Carburante aereo SAF prodotto a Gela

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La raffineria di Gela produrrà un terzo della domanda europea di SAF, il carburante per gli aerei

Fonte Freepik

In Sicilia sarà prodotto un terzo del carburante aereo sostenibile di cui ha bisogno l’Europa. Il protagonista di questa operazione è la bioraffineria di Gela di Enilive, che produrrà SAF (sustainable aviation fuel), da rifiuti industriali e vegetali. L’impianto siciliano ha una capacità produttiva di 400mila tonnellate l’anno, pari a quasi un terzo della domanda europea di Saf prevista nel corso di quest’anno e di lavorazione pari a 736 mila tonnellate/anno di biomasse, prevalentemente da materie prime di scarto e rifiuti come oli alimentari esausti, grassi animali, sottoprodotti della lavorazione di oli vegetali. Ma l’obiettivo a medio termine è ancora più ambizioso.

Perché conviene il SAF?

E’ un carburante alternativo per l’aviazione, meno inquinante, ma anche il SAF produce emissioni dannose, seppure meno rispetto al carburante tradizionale perché non rilascia zolfo e particolati, che peggiorano la qualità dell’aria a terra; a partire dal 2025, come richiesto dall’Ue, i voli in partenza dall’Europa dovranno includere almeno una quota di SAF, pari al 2% di SAF. Tra i benefici nel suo utilizzo, il fatto che è un prodotto realizzato con risorse non fossili, e pur emettendo la stessa quantità di CO₂ in volo, l’impronta di carbonio totale del SAF lungo l’intero ciclo di vita (dalla produzione alla combustione) è almeno del 65% più bassa.

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Carburante aereo green fino al 70%

Raggiungere un milione di tonnellate di produzione di biocarburante nei prossimi anni per arrivare a 2 milioni di tonnellate entro il 2030, anche grazie ai nuovi progetti in corso nella bioraffineria di Venezia e alla realizzazione di nuove bioraffinerie in Malesia e Corea del Sud“, ha dichiarato l’Ad di Enilive, Stefano Ballista. Questo tipo di carburante green può essere usato in miscela fino al 50% con i carburanti per gli aerei, anche con gli attuali aeromobili, senza che sia necessaria la sostituzione dei motori. Inoltre, l’erogazione può avvenire attraverso le attuali reti, elemento fondamentale nella strategia europea di decarbonizzazione, visto che l’Ue punta ad utilizzare questo carburante da miscelare con quello tradizionale, fino a raggiungere una quota di 70% entro il 2050.

Come si produce SAF, il carburante aereo sostenibile

L’innovativa produzione è stata resa possibile grazie a modifiche impiantistiche, in particolare dell’unità isomerizzazione a cui sono stati aggiunti un reattore e una sezione di separazione prodotti, e del parco serbatoi e strutture logistiche.Gli impianti e le tecnologie che stiamo sviluppando sono un’ulteriore conferma della strategia di Enilive, tra i leader nella produzione di biocarburanti HVO, caratterizzata da una forte crescita dell’offerta di prodotti sempre più sostenibili. Eni ha iniziato a investire in questo settore più di dieci anni fa – ha commentato Stefano Ballista -. Entro il 2026 sarà operativo anche l’impianto per la produzione di carburante sostenibile per l’aviazione a Porto Marghera, nella bioraffineria di Venezia, ed entro il 2030 si aggiungeranno i nuovi impianti in Italia e all’estero.

Biocarburanti, una soluzione immediata

I biocarburanti, dunque, possono fornire un contributo importante, ma soprattutto immediato alla riduzione delle emissioni, e non solo per il trasporto leggero, ma anche in settori, come l’aviazione e il marittimo. L’HVO è diesel, ma viene prodotto da materia prima rinnovabile, come il SAF ma per trasporto su strada.

Nei prossimi 3-5 anni, visto che il mercato dei biocarburanti da qui al 2028 è visto in aumento del 65% – ha detto Raffaella Lucarno, Responsabile Bioraffinazione e Supply Enilivela nostra strategia è continuare in questo solco, continuare a convertire altri siti, in Italia e all’estero, fare progetti nuovi proprio per seguire questo trend e dare la possibilità a tutti di decarbonizzare, anche a chi usa il diesel, e poi magari passerà all’elettrico e, soprattutto, dare la possibilità all’aviazione che non ha molte altre opportunità di decarbonizzare, sempre più materiale, non a caso da qui al 2030 pensiamo di essere in grado di produrre fino a 2 milioni di tonnellate di Biojet“.

Attualmente Enilive ha stipulato accordi per l’utilizzo di questi carburanti più sostenibili, con alcune compagnie aeree, come Ita, Ryanair, Easyjet, e anche con compagnie che fanno trasporto aereo di merci come Dhl, anche perché anche le compagnie aeree e non solo i produttori di veicoli hanno l’obbligo di ridurre l’emissione di gas serra.



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