“Sul Ponte nessun incarico all’Ingv”, i ministri danno ragione a Report

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Il ponte sullo Stretto? Va tutto benissimo. Parola del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani e del collega Gilberto Pichetto Fratin. I due ieri erano chiamati a rispondere al question time a Montecitorio rispettivamente “sull’effettivo coinvolgimento di tutti gli organismi competenti ai fini della validazione tecnica del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina” (interrogazione presentata da Angelo Bonelli di AVS) e “sulla sicurezza sismica e sul rispetto delle normative ambientali” del maxi-progetto, tanto caro al ministro Matteo Salvini (che dopo la non brillantissima performance di due giorni fa sui treni, ha preferito dare buca e lasciar parlare i colleghi).

Le interrogazioni dopo l’inchiesta di Report sul Ponte

Interrogazioni innescate anche dall’inchiesta di Report andata in onda domenica scorsa, nella quale il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, denunciava come il suo istituto non fosse mai stato “coinvolto formalmente per dare un parere sulla pericolosità sismica”. Inoltre, aveva aggiunto Doglioni, il progetto dovrebbe prevedere “studi paleosismologici approfonditi”, per valutare la pericolosità della faglia Cannitello, al fine di verificarne l’attività sismica e il potenziale rischio per l’infrastruttura. Frasi che avevano spinto la società costruttrice del Ponte, Webuild, ad annunciare querela contro la trasmissione e contro lo stesso Doglioni.

Ciriani: “Il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto è completo e dettagliato”

Ma per il ministro Ciriani non ci sono problemi. “Il progetto definitivo del Ponte è supportato da oltre 300 elaborati geologici realizzati attraverso una documentazione nuova e più approfondita, sviluppata su varie scale grafiche”, ha riferito in aula.

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“Questa documentazione si basa su circa 400 indagini specifiche, tra cui sondaggi geologici, geotecnici e sismici. La geologia dello stretto di Messina è stata studiata accuratamente e tutte le faglie presenti, inclusa quella sul versante calabro, sono state identificate, censite e monitorate”, ha aggiunto e, “sulla base degli studi geologici, sismici e tettonici sono stati identificati i punti di interazione tra il ponte e il terreno, in modo da evitare il posizionamento su faglie attive e garantire la massima sicurezza anche in caso di terremoto”.

Studi validati dal Comitato scientifico

Circa i chiarimenti richiesti su quale sia stato l’organismo tecnico dello Stato che ha validato il progetto dell’opera, ha risposto: “Il 29 gennaio 2024 il Comitato scientifico ha espresso al Consiglio di amministrazione della società un parere favorevole, con raccomandazioni, in ordine al progetto definitivo ed esecutivo dell’opera e delle varianti”. “Pertanto”, ha concluso Ciriani, “per quanto concerne gli aspetti sismici il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto è completo e dettagliato”.

Pichetto Fratin conferma quanto detto da Report: niente interventi dell’Ingv

Convinzione condivisa anche da Pichetto Fratin, che ha solennemente dichiarato: “Come recentemente indicato anche dal ministro Salvini, in occasione di una interrogazione in Senato, il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto, per quanto attiene agli aspetti sismici, è completo e dettagliato”.

Il ministro ha però dovuto ammettere che “la valutazione del rischio sismico non rientra tra i compiti istituzionali del MASE, così come l’eventuale conferimento di un mandato ufficiale all’Ingv per lo svolgimento di tali attività, in considerazione del fatto che la valutazione dell’azione sismica attiene alle verifiche strutturali dell’opera, da valutarsi in un ambito diverso da quello della Via”. Quindi, ha sottolineato che “non è stato previsto alcun mandato ufficiale all’Ingv”. Così il ministro ha confermato quanto aveva denunciato Report.

“Sconcertante dilettantismo”, accusa l’M5s Santillo

“La querelle di questi giorni che la Stretto di Messina Spa e Webuild hanno messo in piedi con l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, a seguito del servizio di Report, conferma lo sconcertante dilettantismo con cui viene portato avanti il dossier di quest’opera. L’Ingv, che è l’organo massimo che dovrebbe pronunciarsi sui rilievi geofisici e sismologici per un’opera di tale imponenza, non ha mai confermato ufficialmente gli incartamenti portati alla commissione Via-Vas”, commenta il deputato M5s Agostino Santillo.

Giorgia Meloni e Salvini hanno già bruciato due miliardi dei contribuenti senza nemmeno riuscire a far partire il cantiere. Soldi che potevano essere investiti, per esempio, per mitigare i costi smodati delle bollette che strozzano famiglie e imprese. Meloni, Salvini e l’Ad della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, pretendono di andare avanti senza un progetto esecutivo e senza le dovute indagini sismologiche. Farebbe già ridere così, se non fosse che stiamo giocando a Monopoli coi soldi dei cittadini, mentre nel Paese parte la ola nei rarissimi casi in cui un treno arriva in orario”, conclude Santillo.



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