella categoria della sceneggiatura originale) e si è rivelato una delle maggiori delusioni di quest’anno. —Rebecca Ford
DELUSIONE: Challengers
I registi a cui è stato chiesto di indicare i loro film preferiti del 2024 hanno dato risposte di ogni tipo, ma una delle più comuni era Challengers (infatti, è stato uno dei film più citati nel sondaggio di IndieWire). È difficile stabilire dove la campagna per questo film sia andata storta, vista la buona volontà del settore nei confronti del sensuale dramma di Luca Guadagnino, ma è chiaro che l’uscita in sala ad aprile (e il fatto che il distributore Amazon MGM abbia puntato soprattutto su Nickel Boys per i premi, cosa che ha dato i suoi frutti) non l’ha favorito nella corsa agli Oscar.
Tuttavia, quasi tutti pensavano che una candidatura alla miglior colonna sonora o sceneggiatura originale fosse scritta nel destino. Il film, infatti, era stato inserito in diverse shortlist degli Oscar, e lo sceneggiatore Justin Kuritzkes si era dato da fare per mesi a spargere la voce. Alla fine, si è trattato di un raro esempio (perlomeno in questa stagione dei premi) di film acclamato dalla critica e amato dal pubblico ma considerato un po’ troppo leggero perché l’Academy lo prendesse sul serio, tanto che non ha ottenuto nemmeno una candidatura. Forse serviva un tour promozionale alla stregua di Wicked? —DC
SORPRESA: Il robot selvaggio rompe la maledizione dell’animazione
I film candidati nella categoria dell’animazione hanno spesso difficoltà a ottenere candidature in altre categorie. Succede, ma non così spesso come dovrebbe. Quest’anno, però, Il robot selvaggio (la bella storia di Universal su un robot che diventa la madre adottiva di un’oca orfana) si è aggiudicato anche le nomination alla miglior colonna sonora e al miglior sonoro (secondo noi avrebbe dovuto ottenere anche la nomination alla miglior canzone, grazie alla splendida Kiss the Sky, ma pazienza). Finora, nessun film d’animazione ha mai vinto l’Oscar al miglior sonoro (anche se Gli Incredibili ha vinto l’Oscar al miglior montaggio sonoro nel 2004, quando la categoria era ancora divisa in due segmenti), ma i film d’animazione hanno ottenuto buoni risultati nella categoria della miglior colonna sonora, dove sono risultati vincitori molti classici Disney come Aladdin, La bella e la bestia e Pocahontas. Più recentemente, nel 2020, ha vinto Soul. —RF
DELUSIONE: la mancata candidatura di Nickel Boys alla miglior fotografia
Essendomi assolutamente innamorato da subito di Nickel Boys, fin dalla sua anteprima a Telluride nel weekend del Labor Day, sono entusiasta e sollevato di sapere che il film drammatico è entrato nella rosa dei candidati al miglior film dopo un periodo più difficile nel circuito dei sindacati precedenti (il film è stato snobbato dai PGA e SAG Award). E non è un grande shock, tutto sommato, che il film non abbia ottenuto la nomination alla fotografia, dato che l’American Society of Cinematographers non ha incluso Nickel Boys tra i suoi sette migliori film dell’anno. Ma va comunque detto: pochi (o nessuno) avrebbero meritato l’inserimento nella categoria più di Jomo Fray per la sua innovativa tecnica di ripresa in soggettiva, realizzata lavorando in grande armonia con il regista RaMell Ross. Gli attori hanno parlato di Fray quasi come se fosse un personaggio del film, dato che dovevano guardare direttamente in macchina per allestire la complessa prospettiva di soggettività del film. Il fatto che Fray sia riuscito a rendere l’approccio lirico anziché artificioso dimostra la sua bravura. È un peccato che l’Academy non l’abbia capito appieno. —DC
DELUSIONE: A Real Pain scivola sul miglior film
Da mesi ormai è scontato che Kieran Culkin vincerà l’Oscar al miglior attore non protagonista per A Real Pain. La sua nomination, pertanto, non è stata una sorpresa. Quando anche Jesse Eisenberg ha ottenuto una nomination per la sceneggiatura originale, sembrava che stamattina A Real Pain si sarebbe aggiudicato tutte le candidature che meritava. Ma poi è arrivato il colpo di scena: A Real Pain è rimasto escluso dalla candidatura al miglior film, mentre Io sono ancora qui e The Substance ce l’hanno fatta a sorpresa. Nelle ultime settimane prima delle votazioni, entrambi i film hanno avuto un forte slancio, il che probabilmente ha dato loro la spinta necessaria a mettere in ombra A Real Pain. Come già detto, però, la buona notizia per A Real Pain è che, con tutta probabilità, il 2 marzo ci sarà comunque Culkin a rappresentarlo sul palco dei vincitori. —RF
DELUSIONE: Daniel Craig resta fuori
L’ultimo posto disponibile nella lista di candidature al miglior attore è sempre stato un jolly, ma sembrava sempre più probabile che Daniel Craig, per la sua audace interpretazione in Queer, potesse aggiudicarselo (a maggior ragione considerando che ha vinto il premio come miglior attore del National Board of Review ed è stato anche nominato ai Golden Globe, ai Critics Choice e agli Screen Actors Guild Awards). Alla fine, però, è rimasto escluso dalla nomination all’Oscar a favore di Sebastian Stan, la cui coraggiosa interpretazione nei panni di un giovane Donald Trump in The Apprentice ha ottenuto l’apprezzamento dei votanti dell’Academy. In questa stagione dei premi, Stan è stato ovunque, grazie al fatto di aver condotto campagne per due film; e dopo aver vinto ai Golden Globe per l’altro film, A Different Man, non ha mancato di menzionare anche The Apprentice sul palco. Probabilmente, ha contribuito il fatto che l’uomo che interpreta in The Apprentice era molto presente nella mente dei votanti nell’ultimo paio di mesi, e rendere omaggio a questa interpretazione molto critica di Trump non guasta affatto. —RF
SORPRESA: Wicked si aggiudica anche la candidatura al miglior montaggio
Ci si aspettava che Wicked ottenesse un buon risultato in termini di nomination, e così è stato, aggiudicandosene 10 in totale. Il film è infatti apparso in molte delle categorie che ci aspettavamo (tra cui film, attrice e attrice non protagonista) così come in categorie minori come scenografia e costumi. Ma la candidatura al miglior montaggio, imponendosi su concorrenti del calibro di Dune – Parte due… ecco, quella non ce l’aspettavamo. Anche se forse avremmo dovuto, visto che l’Academy ha candidato nella stessa categoria anche Emilia Pérez. A quanto pare, il montaggio in questi due musical è molto apprezzato. —RF
DELUSIONE: la mancata candidatura a miglior regista di Edward Berger per Conclave
In questa stagione si aveva da tempo la sensazione che ci fossero sei registi a contendersi cinque posti. Tutti i registi candidati al Directors Guild of America Award, infatti, hanno ottenuto la candidatura agli Oscar: tutti, tranne Edward Berger per Conclave, che per la seconda volta è stato escluso dalla categoria nonostante il suo film sia stato candidato al miglior film e non solo (la scorsa volta era successo con Niente di nuovo sul fronte occidentale). Cos’è successo in questo caso? Beh, la candidata all’Oscar snobbata dal DGA, Coralie Fargeat, ha sempre dato l’impressione di essere qualcuno per cui il ramo registico dell’Academy si sarebbe sbilanciato. The Substance, infatti, è esattamente il tipo di produzione cinematografica visionaria, elegante, sfacciata (e, va detto, europea) che questo gruppo elitario di votanti preferisce riconoscere. Conclave, al contrario, potrebbe essere stato effettivamente punito per il suo successo commerciale. I registi dell’Academy possono diventare un po’ snob: ricordate quando hanno completamente ignorato Denis Villeneuve per il primo Dune? Nonostante la fotografia raffinata e la tensione contenuta, lo scorso autunno Conclave si è dimostrato a sorpresa un successo di pubblico. Oggi che la delusione non brucia troppo, il film è andato abbastanza bene nel complesso; l’impressione, tuttavia, è che Berger avrebbe ormai diritto da tempo alla sua prima nomination in questa categoria. —DC
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