Davos 2025, gli interventi di oggi al World Economic Forum

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Quarta giornata del Forum economico mondiale di Davos. Il presidente argentino Javier Milei: \”Anche qui promossa l’agenda woke. Rendiamo l’Occidente di nuovo grande\”. In programma l’intervento del presidente degli Usa Donald Trump. Il nuovo inquilino della Casa Bianca, appena insediato, si collegherà alle 17 (ora italiana). Tra gli altri ospiti odierni anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola (\”Non è interesse di Ue o Usa che Mosca controlli Kiev\”) e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che ha lanciato il Global Energy Transition Forum.\n\n

Ieri, 22 gennaio, hanno parlato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, che ha sottolineato \”la diplomazia robusta\” portata avanti da Donald Trump, ancora prima nel suo insediamento, per arrivare a una tregua tra Israele e Hamas a Gaza. Intervento anche della presidente della Bce Christine Lagarde, che ha richiamato la necessità \”di avere un mercato dei capitali che permetta al denaro di rimanere in Europa\”. In merito alla sfida dei dazi che Trump intenderebbe lanciare, ha detto, l’Europa \”deve giocare in attacco, abbiamo bisogno di una spinta e di un cambio\”. Sul tema si è espresso anche il commissario Ue all’Economia Valdis Dombrovskis: \”Pronti a rispondere ai dazi Usa\”. Dal premier spagnolo Pedro Sánchez un attacco ai Ceo dei social media: \”Un piccolo gruppo di tecno miliardari che non sono più soddisfatti di avere quasi tutto il potere economico, vogliono anche quello politico, minando istituzioni democratiche\”. Tra gli altri presenti il vice-presidente dell’Iran per gli Affari strategici Zarif, il primo ministro dell’Anp Mustafa e la direttrice generale del Fmi Georgieva.

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Chiusura immediata del governo laburista britannico all’idea – non esclusa dai vertici Ue – di un ipotetico accordo doganale \”paneuropeo\” allargato anche al Regno Unito del dopo Brexit come parte di quel \”reset\” delle relazioni con Bruxelles auspicato da Keir Starmer per alleggerire barriere e regolazioni commerciali. \”Non abbiamo alcuna intenzione\” di rientrare in qualunque unione doganale, ha tagliato corto Nick Thomas-Symonds, ministro incaricato del dossier del post Brexit, in risposta a dichiarazioni rilasciate alla Bbc a margine del Forum di Davos da Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione europea per le relazioni inter-istituzionali e le prospettive strategiche.

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Le nuove autorità siriane hanno avuto i ”primi contatti” con l’Amministrazione Trump, come ha dichiarato il ministro degli Esteri siriano Asaad Shaibani intervenendo al Forum di Davos. Shaibani non ha però voluto specificare di cosa si sia discusso durante questi contatti. 

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Il whisky scozzese e altri beni dovrebbero essere risparmiati da eventuali aumenti dei dazi da parte della nuova amministrazione Trump. Lo ha affermato il ministro britannico delle Finanze Rachel Reeves, a margine dei lavori del World Economic Forum. Reeves, parlando con l’Afp, ha ricordato che nel 2019 i dazi contro l’Unione Europea presero di mira anche l’industria britannica del whisky, ma ora Downing Street vuole evitare una simile situazione. \”So che il Presidente Trump è molto orgoglioso delle sue origini scozzesi e il whisky scozzese è ovviamente una parte molto importante dell’economia scozzese. E quindi faremo valere le nostre ragioni con forza\”, ha assicurato.

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La Gran Bretagna abolirà il regime di non-dom, che consente ai residenti fiscali del Regno Unito la cui residenza permanente o domicilio è all’estero, di evitare di pagare le tasse sui loro redditi esteri o sulle plusvalenze per 15 anni. Dal 6 aprile il meccanismo sarà sostituito da un regime basato sulla residenza della durata di quattro anni per offrire \”disposizioni competitive a livello internazionale per le persone che vengono nel Regno Unito su base temporanea\”. Lo ha annunciato il Ministro britannico delle Finanze Rachel Reeves in un panel al World Economic Forum.

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Parziale dietrofront del presidente argentino, Javier Milei, sulla possibile uscita del suo Paese dal Mercosur: \”Ci sono modi per andare avanti senza perdere l’alleanza con il Mercosur\”, ha detto oggi a Cnn Brasil. Ieri, in un’intervista a Bloomberg rilasciata dal Forum economico di Davos, il leader ultraliberista aveva commentato che l’Argentina potrebbe uscire dal Mercosur per firmare un accordo commerciale con gli Stati Uniti, se necessario. Nelle ultime ore però sembrerebbe in parte aver cambiato idea. \”Lavoreremo per l’Argentina e per gli interessi dell’Argentina. Cercherò di andare avanti per ciò che è meglio per gli argentini\”, ha detto oggi, sottolineando che proverà a procedere \”senza perdere l’alleanza\” con i suoi vicini del Cono Sud. Secondo Milei, tuttavia, ogni Paese dovrebbe essere libero anche di \”aprirsi al commercio individualmente\”.

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Sui social, il segretario generale della Nato Mark Rutte, scrive: \”Buona discussione con il premier Nikol Pashinyan a Davos sul proseguimento del dialogo e della cooperazione tra Nato e Armenia. La regione del Caucaso meridionale è importante per la nostra sicurezza globale: incoraggio gli sforzi per promuovere una pace duratura tra Armenia e Azerbaigian\”. 

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La presidente peruviana, Dina Boluarte, ha invitato il presidente de facto del Venezuela, Nicolás Maduro, a \”imparare a perdere le elezioni\” e a farsi da parte. \”Invito il popolo venezuelano a non lasciarsi abbattere, affinché il signor Edmundo González (Urrutia) assuma la presidenza e il signor Maduro impari a perdere le elezioni\”, ha detto Boluarte a margine del Foum economico di Davos. La leader peruviana ha affermato che Maduro \”non è più il legittimo presidente del Venezuela\” e che \”deve lasciare il governo\” e \”lasciare libero il popolo venezuelano\”. Alla domanda se si dovesse prendere in considerazione l’opzione militare, come proposto dall’ex presidente colombiano Alvaro Uribe, Boluarte ha detto che \”in un mondo democratico e civile, il dialogo democratico deve prevalere e il signor Maduro deve riconoscere che non è più eletto democraticamente\”.

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\”Per favore, evitiamo di andare in iperventilazione\” sui dazi preannunciati dalla nuova amministrazione Trump, \”prendiamo un respiro profondo\”, dice la direttrice dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), Ngozi Okonjo-Iweala, durante un panel sui dazi a Davos. \”I dazi sono molto facili da usare, basta firmarli. Per questo vengono utilizzati spesso per risolvere problemi che tuttavia non sempre sono legati al commercio. Il commercio viene incolpato di tante cose, ma se si guarda ai deficit commerciali a volte si vede che il problema non è nel commercio ma negli squilibri macroeconomici\” con \”altri fattori\” in gioco come ad esempio l’inflazione o la competitività, ha sottolineato.

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La Commissione europea sta valutando l’introduzione di uno schema di sussidi europei per incrementare la domanda di veicoli elettrici in Europa. Lo ha confermato la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, Teresa Ribera, in un’intervista al Financial Times a margine dei lavori del World Economic Forum di Davos, precisando che a una settimana dall’avvio del Dialogo strategico sull’automotive i funzionari dell’Ue stanno ancora \”definendo\” le opzioni per un programma di incentivi. Lo schema – ha detto la responsabile per la transizione ‘giusta e competitiva’ – è solo una \”delle diverse misure\” al vaglio dell’esecutivo Ue, che dovrebbero confluire nel piano strategico per il settore annunciato da von der Leyen. La conferma di Ribera arriva dopo le dichiarazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz di questa settimana a Davos che ha parlato di un assenso di Bruxelles alla domanda di Berlino di armonizzare a livello europeo lo schema di sussidi. Pur confermando la chiusura sul rinvio della scadenza del 2035 per la fine delle nuove vendite di motori a combustione interna, Ribera ha aperto \”alla flessibilità sugli obiettivi annuali di vendita di veicoli elettrici e sulle multe che le case automobilistiche devono affrontare per non averli rispettati\”, parlando di un \”confronto aperto\” con le case automobilistiche.

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Una guerra commerciale diffusa causerebbe \”perdite del Pil globale a doppia cifra. Sarebbe catastrofico per tutti, e anche di più per i Paesi poveri\”. Lo ha detto la direttrice dell’Organizzazione mondiale del commercio, Ngozi Okonjo-Iweala, durante un panel del Forum economico mondiale a Davos. Anche in assenza di una corsa generalizzata verso ritorsioni commerciali generalizzate, \”semplicemente con una spaccatura del mondo in due blocchi commerciali contrapposti, e di incertezza sulla direzione del commercio globale, perderemmo il 6,4% del Pil reale globale nel lungo termine, 6.750 miliardi di dollari, una cifra pari al Pil del Giappone e della Corea messi insieme\”.

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L’Ue e gli Stati Uniti \”sono alleati strategici e nell’attuale situazione geopolitica, in cui vediamo le autocrazie che sfidano le regole dell’ordine globale, è molto importante che le democrazie lavorino insieme. È con questo spirito di cooperazione che ci approcciamo anche alla nuova amministrazione Trump. La posta in gioco è alta. Cercheremo il dialogo per trovare una via costruttiva per andare avanti\”, ha detto il commissario Ue per l’Economia, Valdis Dombrovskis, a Davos, durante un panel sui dazi. \”Se dovessi rispondere sì o no\” alla domanda sull’utilità dei dazi sotto il profilo economico, \”risponderei no\”, ha evidenziato Dombrovskis. \”Non vediamo il protezionismo come una risposta risposta ai problemi economici\”, ha spiegato, indicando che \”l’ultima volta\” che lo si è sperimentato \”all’inizio degli anni ’30, è stato uno dei fattori che hanno contribuito alla grande recessione\”.

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La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, dal palco di Davos, ha lanciato il Global Energy Transition Forum, che racchiude Paesi come Brasile, Sudafrica, Canada, Emirati Arabi Uniti e Gran Bretagna. \”Abbiamo bisogno di buone notizie in questi tempi, e la buona notizia è che il mondo va più veloce che mai nella storia verso l’energia pulita. Nel 2024 il mondo ha investito 2mila miliardi\” in rinnovabili, ha sottolineato von der Leyen che sull’istituzione del Forum ha osservato che l’iniziativa \”aprirà a nuovi investimenti\”. \”È evidente, la transizione verde è in atto\”, ha puntualizzato.

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\”Abbiamo imposto importanti pacchetti di sanzioni contro la Russia ma bisogno ammettere che ci sono molte scappatoie. Alcuni paesi che dicono di star implementando le sanzioni in realtà non le stanno implementando e dobbiamo darci da fare per affrontare questo problema\”, ha detto la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, intervenendo al World Economic Forum a una tavola rotonda sul futuro dell’Ucraina.

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\”C’è la consapevolezza che non è nell’interesse dell’Ue, e certamente non nell’interesse degli Stati Uniti, che la Russia controlli Kiev. Possiamo inviare un messaggio forte, con l’Ucraina attorno al tavolo. Non possiamo decidere per l’Ucraina cosa significhi la pace, senza l’Ucraina\”, ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, intervenendo al World Economic Forum di Davos a una tavola rotonda sul futuro dell’Ucraina. \”Perché se ci guardiamo indietro, vediamo che l’Unione europea ha dimostrato di poter essere all’altezza della situazione quando le cose diventano davvero difficili, che l’Ue ha dimostrato un’unità senza precedenti che sarebbe stata impossibile in passato. Tale unità è nata dalla consapevolezza che l’Ucraina non poteva combattere questa guerra con una mano legata dietro la schiena\”, ha concluso Metsola.

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\”Di fatto, l’uso stesso della parola ‘intelligenza’ collegato all’IA è inappropriato, poiché l’IA non è una forma artificiale di intelligenza umana bensì un suo prodotto. Se usata correttamente, l’IA aiuta la persona umana a realizzare la sua vocazione, in libertà e responsabilità. Come ogni altra attività umana e ogni sviluppo tecnologico, l’IA deve essere ordinata alla persona umana\”. È quanto afferma Papa Francesco nel messaggio inviato a Klaus Schwab, presidente del World Economic Forum. \”Esiste però il pericolo che l’IA venga usata per promuovere il ‘paradigma tecnocratico’ – avverte il Pontefice -, secondo il quale tutti i problemi del mondo possono essere risolti con i soli mezzi tecnologici. In questo paradigma, la dignità e la fraternità umana sono spesso subordinate alla ricerca dell’efficienza, come se la realtà, la bontà e la verità emanassero intrinsecamente dal potere tecnologico ed economico\”. Tuttavia, dice Francesco, \”la dignità umana non deve mai essere violata a favore dell’efficienza. Gli sviluppi tecnologici che non migliorano la vita di tutti, ma che invece creano o aumentano disuguaglianze e conflitti, non possono essere definiti vero progresso. Perciò l’IA deve essere messa al servizio di uno sviluppo più sano, più umano, più sociale\”.

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Il presidente argentino Javier Milei difende \”il mio caro amico Elon Musk, ingiustamente vilipeso\” per aver salutato il pubblico con il braccio teso alla cerimonia di insediamento di Trump, un gesto che ha innescato polemiche in tutto il mondo. Si è trattato – ha detto a Davos – solo di \”un gesto innocente che riflette semplicemente il suo entusiasmo e la sua gratitudine verso le persone\”.

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\”Forum come questo sono stati protagonisti e promotori della sinistra agenda wok che sta facendo così tanti danni al mondo occidentale\”, ha detto il presidente argentino Javier Milei nel suo intervento al Forum economico mondiale di Davos, caratterizzato da una lunga condanna dell’ \”agenda woke\”, un \”cancro\” e \”un virus mentale che è la maggiore epidemia del nostro tempo, che va curato\”, ha detto.

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\”Viva la libertà\”: così il presidente argentino Javier Milei ha concluso, in anticipo di circa 10 minuti rispetto al programma, il suo ‘special address’ al Forum economico mondiale di Davos, invitando i leader politici e le imprese a seguire l’esempio dell’Argentina nel \”rendere l’Occidente di nuovo grande\”, riprendendo lo slogan trumpiano ‘Make America Great Again (Maga)’. Milei ha chiesto alla platea di Davos di abbandonare le \”idee woke e il femminismo radicale\”, definiti \”un modo per promuovere lo statalismo\”. \”Questo farà Trump, questo sta facendo l’Argentina, rendiamo l’Occidente di nuovo grande\”, ha detto Milei.

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Apertura dell’Ue all’ipotesi di un possibile accordo doganale \”paneuropeo\” allargato anche al Regno Unito del dopo Brexit come parte di quel \”reset\” delle relazioni che il governo laburista britannico di Keir Starmer – al potere da luglio dopo 14 anni di governi conservatori – auspica per alleggerire barriere e regolazioni commerciali. A segnalarla, sullo sfondo delle sfide ai commerci internazionali della nuova amministrazione americana di Donald Trump, è un’intervista alla Bbc do Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione per le relazioni inter-istituzionali e le prospettive strategiche, incaricato del dialogo con Londra. Sefcovic, rispondendo a una domanda al riguardo a margine del suo intervento ieri al Forum Economico di Davos, ha affermato che Bruxelles potrebbe \”prendere in considerazione\” l’idea dell’inserimento del Regno in \”un’area doganale paneuropea\”. A patto che, nell’ambito di un reset, l’isola aderisca alla Convenzione Pan-Euro-Mediterranea (Pem): accordo di cooperazione con altri partner esterni all’Unione, sia europei sia nordafricani, che prevede alcune regole comuni per consentire il libero passaggio di materiali e componenti attraverso i confini. Il vicepresidente della Commissione ha sottolineato peraltro come \”la palla sia in campo britannico\” e spetti a Londra decidere se entrare o meno a far parte della Pem, accettandone i vincoli normativi in cambio di una facilitazione degli scambi. Prospettiva che secondo la Bbc è oggetto di consultazioni fra Downing Street e rappresentanti del business britannico, ma su cui l’esecutivo \”non ha ancora preso una decisione finale\”. Il premier laburista ha più volte evocato la volontà di \”un reset\” l’Ue, pur insistendo di non voler rimettere in discussione in alcun modo la Brexit, né l’uscita del Regno dal mercato unico o dal circuito della libera circolazione delle persone.

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Quarta giornata del Forum economico mondiale di Davos. Il presidente argentino Javier Milei: “Anche qui promossa l’agenda woke. Rendiamo l’Occidente di nuovo grande”. In programma l’intervento del presidente degli Usa Donald Trump. Il nuovo inquilino della Casa Bianca, appena insediato, si collegherà alle 17 (ora italiana). Tra gli altri ospiti odierni anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola (“Non è interesse di Ue o Usa che Mosca controlli Kiev”) e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che ha lanciato il Global Energy Transition Forum.

Ieri, 22 gennaio, hanno parlato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, che ha sottolineato “la diplomazia robusta” portata avanti da Donald Trump, ancora prima nel suo insediamento, per arrivare a una tregua tra Israele e Hamas a Gaza. Intervento anche della presidente della Bce Christine Lagarde, che ha richiamato la necessità “di avere un mercato dei capitali che permetta al denaro di rimanere in Europa”. In merito alla sfida dei dazi che Trump intenderebbe lanciare, ha detto, l’Europa “deve giocare in attacco, abbiamo bisogno di una spinta e di un cambio”. Sul tema si è espresso anche il commissario Ue all’Economia Valdis Dombrovskis: “Pronti a rispondere ai dazi Usa”. Dal premier spagnolo Pedro Sánchez un attacco ai Ceo dei social media: “Un piccolo gruppo di tecno miliardari che non sono più soddisfatti di avere quasi tutto il potere economico, vogliono anche quello politico, minando istituzioni democratiche”. Tra gli altri presenti il vice-presidente dell’Iran per gli Affari strategici Zarif, il primo ministro dell’Anp Mustafa e la direttrice generale del Fmi Georgieva.

Approfondimenti:

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Gb chiude subito a idea area doganale post Brexit con Ue

Chiusura immediata del governo laburista britannico all’idea – non esclusa dai vertici Ue – di un ipotetico accordo doganale “paneuropeo” allargato anche al Regno Unito del dopo Brexit come parte di quel “reset” delle relazioni con Bruxelles auspicato da Keir Starmer per alleggerire barriere e regolazioni commerciali. “Non abbiamo alcuna intenzione” di rientrare in qualunque unione doganale, ha tagliato corto Nick Thomas-Symonds, ministro incaricato del dossier del post Brexit, in risposta a dichiarazioni rilasciate alla Bbc a margine del Forum di Davos da Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione europea per le relazioni inter-istituzionali e le prospettive strategiche.

Primi contatti tra nuove autorità siriane e Trump

Le nuove autorità siriane hanno avuto i ”primi contatti” con l’Amministrazione Trump, come ha dichiarato il ministro degli Esteri siriano Asaad Shaibani intervenendo al Forum di Davos. Shaibani non ha però voluto specificare di cosa si sia discusso durante questi contatti. 

Ministro Finanze Gb: “Ci opporremo a dazi su whisky scozzese”

Il whisky scozzese e altri beni dovrebbero essere risparmiati da eventuali aumenti dei dazi da parte della nuova amministrazione Trump. Lo ha affermato il ministro britannico delle Finanze Rachel Reeves, a margine dei lavori del World Economic Forum. Reeves, parlando con l’Afp, ha ricordato che nel 2019 i dazi contro l’Unione Europea presero di mira anche l’industria britannica del whisky, ma ora Downing Street vuole evitare una simile situazione. “So che il Presidente Trump è molto orgoglioso delle sue origini scozzesi e il whisky scozzese è ovviamente una parte molto importante dell’economia scozzese. E quindi faremo valere le nostre ragioni con forza”, ha assicurato.

Ministro Finanze Gb: “Aboliremo regime fiscale dei non-dom”

La Gran Bretagna abolirà il regime di non-dom, che consente ai residenti fiscali del Regno Unito la cui residenza permanente o domicilio è all’estero, di evitare di pagare le tasse sui loro redditi esteri o sulle plusvalenze per 15 anni. Dal 6 aprile il meccanismo sarà sostituito da un regime basato sulla residenza della durata di quattro anni per offrire “disposizioni competitive a livello internazionale per le persone che vengono nel Regno Unito su base temporanea”. Lo ha annunciato il Ministro britannico delle Finanze Rachel Reeves in un panel al World Economic Forum.

Dietrofront di Milei sul Mercosur: “Ci sono modi per non uscire”

Parziale dietrofront del presidente argentino, Javier Milei, sulla possibile uscita del suo Paese dal Mercosur: “Ci sono modi per andare avanti senza perdere l’alleanza con il Mercosur”, ha detto oggi a Cnn Brasil. Ieri, in un’intervista a Bloomberg rilasciata dal Forum economico di Davos, il leader ultraliberista aveva commentato che l’Argentina potrebbe uscire dal Mercosur per firmare un accordo commerciale con gli Stati Uniti, se necessario. Nelle ultime ore però sembrerebbe in parte aver cambiato idea. “Lavoreremo per l’Argentina e per gli interessi dell’Argentina. Cercherò di andare avanti per ciò che è meglio per gli argentini”, ha detto oggi, sottolineando che proverà a procedere “senza perdere l’alleanza” con i suoi vicini del Cono Sud. Secondo Milei, tuttavia, ogni Paese dovrebbe essere libero anche di “aprirsi al commercio individualmente”.

Rutte vede Pashinyan: “Ci sia pace fra Armenia e Azerbaigian”

Sui social, il segretario generale della Nato Mark Rutte, scrive: “Buona discussione con il premier Nikol Pashinyan a Davos sul proseguimento del dialogo e della cooperazione tra Nato e Armenia. La regione del Caucaso meridionale è importante per la nostra sicurezza globale: incoraggio gli sforzi per promuovere una pace duratura tra Armenia e Azerbaigian”. 

La presidente peruviana a Maduro: “Impara a perdere e vattene”

La presidente peruviana, Dina Boluarte, ha invitato il presidente de facto del Venezuela, Nicolás Maduro, a “imparare a perdere le elezioni” e a farsi da parte. “Invito il popolo venezuelano a non lasciarsi abbattere, affinché il signor Edmundo González (Urrutia) assuma la presidenza e il signor Maduro impari a perdere le elezioni”, ha detto Boluarte a margine del Foum economico di Davos. La leader peruviana ha affermato che Maduro “non è più il legittimo presidente del Venezuela” e che “deve lasciare il governo” e “lasciare libero il popolo venezuelano”. Alla domanda se si dovesse prendere in considerazione l’opzione militare, come proposto dall’ex presidente colombiano Alvaro Uribe, Boluarte ha detto che “in un mondo democratico e civile, il dialogo democratico deve prevalere e il signor Maduro deve riconoscere che non è più eletto democraticamente”.

Wto: “Evitiamo l’iperventilazione sui dazi di Trump”

“Per favore, evitiamo di andare in iperventilazione” sui dazi preannunciati dalla nuova amministrazione Trump, “prendiamo un respiro profondo”, dice la direttrice dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), Ngozi Okonjo-Iweala, durante un panel sui dazi a Davos. “I dazi sono molto facili da usare, basta firmarli. Per questo vengono utilizzati spesso per risolvere problemi che tuttavia non sempre sono legati al commercio. Il commercio viene incolpato di tante cose, ma se si guarda ai deficit commerciali a volte si vede che il problema non è nel commercio ma negli squilibri macroeconomici” con “altri fattori” in gioco come ad esempio l’inflazione o la competitività, ha sottolineato.

Ribera: “Al vaglio Ue uno schema di sussidi per le e-car”

La Commissione europea sta valutando l’introduzione di uno schema di sussidi europei per incrementare la domanda di veicoli elettrici in Europa. Lo ha confermato la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, Teresa Ribera, in un’intervista al Financial Times a margine dei lavori del World Economic Forum di Davos, precisando che a una settimana dall’avvio del Dialogo strategico sull’automotive i funzionari dell’Ue stanno ancora “definendo” le opzioni per un programma di incentivi. Lo schema – ha detto la responsabile per la transizione ‘giusta e competitiva’ – è solo una “delle diverse misure” al vaglio dell’esecutivo Ue, che dovrebbero confluire nel piano strategico per il settore annunciato da von der Leyen. La conferma di Ribera arriva dopo le dichiarazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz di questa settimana a Davos che ha parlato di un assenso di Bruxelles alla domanda di Berlino di armonizzare a livello europeo lo schema di sussidi. Pur confermando la chiusura sul rinvio della scadenza del 2035 per la fine delle nuove vendite di motori a combustione interna, Ribera ha aperto “alla flessibilità sugli obiettivi annuali di vendita di veicoli elettrici e sulle multe che le case automobilistiche devono affrontare per non averli rispettati”, parlando di un “confronto aperto” con le case automobilistiche.

Wto: “Con guerra commerciale perdite del Pil a doppia cifra”

Una guerra commerciale diffusa causerebbe “perdite del Pil globale a doppia cifra. Sarebbe catastrofico per tutti, e anche di più per i Paesi poveri”. Lo ha detto la direttrice dell’Organizzazione mondiale del commercio, Ngozi Okonjo-Iweala, durante un panel del Forum economico mondiale a Davos. Anche in assenza di una corsa generalizzata verso ritorsioni commerciali generalizzate, “semplicemente con una spaccatura del mondo in due blocchi commerciali contrapposti, e di incertezza sulla direzione del commercio globale, perderemmo il 6,4% del Pil reale globale nel lungo termine, 6.750 miliardi di dollari, una cifra pari al Pil del Giappone e della Corea messi insieme”.

Dombrovskis: “Cerchiamo il dialogo con Trump, dazi non servono”

L’Ue e gli Stati Uniti “sono alleati strategici e nell’attuale situazione geopolitica, in cui vediamo le autocrazie che sfidano le regole dell’ordine globale, è molto importante che le democrazie lavorino insieme. È con questo spirito di cooperazione che ci approcciamo anche alla nuova amministrazione Trump. La posta in gioco è alta. Cercheremo il dialogo per trovare una via costruttiva per andare avanti”, ha detto il commissario Ue per l’Economia, Valdis Dombrovskis, a Davos, durante un panel sui dazi. “Se dovessi rispondere sì o no” alla domanda sull’utilità dei dazi sotto il profilo economico, “risponderei no”, ha evidenziato Dombrovskis. “Non vediamo il protezionismo come una risposta risposta ai problemi economici”, ha spiegato, indicando che “l’ultima volta” che lo si è sperimentato “all’inizio degli anni ’30, è stato uno dei fattori che hanno contribuito alla grande recessione”.

Von der Leyen: via al Forum Globale su transizione verde

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, dal palco di Davos, ha lanciato il Global Energy Transition Forum, che racchiude Paesi come Brasile, Sudafrica, Canada, Emirati Arabi Uniti e Gran Bretagna. “Abbiamo bisogno di buone notizie in questi tempi, e la buona notizia è che il mondo va più veloce che mai nella storia verso l’energia pulita. Nel 2024 il mondo ha investito 2mila miliardi” in rinnovabili, ha sottolineato von der Leyen che sull’istituzione del Forum ha osservato che l’iniziativa “aprirà a nuovi investimenti”. “È evidente, la transizione verde è in atto”, ha puntualizzato.

Metsola: “Alcuni Paesi Ue non applicano sanzioni alla Russia”

“Abbiamo imposto importanti pacchetti di sanzioni contro la Russia ma bisogno ammettere che ci sono molte scappatoie. Alcuni paesi che dicono di star implementando le sanzioni in realtà non le stanno implementando e dobbiamo darci da fare per affrontare questo problema”, ha detto la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, intervenendo al World Economic Forum a una tavola rotonda sul futuro dell’Ucraina.

Metsola: “Non è interesse di Ue o Usa che Mosca controlli Kiev”

“C’è la consapevolezza che non è nell’interesse dell’Ue, e certamente non nell’interesse degli Stati Uniti, che la Russia controlli Kiev. Possiamo inviare un messaggio forte, con l’Ucraina attorno al tavolo. Non possiamo decidere per l’Ucraina cosa significhi la pace, senza l’Ucraina”, ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, intervenendo al World Economic Forum di Davos a una tavola rotonda sul futuro dell’Ucraina. “Perché se ci guardiamo indietro, vediamo che l’Unione europea ha dimostrato di poter essere all’altezza della situazione quando le cose diventano davvero difficili, che l’Ue ha dimostrato un’unità senza precedenti che sarebbe stata impossibile in passato. Tale unità è nata dalla consapevolezza che l’Ucraina non poteva combattere questa guerra con una mano legata dietro la schiena”, ha concluso Metsola.

Il messaggio del Papa: “IA sia al servizio di un sano sviluppo”

“Di fatto, l’uso stesso della parola ‘intelligenza’ collegato all’IA è inappropriato, poiché l’IA non è una forma artificiale di intelligenza umana bensì un suo prodotto. Se usata correttamente, l’IA aiuta la persona umana a realizzare la sua vocazione, in libertà e responsabilità. Come ogni altra attività umana e ogni sviluppo tecnologico, l’IA deve essere ordinata alla persona umana”. È quanto afferma Papa Francesco nel messaggio inviato a Klaus Schwab, presidente del World Economic Forum. “Esiste però il pericolo che l’IA venga usata per promuovere il ‘paradigma tecnocratico’ – avverte il Pontefice -, secondo il quale tutti i problemi del mondo possono essere risolti con i soli mezzi tecnologici. In questo paradigma, la dignità e la fraternità umana sono spesso subordinate alla ricerca dell’efficienza, come se la realtà, la bontà e la verità emanassero intrinsecamente dal potere tecnologico ed economico”. Tuttavia, dice Francesco, “la dignità umana non deve mai essere violata a favore dell’efficienza. Gli sviluppi tecnologici che non migliorano la vita di tutti, ma che invece creano o aumentano disuguaglianze e conflitti, non possono essere definiti vero progresso. Perciò l’IA deve essere messa al servizio di uno sviluppo più sano, più umano, più sociale”.

©Ansa

Milei: “Il braccio teso di Musk è un gesto innocente”

Il presidente argentino Javier Milei difende “il mio caro amico Elon Musk, ingiustamente vilipeso” per aver salutato il pubblico con il braccio teso alla cerimonia di insediamento di Trump, un gesto che ha innescato polemiche in tutto il mondo. Si è trattato – ha detto a Davos – solo di “un gesto innocente che riflette semplicemente il suo entusiasmo e la sua gratitudine verso le persone”.

Milei: “Anche a Davos promossa l’agenda woke”

“Forum come questo sono stati protagonisti e promotori della sinistra agenda wok che sta facendo così tanti danni al mondo occidentale”, ha detto il presidente argentino Javier Milei nel suo intervento al Forum economico mondiale di Davos, caratterizzato da una lunga condanna dell’ “agenda woke”, un “cancro” e “un virus mentale che è la maggiore epidemia del nostro tempo, che va curato”, ha detto.

Milei attacca a Davos: “Rendiamo l’Occidente di nuovo grande”

“Viva la libertà”: così il presidente argentino Javier Milei ha concluso, in anticipo di circa 10 minuti rispetto al programma, il suo ‘special address’ al Forum economico mondiale di Davos, invitando i leader politici e le imprese a seguire l’esempio dell’Argentina nel “rendere l’Occidente di nuovo grande”, riprendendo lo slogan trumpiano ‘Make America Great Again (Maga)’. Milei ha chiesto alla platea di Davos di abbandonare le “idee woke e il femminismo radicale”, definiti “un modo per promuovere lo statalismo”. “Questo farà Trump, questo sta facendo l’Argentina, rendiamo l’Occidente di nuovo grande”, ha detto Milei.

Ue apre spiraglio a idea d’un’area doganale post Brexit con Gb

Apertura dell’Ue all’ipotesi di un possibile accordo doganale “paneuropeo” allargato anche al Regno Unito del dopo Brexit come parte di quel “reset” delle relazioni che il governo laburista britannico di Keir Starmer – al potere da luglio dopo 14 anni di governi conservatori – auspica per alleggerire barriere e regolazioni commerciali. A segnalarla, sullo sfondo delle sfide ai commerci internazionali della nuova amministrazione americana di Donald Trump, è un’intervista alla Bbc do Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione per le relazioni inter-istituzionali e le prospettive strategiche, incaricato del dialogo con Londra. Sefcovic, rispondendo a una domanda al riguardo a margine del suo intervento ieri al Forum Economico di Davos, ha affermato che Bruxelles potrebbe “prendere in considerazione” l’idea dell’inserimento del Regno in “un’area doganale paneuropea”. A patto che, nell’ambito di un reset, l’isola aderisca alla Convenzione Pan-Euro-Mediterranea (Pem): accordo di cooperazione con altri partner esterni all’Unione, sia europei sia nordafricani, che prevede alcune regole comuni per consentire il libero passaggio di materiali e componenti attraverso i confini. Il vicepresidente della Commissione ha sottolineato peraltro come “la palla sia in campo britannico” e spetti a Londra decidere se entrare o meno a far parte della Pem, accettandone i vincoli normativi in cambio di una facilitazione degli scambi. Prospettiva che secondo la Bbc è oggetto di consultazioni fra Downing Street e rappresentanti del business britannico, ma su cui l’esecutivo “non ha ancora preso una decisione finale”. Il premier laburista ha più volte evocato la volontà di “un reset” l’Ue, pur insistendo di non voler rimettere in discussione in alcun modo la Brexit, né l’uscita del Regno dal mercato unico o dal circuito della libera circolazione delle persone.



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