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Ferrovie nell’esposto-denuncia: «Ipotesi di attività interne o esterne volutamente mirate a colpire gli asset aziendali con la finalità di destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo, il gruppo Fs»
Ecco l’esposto-denuncia che Ferrovie ha presentato in Procura a Roma sul caos treni, frenati da continui guasti in particolare alla linea elettrica. Dopo l’ultima giornata nera con polemica politica (il 15 gennaio, con lo stop sull’Alta velocità tra Roma e Firenze) il gruppo Fs ha espressamente parlato di «ennesimo incidente anomalo sulla rete e di un elenco di circostanze altamente sospette» ipotizzando, in pratica, il sabotaggio, o comunque la non casualità dei fatti.
Così, nel carteggio destinato agli inquirenti ai quali viene chiesto di fare luce su ciò che sta succedendo lungo i binari di mezza Italia, vengono citati, in particolare, gli «episodi più significativi». Che sono cinque, elencati in ordine di tempo.
I cinque casi sospetti
Primo caso sospetto l’11 gennaio, ore 7,11, quando «il Freccia 9515 si ferma tra Milano Centrale e Milano Lambrate a causa della disalimentazione della linea elettrica con rottura del cavo elettrico e pantografo danneggiato. Successivamente, alle ore 07,49, l’Italo 8973, all’atto partenza da Milano Centrale, ha comunicato di avere il pantografo danneggiato, ragion per cui è stata sospesa la circolazione tra le due stazioni».
Secondo caso il 13 gennaio sull’Alta velocità Roma-Napoli: «Alle ore 7,05 è stato registrato un guasto al deviatoio di bivio Gricignano».
Ancora, il 14 gennaio «è stata riscontrata la rottura della rotaia tra Valdarno Sud e Arezzo Nord sul binario dispari nei pressi del km 204+550 (linea Firenze-Roma Direttissima). La circolazione è proseguita con prescrizioni dalle ore 09,20 alle 10,37 ed è successivamente ripresa regolarmente a seguito dell’inganasciamento della rotaia».
E poi il 15 gennaio «alle ore 5,10 circa, è stata riscontrata la disalimentazione del deposito Mav (Manutenzione Alta Velocità) nel nodo di Roma, dapprima risolta dopo circa due ore e poi ripresentatasi dopo qualche minuto e non ancora risolta dai tecnici. Gli effetti per la prima disalimentazione hanno riguardato 3 Frecce con rallentamenti fino a 40 minuti, 1 Freccia limitata ed 1 cancellata».
In realtà, dopo questo ultimo guasto segnalato al nodo di Roma, se ne sono verificati anche altri, per esempio venerdì 17 sull’Alta velocità Roma-Napoli rallentata, ha scritto sempre Trenitalia, per un nuovo guasto alla linea.
L’ipotesi di «destabilizzare il Gruppo Fs»
Fs conclude il suo esposto avanzando l’ipotesi di un sabotaggio: «Benché gli episodi ora descritti si ripresentino, all’apparenza, collegati tendenzialmente a disfunzioni di natura tecnica, sui quali il gruppo Fs sta svolgendo accertamenti interni al fine di ricostruire cause e responsabilità, si ritiene non si possa escludere l’ipotesi che si tratti di una situazione connessa ad attività interne o esterne volutamente mirate a colpire gli asset aziendali con la finalità di destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo, il gruppo Fs ed il relativo management».
Binari e stazioni sotto controllo
L’incartamento è stato depositato alla Digos della Questura capitolina, che invierà un’informativa a piazzale Clodio.
Nel frattempo, anche Fs si è mossa con alcune contromisure per proteggere stazioni e binari, con controlli rafforzati e l’incremento di telecamere.
Ed era stato annunciato anche un taglio delle corse dell’Alta velocità per ridurre i disagi, una riduzione temporanea (nell’attesa che i lavori del Pnrr vengano completati) dei viaggi dei treni con un minore tasso di riempimento in orari della giornata più scarichi.
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