Roccaraso e le domeniche d’inferno – Amolivenews

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


Chiacchiere e tabacchiera e legn, o Banc e Napule nun piglia pegn.

Si potrebbe usare questa specie di slogan per definire le inutili parole spese ogni inverno allor quando torna pressante il problema delle migliaia di avventori della neve che invadono Roccaraso e gli spazi verdi, per meglio dire bianchi, ai piedi del trampolino di salto e della seggiovia dell’Ombrellone.

Quella che arriva con qualche centinaio di autocorriere dall’hinterland napoletano è un’orda paragonabile a quella memorabile di Attila, che fa “neve bruciata”, talvolta intrisa di rosso, per i frequenti incidenti dovuti a chi pensa che scivolare sulla neve sia più o meno la stessa cosa che scendere da uno scivolo del parco giochi. Ma non è tanto questo il problema, perché si potrebbe affermare che: chi è colpa del suo mal pianga se stesso.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Il problema serio, anzi i problemi seri sono di natura diversa. Il primo ed è il più importante è che l’immagine di questa località sciistica, peraltro rinomata in tutta Italia se ne va a farsi benedire, anzi ci è già andata. E so di tanti proprietari delle ville che circondano quella zona che rinunciano a passare un periodo di vacanza perché è avvilente, ancorché pericoloso aprire le case in quei giorni d’inferno.

Sì, avete capito bene, non d’inverno. Qualcuno di loro s’è ritrovato dietro la porta più di un barbaro a chiedere di poter usufruire del bagno. Qualcun altro che non stava in casa ha trovato porte o finestre divelte e un ambiente violato nella sua essenza. Chi più ne ha, più ne metta, può stare sicuro di non sbagliare.

Qualche anno fa in un bar in piazza il proprietario ci ha rimesso il ginocchio. Insomma, se qualcuno che non conosce questa deprecabile situazione che ogni anno investe Roccaraso e pensa che l’aver usato l’irriguardoso e incivile paragone con le orde di Attila sia deplorevole, lo prego di venire in una domenica innevata a Roccaraso per rendersi conto di quale ambiente si riveste il paese in meno di una decina di ore.

Ma spostiamoci sul fronte interno, quello delle discussioni, della rabbia, dei proclami e delle stupidaggini senza senso. Anzi, sì un senso ce l’hanno, quello della incapacità di pensare, ragionare, studiare all’unisono sul da farsi.

Amministratori e forze economiche, ma anche singoli cittadini, nonché autorità superiori debitamente invitate dovrebbero cercare di capire cosa innanzi tutto la legge consente di fare, ma soprattutto se è possibile investire in iniziative collocate sul territorio per evitare che quegli ampi spazi liberi possano essere effettivamente preclusi alla frequenza di improvvisati avventori della neve. A mio avviso qualcosa si può fare, direi qualcosa in più dell’immaginabile.

Lo avevo già pensato e scritto nel mio progetto elettorale di candidatura a sindaco tre anni fa, ma in molti si adoperarono affinché non mi sedessi su quella sedia. La giustificazione? Le mie idee rigorose in tema di organizzazione di una località turistica centenaria qual è Roccaraso. E per questa ragione non vi rivelo cosa avrei in mente di fare e, senza entrare per niente nella negazione della libera circolazione delle persone. Negare ad una persona di attraversare una strada, una piazza, spazi verdi o innevati che si voglia è incostituzionale. Ma fare, più di una cosa, è possibile.

Ma torniamo all’incipit, cioè a quella frase dialettale, la quale spiega che con le chiacchiere e oggetti di valore infimo non si riceve credito. In sintesi: smettetela di disquisire inutilmente e dedicatevi a trovare le soluzioni. La colpa è di questa comunità che non è una comunità.

Mentre vi rivelo cosa mi è venuto in mente poco fa pensandoci sopra. Semplice da attuare, senza spesa da affrontare e con un po’ di quattrini da incassare, il comune ovviamente. In questo siamo dei maestri.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

È ormai diventata genetica la capacità di distruggere il territorio comunale e come conseguenza inevitabile di aver distrutto l’economia turistica. Comune ormai da troppo tempo dedito a spianare la strada alla speculazione edilizia. Ed è proprio questa l’idea oserei dire geniale, passatemi la presunzione.

Liberate quell’area interamente da ogni vincolo urbanistico, vendete quei suoli, consentite che si costruiscano un po’ di fabbricati e così nessuno più ci potrà scivolare sopra con slittini, padelle di plastica e camere d’aria di automobili. Così semplice!

Ugo Del Castello





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Microcredito

per le aziende

 

Source link