Il nuovo libro Add Editore è il racconto di Cristina Chiuso, ex nuotatrice capitana della nazionale italiana, che regala un originale punto di vista su sport, nuoto, vita e società.
Ci sono libri che parlano di sport, parlando anche di molto altro. Leggendo questo libro mi è venuta in mente una frase, volendo passare dal nuoto al calcio, attribuita al celebre allenatore Jose Mourinho, che diceva: “Chi Sa solo di calcio, non sa niente di calcio”. Così si potrebbe dire: “chi sa solo di nuoto, non sa niente di nuoto”, descrivendo questo bellissimo libro di Cristina Chiuso, “Con la testa sott’acqua”, edito da add editore, che esplora con passione e originalità il complesso e intimo rapporto che gli esseri umani hanno con l’acqua, dal semplice galleggiare al livello agonistico. Passione e sport: non leggiamo qui una biografia sportiva tradizionale, ma un’acuta analisi che intreccia autobiografia, storia, femminismo e psicologia, offrendo una prospettiva a 360 gradi su quello che c’è in piscina, ma anche fuori. Cristina Chiuso, brillante in questo racconto ricco di aneddoti, ci parla del legame profondo e a tratti contraddittorio che si instaura con l’acqua: fonte di svago, di libertà, ma anche di solitudine e sfida con se stessi. Non esiste forse sport più solitario e silenzioso, in effetti.
Partendo da un racconto in prima persona molto originale, appunto dalla carriera sportiva dell’autrice, il nuoto diventa la lente per osservare temi più ampi come il rapporto con il corpo, la competizione, l’allenamento, la fatica, il superamento dei limiti e la ricerca di sé. Un libro che, nell’ultima parte, offre anche una riflessione sulla condizione delle donne nello sport, con riferimenti a figure di spicco del nuoto femminile.
Il sottotitolo è particolarmente adatto: “Il mondo visto da chi nuota”. Infatti, da una ex nuotatrice di altissimo livello come lei, ci arriva una particolare prospettiva sulle cose.
“Se penso a come ho affrontato i momenti difficili, mi rivedo infilare costume e cuffia per tuffarmi, nel tentativo di nuotare più veloce possibile, con gli occhialini a volte pieni di lacrime o urlando sott’acqua dove nessuno mi avrebbe sentito. Che fosse rabbia, tristezza o ansia, quella era sempre stata la mia unica via; ancora oggi, ogni volta che succede qualcosa che fatico a gestire, il primo istinto è cercare l’acqua per trovare silenzio e rifugio dal frastuono del mondo.”
Si trattiene il fiato, ci si tappa il naso e ci si tuffa subito nelle pagine. Gli agevoli capitoli ricchi di aneddoti ci guidano tra lo sport più puro (“Galleggiare o nuotare”, “Conoscere l’acqua”) fino alle storie di sportivi (“Campionesse e campioni”) e quello delle donne principali del nuoto (“Storia del nuoto, storia di donne”). Le riflessioni e le analisi della Chiuso, che da bambina era l’unica, a 3 anni, a “sorridere sott’acqua”, così perfettamente a suo agio nella vasca nonostante i suoi genitori addirittura non sapessero nuotare, appassionano e si leggono con interesse, amanti del nuoto o anche semplici simpatizzanti della disciplina. Perché, in effetti, parlare di acqua e di nuoto significa parlare di umanità, e di un rapporto che da sempre c’è tra gli esseri umani e i propri limiti.
Una parte del libro è poi dedicata all’esperienza del nuoto in acque libere, il “nuoto selvaggio” per eccellenza. Chiuso esplora anche le sensazioni e le sfide che si provano a nuotare in mare aperto, senza i confini rassicuranti della piscina. Il nuoto, comunque, rappresenta una sfida costante con i propri limiti fisici e mentali. Ed è questo uno dei tratti che più emerge, di capitolo in capitolo, tra ricordi e aneddoti, nel libro: questa analisi del legame di “odio e amore” che un atleta instaura prima di tutto con l’acqua e con la piscina e poi con il proprio corpo, sottoposto a sforzi continui e al confronto con i limiti fisici.
Complimenti quindi prima di tutto all’autrice, che con questa prova su carta, fuori dalla vasca ha offerto un ritratto autentico e non convenzionale del mondo del nuoto, tecnico quanto basta ma molto divulgativo, ma soprattutto alla casa editrice Add che sempre più si caratterizza sia per il coraggio nelle sue scelte di saggistica: per la capacità di andare in profondità su tematiche originali, configurando il suo catalogo sempre più per l’occhio attento su temi centrali della contemporaneità.
“Ma ci siamo, arriva il momento di rompere gli indugi e tuffarsi, ed è in quel momento che mi accorgo che ho aspettato questo istante dal primo giorno in cui, a tre anni, ho messo per la prima volta piede in una piscina.”
L’autrice:
Cristina Chiuso ha partecipato a quattro Olimpiadi ed è stata capitana della nazionale italiana. Ha stabilito diversi record italiani sia in vasca corta sia in vasca lunga nei 50, nei 100 e nei 200 metri stile libero. Oggi ingegnere gestionale e insegnante di yoga, si è sempre dedicata anima e corpo al mondo dell’acqua. Dopo la carriera agonistica è approdata in Tv commentando per Sky i più importanti eventi internazionali.
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