così il mercato rispolvera la ceramica

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Un tempo era roba da servizi da tè e ornamenti da caminetto, non esattamente il sinonimo di sperimentazione, di contemporary, di innovativo. Eppure. Eppure accade che tra fiere, aste e gallerie di tutto il mondo, dall’Europa all’altra parte dell’oceano, la ceramica stia mandando in frantumi quel pregiudizio di suppellettile vecchio polveroso stantio: piace quella del Novecento, dentro e fuori i confini italiani, e ovunque spopolano le creazioni di artisti Millennials (e della Gen Z), meglio se eccentriche, colate di terra fangosa come magma, esplosioni informi di colore. Complice senz’altro il fattore portafoglio, per cui un manufatto fittile, in argilla, sarà sempre più affordable del suo corrispettivo su tela; complici alcune maxi mostre in giro per il globo, a partire da quella A secret history of clay alla Tate Liverpool, anno 2004, che indagava il suo uso da Gauguin a Gormley – a tratti placida, a tratti sovversiva, senz’altro inesauribile, economica, quotidiana. Così la fiera Frieze London, che nell’autunno 2025 segnerà l’edizione numero ventidue, inaugurava a ottobre un nuovo settore interamente dedicato alla ceramica – Smoke, si chiamava, a guidarlo era Pablo José Ramírez, già curatore dell’Hammer Museum di Los Angeles. Mentre a Bruxelles, nel cuore dell’Europa, va in scena proprio in questi giorni la seconda edizione di Ceramic Brussels (dal 23 al 26 gennaio), che addirittura fa della ceramica l’unico medium ammesso tra i suoi 65 booth, capace com’è di tenere testa ai più esigenti collectors internazionali.

Ceramic Brussels 2025. Galerie Christine Colon, Monika Patuszynska. From the series Genealogy 2019

Fa grandi numeri la ceramica moderna, nelle fiere e nelle salesroom in giro per il globo.  Nell’ottobre 2024, la superstar dei rostri Lucio Fontana segnava un nuovo record di categoria da Sotheby’s con una Maschera appartenuta al governatore Nelson Rockefeller. Il corpo sinuoso, drappeggiato, la smaltatura policroma, un curriculum da capogiro che include anche l’esposizione alla Biennale di Venezia nel 1948 e poi a ruota al MoMA di New York, come parte della mostra 20th Century Italian Art. Il risultato: da € 500.000 – € 700.000 di stima (parca), fino al (roboante) prezzo finale di € 2,2 milioni, buyer’s premium incluso; il tutto proprio a un anno di distanza dalla pubblicazione del Catalogo ragionato delle sculture ceramiche di Lucio Fontana, edito da Skira e a cura di Luca Massimo Barbero – ovvero la raccolta di oltre duemila esemplari realizzati tra il 1929-30 e il 1966, archiviati approfonditi studiati in ordine cronologico e tematico, corredati da schede bibliografiche ed espositive. Ça va sans dire, dorme sonni tranquilli il record assoluto dell’artista dei buchi, delle attese infinite, La fine di Dio che tagliava nel 2015 il traguardo a $ 29,2 milioni, e che da allora non teme rivali. Ma questa è un’altra storia.

ceramica mercato
Galileo Chini, Ad multos annos. Grande vaso “speciale”. Manifattura L’Arte della Ceramica, Firenze, 1898-1902. Venduto € 25.200. Courtesy Il Ponte Casa d’Aste

La ceramica è accessibile, e piace, e va di moda. Snocciola una schiera ben nutrita di artisti nostrani Stefano Andrea Poli, Capo Dipartimento di Arti decorative del ‘900 e Design de Il Ponte Casa d’Aste, si sono cimentati tutti con questo materiale a un certo punto delle loro – più o meno blasonate – carriere: da Fausto Melotti ad Arturo Martini, da Mario Sironi a Nanni Valentini, passando per Galileo Chini, Giovanni Gariboldi, Lucio Fontana, Franco Meneguzzo, Pietro Melandri, poi ovviamente Gio Ponti ed Ettore Sottsass – solo per dirne alcuni. «Negli ultimi anni», rivela a exibart, «il mercato ha confermato il successo commerciale di alcuni di questi autori, la cui rarità e qualità esecutiva costituiscono fattori determinanti all’interno di una produzione molto più ampia, arricchita da opere contemporanee e da studi in continuo aggiornamento». Come Galileo Chini con il grande vaso Ad multos annos realizzato a cavallo dei due secoli (€ 25.200), o ancora Nanni Valentini, i cui valori sono in crescita, il suo vaso scultoreo degli anni ’60 ha raggiunto € 5040. «Anche alcuni artisti stranieri, legati principalmente all’Art Nouveau centro-europea», aggiunge, «mantengono valori di scambio rilevanti laddove si tratta di capolavori della loro produzione», e cita il caso dell’ungherese Mack Lajos, con un vaso di inizio Novecento andato nel 2024 per € 32.760. Di Fontana, invece, proprio Il Ponte Casa d’Aste ha assegnato – tra i tanti – quella straordinaria Ballerina del 1952 che lacerava lo spazio a colpi di ceramica smaltata a tinte rosa. Prezzo finale: € 500.000 (correva l’anno 2019).

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MASSIMODECARLO Pièce Unique. Stephanie Temma Hier, Smothered, 2024 ©Thomas Lannes courtesy MASSIMODECARLO

Così da Christie’s Milano, nel 2021, un tavolo di Fausto Melotti passava di mano per € 93.750. Nel 2024 da Sotheby’s Milano due vasi degli anni ’60, sempre realizzati dallo scultore dei Contrappunti, andavano per € 95.250 (ciascuno). Da Cambi, proprio questa settimana, un incredibile tavolo in ceramica policroma e piano in cristallo di Leoncillo Leonardi ha trovato un acquirente per € 50.100. E intanto ovunque, dentro e fuori i confini italiani, s’infittiscono le mostre dedicate alla ceramica moderna e contemporanea: vedi Les Monstres Amis, a cura di Michel Gauthier e Marco Scotini, che da aprile a giugno 2025 indagherà la partecipazione di Emilio Scanavino alla X Triennale di Milano del 1954, con un’attenzione speciale proprio all’uso creativo della ceramica. Vedi – lato contemporary – la galleria MASSIMODECARLO, che nel suo avamposto parigino Piéce Unique ha messo in scena, lo scorso dicembre, la mostra Intrusions della giovane Stephanie Temma Hier. Leggi: una fusione sovversiva, spesso seducente, tra ceramica e pittura, commedia e tragedia, ricordo e nostalgia. Dove Bring me the sunset in a cup aveva un asking price di $ 30.000-50.000 e la piccola Smothered sanguinosa costava $ 18.000. Così, per rendere l’idea.

Fausto Melotti, Tavolo. Ceramica smaltata policroma, ottone e cristallo. Christie’s

Mostre, fiere, aste, gallerie, si stringono in un abbraccio complice i players del mercato internazionale, captano la domanda, formulano l’offerta, la rimodellano, come terra tra le mani. A proposito di grandi nomi: c’è Pablo Picasso attualmente al numero due della classifica di Art Price, è stato il secondo artista con turnover più alto al mondo nel 2024, in coda soltanto ai giganti Magritte (nel suo momento di grazia) e Monet (costantemente tra i top). Ma se una tela del periodo giusto può sfondare il tetto dorato dei 100 milioni, forse una ceramica – tra pezzi unici e multipli – diventa un’alternativa vantaggiosa a certi numeri da capogiro. Lo sa bene la major Sotheby’s, che da qualche anno ripete con successo il format Picasso Ceramics, tutto dedicato a quelle ceramiche (sono più di 3500, nel mondo) che Picasso creò dopo la Seconda Guerra Mondiale. «Sono nostalgiche, rivoluzionarie e, forse soprattutto, mettono in mostra la sua straordinaria gamma creativa», dichiara a exibart Jennifer Strotz, Prints Specialist di Sotheby’s a proposito delle ceramiche dell’artista, che «sono sia funzionali che alla moda, alcune più cubiste, astratte o zoomorfe, altre più eleganti e minimali». Due esempi per tutti: un Vase gros oiseau vert, declinato dall’antica cultura greca, nell’aprile 2024 trovava un acquirente per £ 107.950, mentre Visage aux yeux rieurs, nella stessa sessione, passava di mano per £ 50.800. «Stilisticamente», prosegue, «la vasta opera in ceramica di Picasso offre qualcosa per ogni tipo di collector, indipendentemente dai suoi gusti. E i collezionisti di tutto il mondo apprezzano anche la loro relativa accessibilità in termini di costi e disponibilità (le edizioni vanno da 25 a 500 pezzi)». Il valore monetario delle ceramiche, edizioni incluse? «Permane non solo in termini di qualità estetica», specifica l’esperta, «ma anche per il significato storico nell’evoluzione dell’arte moderna e nell’eredità stessa dell’autore». Sovversiva, accessibile, quotidiana: così il mercato rispolvera la ceramica, e manda in frantumi il vecchio servizio da tè.

MASSIMODECARLO Pièce Unique. Stephanie Temma Hier, Bring me the sunset in a cup, 2024 ©Thomas Lannes courtesy MASSIMODECARLO
Leoncillo Leonardi, Tavolo scultura. Courtesy of Cambi Casa d’Aste
Ceramic Brussels 2025. QB_GALLERY_NELLIE_JONSSON_THE_NEW_COSY_2023_WEBRES_18



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