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Soltanto pochi giorni fa, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è giunto a Roma per incontrare il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Un momento per ribadire la vicinanza italiana alla causa ucraina e al suo popolo. Un sostegno pieno: “L’unico modo di costringere la Russia a sedersi a un tavolo di trattative – disse la premier poco prima in conferenza stampa – era costruire una situazione di difficoltà” in capo a Mosca e – ha aggiunto – “se oggi si parla di pace, è anche perché la Russia si è un po’ impantanata in Ucraina”.M5s e Avs, linea demagogicaMalgrado ciò, dopo circa tre anni dallo scoppio del conflitto in Ucraina, da quell’invasione russa che ha riacceso i riflettori su un tema cruciale e dimenticato per anni dall’Europa (la difesa e la sicurezza), c’è ancora chi mette in dubbio il sostegno a Kiev, chi si offre a una propaganda spicciola e facile contro Nato e alleati. Si sta votando in Senato per un nuovo pacchetto di aiuti in favore dell’Ucraina, con l’annuncio di parte del campo largo che si è detta contraria. La denuncia è arrivata ieri, in serata, per voce di Michele Barcaiuolo, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Esteri e Difesa al Senato: “È con profondo disappunto – ha annunciato – che assistiamo alle scelte politiche del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra che voteranno contro al nuovo pacchetto di aiuti destinato all’Ucraina. Le loro posizioni non solo sono controproducenti per gli interessi italiani, ma sembrano intenzionate a collocare il nostro Paese fuori dall’Europa e dall’Occidente”. Sostenere l’Ucraina, del resto, è sempre stato un segno contraddistinto dell’azione di Giorgia Meloni, anche prima che diventasse premier. Ma da quando i contiani hanno perso il potere, hanno preferito una netta inversione di rotta: “In primo luogo – denuncia Barcaiuolo – M5S e Avs dimostrano ancora una volta la loro incoerenza politica. Da un lato, il Movimento 5 Stelle, quando era forza di maggioranza relativa nel Governo Draghi, è stato il primo a impostare i decreti per la cessione di forniture militari all’Ucraina; mentre, ora che è all’opposizione, cambia completamente rotta, cedendo a una linea demagogica e anti-occidentale. Lo stesso si può dire per Avs, che con queste scelte pone l’Italia ai margini delle alleanze strategiche in un momento in cui il nostro ruolo in Europa è fondamentale”.Con Trump la possibile svoltaSi svolgerà sempre oggi, nel primo pomeriggio, l’informativa del ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla Camera proprio una merito al nuovo pacchetto di aiuti. Crosetto che ieri ha ribadito come, con la nuova ascesa di Trump, l’obiettivo non cambia: “Io mi auguro siano ascoltate tutte le voci di buon senso che in qualche modo portino a una soluzione pacifica e al ripristino del diritto internazionale. Mi pare che il problema più grande non sia l’Europa, non sia Trump ma sia la Russia. Fino ad adesso è stato Putin che non ha voluto ascoltare nessuna voce di buon senso. Speriamo – ha aggiunto – che gli elementi di novità innescati con la presidenza Trump in qualche modo ci consentano di riaprire una possibilità che porti prima alla tregua e poi alla pace duratura e al ripristino delle condizioni di legalità internazionale”. Del resto, è proprio il neo-presidente americano, Donald Trump, ad aver ribadito la sua posizione, ritenendo “probabili” nuove sanzioni verso la Russia se questa deciderà di non aprirsi ai negoziati con l’Ucraina. Vladimir Putin ha anche riunito, nelle scorse ore, il Consiglio di Sicurezza per congratularsi con Trump per la sua elezione e per far sapere che la Russia “è aperta al dialogo con la nuova amministrazione sul conflitto ucraino”.Italia centrale nelle decisioni internazionaliIl 2025 potrebbe essere realmente la svolta, potrebbe essere il ritorno della pace sul suolo ucraino. Ciò non toglie, però, che il conflitto prosegue e continua a fare vittime. E continuare a sostenere Kiev è l’unico modo per arrivare da pari ai tavoli delle trattative e non far vincere la prepotenza di chi avrebbe voluto assoggettare mezza Europa a suon di piombo. “Fratelli d’Italia – ha detto ancora il senatore Barcaiuolo – ha sempre sostenuto la necessità di mantenere una posizione chiara e coerente sulla politica estera, difendendo la centralità del nostro Paese all’interno dell’Unione Europea e delle alleanze atlantiche”. E ancora: “L’Italia deve continuare a essere un punto di riferimento affidabile per i suoi alleati, contribuendo alla difesa dei valori di libertà e democrazia. Fratelli d’Italia continuerà a lavorare e vigilare per garantire che il nostro Paese rimanga al centro delle grandi decisioni internazionali, senza ambiguità e senza cedimenti a scelte populiste e pericolose”.
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