�Ci ho messo trent’anni anni. Dico: trent’anni. Alla fine ce l’ho fatta: mi sono guadagnata la prima serata da one woman show. Con un team importante che mi ha sempre supportato e con esperti e ospiti meravigliosi. Credo di non essermi ancora ripresa del tutto. O forse mi piace cullarmi in questa bolla di adrenalina pura�.
� un sogno che si avvera quello di Valentina Persia, classe 1971, romana, protagonista indiscussa di uno spettacolo — Sinceramente Persia. One Milf Show — andato in onda sul Nove luned� scorso e disponibile su Discovery+. Uno share — dati Auditel alla mano, 3,21 punti percentuali — decisamente significativo per l’esordio di una trasmissione che s’� scontrata con il Conte di Montecristo su Rai Uno e il Grande Fratello su Canale 5. E per una debuttante (nonostante la gavetta pluridecennale) che si � confermata autentica mattatrice. A proprio agio nel ruolo di comica in grado di svelare i segreti inconfessabili delle donne.
Valentina, si sente una milf?
�In piena regola e con tanta voglia di essere finalmente me stessa. Di rivelare in tv quelle verit� che tutti noi conosciamo, ma che nessuno di noi ha il coraggio di ammettere: dal desiderio sessuale al maschio 2.0 fino all’avvenenza di una donna dopo i 50 anni. Perch� noi donne, dopo i 50, abbiamo (ancora) molto da dire�.
Soddisfatta?
�Mi sento Pinocchio nel paese dei balocchi. Sono tre giorni che ricevo messaggi positivi: mi riempie di gioia. Nella mia carriera ho sempre lavorato con grandi personaggi, ma mai da protagonista. Questa volta � stato diverso: volevo prendermi la scena per regalare alla gente momenti di allegria, senza filtri, n� finzioni. Sul palco non mi tengo un cecio in bocca, io. Anzi, lo ingoio pure ch� mi piace assai. Ecco, credo di essere riuscita a trasmettere tutta la mia empatia. Lo deduco dai feedback di tante donne: in molte hanno capito che, nella vita vera, sono un’amica, non una rivale. Un’amica che cucina e passa pure l’aspirapolvere. Il commento pi� apprezzato? “Vorrei averti come vicina di casa”�.
Perch� One Milf Show?
�Intanto a 53 anni suonati ne me frego di quel che non si pu� dire. One Milf Show? Perch� porto in scena il mio alter ego. La gente immagina che io nella quotidianit� vada a recuperare i bambini a scuola con un abito provocante o che cucini con tacco 16. Macch�. Fuori dalle scene, il mio personaggio si destruttura in un nanosecondo: a casa sto in tuta, preferibilmente scalza�.
Lei � la quarta di cinque figli maschi. Si � mai sentita sminuita?
�Assolutamente no. La mia � una famiglia di comici inside: nessuno lo � per professione, tutti lo sono nel Dna. Pap� stravedeva per me, ero il suo orgoglio. Con mamma Maria Antonietta, per chiunque Nietta, c’� sempre stata un po’ di conflittualit�, ma ci vogliamo un bene dell’anima. Lei avrebbe voluto che mi accasassi con un uomo facoltoso: le � andata male, credo che se ne sia fatta una ragione. Quando vado a trovarla mi dice: “Vieni truccata ch� ci sono le mie amiche”. Se le chiedo una ricetta — cucina divinamente — me la passa senza un ingrediente per farmi sfigurare: “Ti�”. E che ci vo’ fa’? E cos�. Se ti siedi accanto a lei per una sera dovresti pagare il biglietto perch�, stai certa, assisti a un raro spettacolo di cabaret�.
L’ha mai criticata per il suo aspetto?
�No. Mamma � una donna giunonica: dopo cinque gravidanze ci sta. Casomai vorrebbe che mantenessi la forma fisica ritrovata dopo aver partecipato all’Isola dei Famosi. Lo ammetto: piaccio anche a me. Certo, se mangiassi ogni giorno quel che cucina lei, sarebbe impensabile non imbarcare chili�.
� godereccia?
�Per definizione. Il cibo � sempre stato l’epicentro di casa mia, dal primo all’ultimo giorno dell’anno. A quattro anni mi sono data alla danza classica. E si sa, la danza richiede un fisico molto esile e asciutto. Uscivo dall’accademia e le ballerine si vantavano che a casa avrebbero mangiato delle verdure e un mandarino. Io rientravo a mangiavo pasta e fagioli. “Ma ’ndo vado?”, mi sono chiesta a un certo punto. La verit� � che, al massimo, avrei potuto fare la ballerina di fila. Nel tempo ho capito che il buon cibo � sinonimo di benessere fisico e psicofisico. Lo stomaco � il secondo cervello: se sta bene lui, sta bene tutto. La felicit� non sta in una taglia 40, me nel sorriso. E per me il sorriso � vedere i miei bambini felici di mangiare un ciambellone: lo preparo la domenica per la colazione di tutta la settimana�.
Le piace brigare in cucina?
�S�, nonostante mia mamma non mi ci abbia mai fatto restare. Quando cucino amo ripercorrere i movimenti delle sue mani, assaporare il ricordo del profumo delle sue ricette: � una sensazione meravigliosa. Non mi ha mai detto: “Non ho voglia di cucinare”. Pensi che un anno, in 15 giorni di mare, prepar� 115 uova e 15 polli. Esilarante. Ci ho fatto anche una trasmissione — Le ricette di casa Persia, sei puntate sempre su Food Network — in cui con mamma abbiamo raccontato l’Abruzzo a modo nostro. Una bella avventura, piaciuta a molti. A marzo cominceremo a registrare la seconda stagione. Nonna Loreta sarebbe stata contenta�.
Perch�?
�Beh, la passione per la cucina la ereditiamo da lei. Nonna viveva proprio in Abruzzo. Da bambini, il Natale lo si passava a casa sua. Faceva sempre un gran freddo: per fortuna c’era il camino. I letti si scaldavano con il prete, ha presente? Un aggeggio la cui forma ricorda il tricorno del parroco, lo portava don Camillo, per capirci. Il 24 era un giorno speciale. A pranzo si stava leggeri o almeno ci si provava: crespelle fritte per tutti. Si mangiava la sera. Zio Giovanni riprendeva tutti con la sua V8. Lo scambio dei regali era un’istituzione. Piccole cose: persino un mandarino o una noce infiocchettata, il bello della festa. Poi le tombolate con le cartelle rotte: per segnare i punti servivano le lenticchie o i fagioli. Salvifico�.
In che senso?
�Ci sono momenti nella vita in cui ti aggrappi ai ricordi con tutte le forze, questione di sopravvivenza�.
A che cosa allude?
�Salvo, l’Amore con la A maiuscola, se ne � andato nel tempo di un battito di ciglia. Poi ho perso mio padre. Una volta diventata mamma sono sprofondata in una depressione post partum inattesa: cinque interminabili mesi di crisi senza uno sportello reale di ascolto. Guardavo i miei bambini come si guarda il vuoto: mi pareva di non provare amore, di non avvertire alcunch�. Mi sentivo una neomamma inadeguata, avevo attacchi di panico. Ne sono uscita dopo qualche seduta di analisi e con l’aiuto della mia famiglia. Ma ho dovuto alzare la mano. E scoperto che non siamo sole. Ho sofferto non so quanto, mi sono ricostruita. Sento di avere un grande pregio: sono vera da far paura. E so che il modo migliore per prendersi cura dei propri bambini � volere bene prima di tutto a noi stesse. Parliamoci, parliamone senza il timore di essere giudicate�.
Che donna � oggi Valentina Persia?
�Consapevole, scanzonata, con i piedi per terra, risolta. Sto bene con me stessa. E piaccio. I ragazzi mi dicono: “Aho, sei un taglio”. Mica male, eh… (ride). Chi viene a casa mia non vorrebbe mai andarsene. Qualcosa vorr� pur dire, non crede? Alla fine mi accontento di poco�.
Ora che s’� presa una rivincita, vuole togliersi qualche sassolino?
�Ma no. Mi limito a dire che quella della barzellettiera � solo una parte, ma io sono molto altro. Se penso alle porte chiuse in faccia, ci soffro e provo rabbia. Negli anni ho dimostrato il mio valore e quella di luned� sera � la cartina di tornasole. Ho donato tutta me stessa�, racconta con la voce rotta dal pianto. �Ero tesissima, ora sto mollando gli ormeggi. Sono fatta cos�.
Si � rivista?
�La sera stessa, sul divano, con Lorenzo e Carlotta, i miei gemelli. Mi hanno detto che sono stata bravissima. Amori di mamma, si capisce. Qualche sbavatura c’� stata, ma non ho voluto rifare alcunch�: al pubblico devo arrivare vera, come sono io. L’imperfezione � vincente: riduce le distanze�.
Che cosa fa ridere una comica?
�La semplicit�. E la spontaneit� dei bambini. I miei figli in questo sono imbattibili. A quattro anni Carlotta disse alla maestra che mamma di mestiere si truccava e usciva la sera. L’insegnante non guardava la tv. Ho preso appuntamento e sono andata a colloquio a dare spiegazioni, cos�… a scanso di equivoci�.
Cosa invece la fa piangere?
�Sono in menopausa: tutto (ride)�.
Cosa vede nel suo futuro?
�Del cinema, ci saprei fare. La parte perfetta per me? Ergastolana o prostituta. Se poi ci fosse da dare qualche cazzotto, non mi tirerei certo indietro. Saprei essere molto convincente purch� mi si dia l’opportunit� di dimostrarlo. Io su di me scommetterei�.
E su una seconda puntata dello show?
�Che domanda! In tanto il 20 gennaio rimanderanno in onda il mio monologo. Sulla seconda serata, beh, ovviamente ci spero. Il grande sogno per� � un altro�.
Sarebbe?
�Una trasmissione sulla maternit�: possiedo tutte le carte in regola per poterla fare in leggerezza, senza banalizzare si intende. Ho il titolo: “Questo bimbo a chi lo do?”. E ho anche tante risposte da suggerire alle donne in difficolt�. A 53 anni lo farei sorridendo. Sempre. Dopotutto le curve pi� seducenti di noi milf sono i nostri sorrisi�.
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